Il calcio attende la ripartenza: protocollo Figc al Governo

19/04/2020 alle 03:02.
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Palla alla politica. Il protocollo studiato dalla commissione medico scientifica della Federcalcio contenente tutte le disposizioni per la ripresa in sicurezza degli allenamenti in tempi di coronavirus è stato inviato dal presidente federale, Gabriele Gravina, ai ministri di Salute e Sport, Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora. Toccherà al Governo adesso analizzarlo e valutarlo e Spadafora ha già fissato una riunione in videoconferenza per mercoledì prossimo.

Il ministro si confronterà con i vertici del mondo del calcio (Figc, presidenti leghe professionistiche, calciatori, arbitri) e il presidente della Federazione medico sportiva per un confronto sull'eventuale riavvio degli allenamenti, previsto al momento per il 4 maggio, e delle competizioni. Il giorno prima, martedì, si riuniranno invece i presidenti di Serie A. Il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, ha infatti convocato in via d'urgenza l'assemblea per affrontare tra le altre cose «l'aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-21 e sulla fatturazione e pagamento della sesta rata dei corrispettivi 2019-20». Insomma, i soldi delle tv, un tema che sta a cuore a tutti, soprattutto in un momento di crisi generale dovuto alla pandemia.

Il documento inviato da Gravina ai due Ministeri è frutto del gruppo di lavoro coordinato dal professor Zeppilli e, come ricordato dal presidente della Figc, servirà per rimettere in moto i campionati professionistici (priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C) in sicurezza attraverso «le migliori procedure possibili. Lavoriamo per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via».

Il protocollo sanitario di garanzia prevede una serie di prescrizioni e raccomandazioni per far riprendere gli allenamenti alle squadre con stringenti criteri di sicurezza. Tra le linee guida c'è l'individuazione e la conservazione di un «gruppo squadra» formato, oltre che dai calciatori, anche da staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e personale più a stretto contatto con i calciatori, che risulti completamente negativo al Covid-19 (il ritiro sarà preceduto da uno screening 72-96 ore prima di iniziare a cui si dovranno sottoporre tutti). I giocatori verranno quindi costantemente monitorati e i contatti con l'esterno dovranno di fatto essere azzerati. Alcune squadre risolveranno la questione isolamento nel proprio centro sportivo (che dovrà essere ovviamente sanificato), altre avranno invece bisogno di appoggiarsi a una struttura esterna.

Il cronoprogramma immaginato dal mondo del calcio prevede che, una volta scattati gli allenamenti, si possa arrivare a far ripartire a tutti gli effetti la stagione dopo 3-4 settimane di attuazione del protocollo. «Tra fine maggio e inizio giugno si può iniziare», la linea della Figc, che spera si possa tornare a giocare seppur a porte chiuse in tutta Italia, anche al Nord, nelle zone maggiormente colpite dal virus. Ma per non farsi trovare impreparati si stanno comunque studiando soluzioni alternative

(ansa)