RADIO UNO - Ai microfoni dell'emittente radiofonica durante il programma "Radio Anch'io lo Sport" è intervenuto l'attuale allenatore della Sampdoria, Claudio Ranieri: "Sentire i miei ragazzi, tantissimi colpiti dal virus, non è stato piacevole. Ora si stanno riprendendo, è vero, e questa è la cosa più importante". "Tornare in campo? Io sono d'accordo con tutto quello che ci diranno di fare, ma il campionato ormai è falsato - commenta sull'eventuale ripresa del campionato -. Veniamo da un vero e proprio stop, ci sarà chi tornerà in campo più forte di prima e chi no. Si riparte tutti da zero, è imprevedibile cosa accadrà, sempre qualora dovessimo tornare a giocare. Certo, meglio giocare che non farlo: non sarebbe giusto che la salvezza o lo scudetto non si decidessero sul campo. Ma si tratterebbe comunque di un campionato falsato". "Ho letto che in Inghilterra stanno pensando di introdurre le 5 sostituzioni a partita in corso, per tutelare i calciatori in caso di ripresa - aggiunge l'ex Roma -. Vogliono tornare in campo? Torniamo. Vogliono giocare tre partite a settimana? D'accordo. Ma alcuni ragazzi positivi al virus, una volta guariti, sono tornati positivi quando hanno ripreso ad allenarsi. E poi ci potrebbero anche essere dei problemi al cuore: è troppo rischioso far giocare questi atleti, a poche settimane dalla guarigione, tre volte a settimana".
"Il calcio non è soltanto Serie A. Ci sono tanti club di Serie C in grave difficoltà dal punto di vista economico, così come tanto sta succedendo a numerose imprese all'esterno del mondo del calcio. Come cambierebbe il pallone se non si tornasse in campo per finire la stagione? Non ne ho idea, di sicuro ci sarebbe qualche scontento. E' una patata bollente, lascio che ad esprimersi sia chi, un giorno, dovrà eventualmente prendere questa decisione", commenta. "Con il Mondiale che si giocherà in inverno - spiega - giocando nell'anno solare come proposto da Galliani avremmo più mesi per riprendere e sperare che nel frattempo questo virus si sia indebolito o che ci siano nuove cure. Quando Galliani parla lo fa sempre da grande dirigente, non mi sembra sbagliata come idea". Infine: "L'Aic e l'Aiac credo non dovrebbero stare fuori ma avere il diritto di lottare per tutta la categoria. I miei giocatori si sono presi il virus lavorando, ora si stanno allenando. Per chi si fa male sul lavoro cosa succede?", conclude.