Quando mancano 6 giorni allo scadere dell'attuale lockdown che poi verrà surclassato da quello presentato due sere fa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il calcio continua a discutere su modi e tempi per la ripresa. Queste tutte le notizie, aggiornate in tempo reale, sul mondo dello sport e del calcio in particolare:
23.30 - "Per i campionati professionistici gli allenamenti possono ripartire da questo 4 maggio". L'annuncio arriva dal premier spagnolo, Pedro Sanchez. Il Governo vara un piano in quattro fasi per la ripartenza tra cui gli sport professionistici con il calcio e la Liga. Prima ci sarà il ritorno agli allenamenti individuali di atleti professionisti, anche quelli degli sport di squadra, dal 4 maggio, e poi si potrà passare a quelli in gruppo dall'11 maggio.
22.55 - "Penso che la decisione di fermarsi sia logica, perché è troppo presto per riprendere gli allenamenti. Le condizioni di recupero, e in particolare il protocollo stabilito dai medici, erano difficili da applicare. Questa decisione di fermarsi è una cosa buona, una questione di rispetto per tutte le vittime di questo virus". Così André Villas-Boas, allenatore del Marsiglia, intervistato dal quotidiano francese. "Parlerò con i dirigenti per capire cosa accade adesso nella classifica del campionato - aggiunge il tecnico portoghese -. Questa decisione solleverà anche dei problemi, uno dei quali di natura economica, legati ai diritti tv. Tuttavia, la decisione del Governo è logica, rispettosa di ciò che stiamo attraversando".
"La cosa più importante, però, è la salute, le decisioni del Governo vanno in quella direzione - conclude -. Tutti devono essere consapevoli del momento drammatico che stiamo vivendo".
(lequipe.fr)
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22.50 - "Finitela con questo teatrino ridicolo, abbiate rispetto per il dramma che sta vivendo il nostro Paese, prendete atto che non ci sono i presupposti per terminare la stagione sportiva e fatevi da parte". Lo scrivono gli ultras del Napoli, in un messaggio che sta circolando sui social, sottolineando: "Lasciate che le istituzioni si occupino di riavviare l'economia sociale, partendo da altre priorità". "Ci sono - proseguono gli ultras del San Paolo - molte attività ferme che ancora non conoscono il proprio destino, milioni di disoccupati legati a un reddito di sussistenza, leggi rigide legate alla quarantena obbligatoria per chi è sfiorato dal contagio, e voi vorreste l'immunità di Stato per proteggere i vostri profitti, infischiandovene degli stadi vuoti e dei lutti dei vostri tifosi? Rappresentereste solo voi stessi su quel prato verde, i vostri interessi economici e la vostra lurida avidità", concludono, schierandosi apertamente contro la ripresa del campionato.
22.10 - "In altri paesi le squadre sono pronte ad allenarsi, questo è l'esempio da seguire". A parlare così è il presidente della Liga Javier Tebas il quale ha aggiunto: "Non capisco perché ci sarebbero più pericoli nel giocare a calcio a porte chiuse, con tutte le misure di precauzione, che nel lavoro in una catena di montaggio, o nello stare su un peschereccio in alto mare, etc etc". "Se a importanti settori dell'economia non fosse data la possibilità di ripartire, in una modalità sicura e controllata, potrebbero scomparire. Questo potrebbe succedere al calcio professionistico. In Spagna il calcio è un fattore economico trainante che abbiamo bisogno di riattivare come molti altri. Noi continuiamo a concentrarci su questa riattivazione il prima possibile, in una maniera responsabile e aderendo a tutte le raccomandazioni sanitarie" ha infine concluso il numero uno del calcio spagnolo.
22.00 - Arrivano le prime reazioni all'annuncio dello stop dei campionati francesi, come quello del presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, il quale, intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica transalpina, ha dichiarato: "Rispettiamo la decisione del governo francese. Con il benestare della UEFA, intendiamo partecipare alla fase finale della Champions League. Se non è possibile giocare in Francia, giocheremo le nostre partite all'estero, garantendo nel contempo le migliori condizioni di sicurezza sanitaria per i nostri giocatori e tutto il nostro staff ".
(RMC Sport)
21.50 - "Era impossibile, secondo le direttive della UEFA, considerare una ripresa in autunno" è il commento del presidente della Federcalcio francese Noël Le Graët alla decisione di decretare lo stop della stagione calcistica francese. "Ora dovremo applicare i regolamenti: ci dovrebbero essere quindi due promozioni e due retrocessioni per la Ligue 2, mentre in Ligue 1 avremo due retrocessioni. Per determinare la classifica, conteranno i risultati maturati alla 27esima giornata. A meno che la Coppa di Francia, che è una nostra priorità, non possa essere giocata" ha poi concluso Le Graët.
(letelegramme.fr)
21.40 - Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha telefonato al presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, dopo la nota pubblicata sul sito che dichiarava discriminante la scelta governativa di non far allenare i giocatori singolarmente nei centri sportivi. Secondo quanto riporta l’ANSA, Spadafora ha spiegato al Presidente dell’Assocalciatori che "non c’era altra scelta rispetto alla differenziazione nella ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadra. La scelta del governo è dovuta alle indicazioni stringenti del comitato tecnico scientifico, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone".
(Ansa)
21.30 - Il presidente della Lazio Claudio Lotito definisce 'illogioco' l'ultimo dpcm approvato dal Governo che dà la possibilità agli atleti appartenenti a sport individuali di allenarsi già dal 4 maggio e a quelli di squadra, tra cui anche evidentemente il calcio, dal 18 maggio. Il patron biancoceleste è dunque intervenuto ai microfoni del Tg2 dove ha spiegato: "Sappiamo con certezza che questo virus non scompare da qui a pochi giorni e dobbiamo abituarci a conviverci. Al di là dei diritti tv, dei valori economici, che esistono e sono importanti, quello che conta di più è far capire l'importanza del valore sociale del calcio. Se non si dovesse ripartire? Il rischio economico lo si sa, avremo dei danni gravi e irreparabili per centinaia di milioni. Il dpcm è illogico, perché un giocatore che appartiene ad uno sport individuale si può allenare nei centri sportivi e uno che appartiene agli sport di squadra non lo può fare. Troveremo Immobile e Dzeko ad allenarsi a Villa Borgese, Insigne sul Lungomare Caracciolo, è una cosa assurda".
(Rai 2)
21.10 - È convocata per venerdì 1° maggio l'Assemblea straordinaria della Lega Serie A per discutere, tra gli altri argomenti, anche del tema riguardante i diritti tv. Questo il comunicato pubblicato dalla Lega Serie A sul proprio sito:
L'Assemblea della Lega Serie A è convocata in via d'urgenza per Venerdì 1° maggio 2020
in videoconferenza alle ore 9.30 in prima convocazione e, occorrendo, alle ore 11.30 in seconda convocazione, per l'esame, la discussione e le decisioni in merito:
1. Verifica poteri.
2. Approvazione verbale del 6 Aprile 2020.
3. Comunicazioni Presidente.
4. Comunicazioni AD.
5. Aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-2021.
6. Ripetibilità importi provvisori fatturazione sesta rata della stagione 2019/20 in caso di eventuali scostamenti nelle graduatorie previste dalla Legge Melandri e successive modifiche.
7. Varie ed eventuali.
L'Assemblea sarà regolata dalle vigenti disposizioni dello Statuto Regolamento della Lega Nazionale Professionisti Serie A.
(legaseriea.it)
20.15 - Ora c'è anche l'ufficialità della Federazione francese. Come aveva già anticipato il premier Edouard Philippe, si è deciso per lo stop della Ligue 1 e Ligue 2 a causa dell'emergenza coronavirus. Di seguito il comunicato emesso da FFF:
"Il Comitato Esecutivo della Federcalcio francese, riunitosi martedì 28 aprile a seguito dell'annuncio del piano di deconfinamento del Primo Ministro Édouard Philippe per la lotta contro l'epidemia di Covid-19, ha preso atto dell'impossibilità organizzare le partite e riprendere gli attuali campionati della stagione 2019-2020. Le misure di deconfinamento progressivo e territoriale decise dal governo, che saranno attuate dall'11 maggio, non consentono di considerare la ripresa della stagione sospesa dal 13 marzo. Per quanto riguarda le competizioni delle donne D1 Arkema e della Nazionale che gestisce direttamente, la FFF rileva l'impossibilità di continuare la stagione nel quadro di queste nuove misure sanitarie. Un prossimo incontro della FFF Comex specificherà le regole di gestione dello sport per la stagione 2019-2020 e deciderà sulle condizioni per il riavvio della stagione 2020-21. Presto verrà inoltre presa una decisione in merito allo sviluppo delle condizioni sanitarie relative alla riprogrammazione delle finali della Coupe de France e della Coppa di Francia femminile 2019-2020. Il Comex della FFF invita l'LFP a informarlo al più presto delle conseguenze sportive che intende trarre dalla situazione per chiudere i campionati L1 e L2 e avviare una ripresa del progetto di attività per la stagione 2020-21 alla luce dei dettagli che il governo porterà nei prossimi giorni. La FFF sarà particolarmente attenta all'equità sportiva e alla fattibilità economica delle direzioni che saranno raccomandate. La FFF desidera ringraziare l'impegno e la solidarietà del calcio dilettantistico e professionale nella lotta contro questa epidemia".
(fff.fr)
19.35 - Arriva anche la dura presa di posizione dell’Aic in seguito al nuovo decreto emesso dal governo. Questa la nota ufficiale dell’Assocalciatori: “Vietare gli allenamenti individuali ai calciatori all’interno dei centri sportivi è una scelta discriminatoria e illogica”.
(assocalciatori.it)
19.15 - È intervenuto anche oggi attraverso una diretta Facebook il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che ha fatto chiarezza sulla possibile ripresa della Serie A. Queste le sue parole:
“Gli sport di squadra dovrebbero avere inizio auspicabilmente il 18 maggio. Queste linee guida le stiamo perfezionando e poi le sottoporremo al comitato tecnico scientifico che deve valutare se sono sufficienti per garantire la sicurezza. Arriveremo un po’ alla volta a far ripartire lo sport anche per gli atleti non professionisti. Spero che da qui alla fine di maggio si possano riaprire tutti i settori. Ringrazio Gravina che oggi ha smentito le illazioni di qualcuno della Lega Serie A che aveva detto che c’era un accordo. Forse è qualche vizietto di qualche presidente di Serie A, di mettere in giro menzogne per fare pressione sul governo. Questi non hanno capito che non è la stessa aria di prima, questi metodi non funzionano. La prudenza che stiamo avendo sul mondo del calcio è l’unica cosa che lascia aperto uno spiraglio sulla ripartenza del mondo del calcio. L’alternativa è fare come ha fatto al Francia poco fa e dire che il calcio si ferma qui. Tutto dipenderà dalla nostra singola capacità di rispettare le regole. Se pensiamo che dal 4 maggio è tutto finito, sbagliamo alla grande”
19.10 - “Piena disponibilità ad aiutare la Figc sul protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre professionistiche e degli arbitri predisposto dalla sua commissione medica”. Come apprende l’Ansa, Giovanni Malagò si è detto aperto a collaborare con Gabriele Gravina per trovare gli eventuali approfondimenti e le modifiche da apportare al protocollo sanitario per la ripresa degli allenamenti.
(ansa)
17.55 - Premier League pronta a tutto per tornare in campo. Il massimo campionato di calcio inglese ha infatti stanziato 4 milioni di sterline per 26000 tamponi da effettuare due volte la settimana, in ciascuna delle 20 squadre del massimo campionato inglese. È questo il punto centrale del prontuario medico studiato per la ripresa del campionato inglese, che dovrebbe essere il 13 giugno. Un grande impegno per avere il via libera che dovrebbe arrivare nella riunione di venerdì 1° maggio quando sarà definito il protocollo sanitario.
17.30 - «L'ultimo Dpcm ci ha colti un po' di sorpresa. Stupisce il trattamento riservato agli altri sport a discapito del calcio. Sembra quasi che non ci si fidi del fatto che possa ripartire rispettando le norme di sicurezza...». La Roma prende posizione dopo la diffusione del nuovo decreto del presidente del Consiglio contenente il via libera dal prossimo 4 maggio agli allenamenti esclusivamente per gli atleti di discipline sportive individuali riconosciuti di interesse nazionale. «E' incomprensibile non considerare il calcio nel momento in cui si dice che l'obiettivo è consentire la graduale ripresa delle attività sportive - spiega all'agenzia di stampa Andrea Causarano, responsabile sanitario della prima squadra giallorossa -. Potevamo ripartire anche noi nei centri sportivi a porte chiuse e seguendo tutte le direttive nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».
(ansa)
16.50 - Sì alla ripresa della Bundesliga, da metà maggio o al massimo da fine mese: la luce verde, ancora non definitiva, arriva dai ministri dello sport dei 16 Laender federali, che in un documento congiunto si sono espressi al riguardo, in vista della riunione con la cancelliera, Angela Merkel, in programma giovedì. La scorsa settimana, la German Football League (DFL) aveva annunciato di essere pronta a riprendere dal 9 maggio. Per i ministri dello sport, «è giustificabile che il calcio torni a giocare in stadi vuot,» creando e facendo rispettare le più rigorose condizioni igieniche e mediche
16.05 - «La stagione agonistica degli sport professionistici 2019-2010, in particolare quella del calcio, non potrà riprendere»: lo ha annunciato il premier francese, Edouard Philippe, presentando in parlamento il piano della riapertura dall'11 maggio. Quindi, stop alla Ligue 1 e Ligue 2.
15.30 - Ha parlato Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori: "Spadafora non ha mai specificato una data e ha detto di non essere nelle condizioni di fare delle previsioni, di vedere gli sviluppi della situazione. Non è mai stata indicata una data, è sempre stato utilizzato il termine ‘presumibilmente’, anche perché come fa il ministro Spadafora, se non ha il conforto dei tecnici, e quindi dei medici, a stabilire delle date? La Lega serie A non dice la verità. Io ho partecipato all’incontro che abbiamo fatto con il ministro e lui ha detto chiaramente che non andava fatta passare l’idea che il governo vuol bloccare il campionato di calcio ed il calcio in generale. Il ministro ha aggiunto che se altre federazioni sportive hanno fatto altre scelte, sono scelte loro e che se ci fossero state le condizioni, lui ed il governo avrebbero agevolato la ripresa del campionato e dell’attività"
(Lady Radio)
15.25 - Ligue 1 e 2 non riprenderanno, stando alle indiscrezioni che circolano in Francia. Il primo ministro Edouard Philippe nelle prossime ore annuncerà la fine anticipata della stagione 2019/20 di Ligue 1 e Ligue 2. Fino ad agosto non si disputeranno partite e si ripartirà direttamente con la stagione 2020/21. A maggio gli organi calcistici francesi si riuniranno per decidere in merito alla classifica, ad eventuali retrocessioni o promozioni.
(RMC Sport)
15.20 - Il Comitato Esecutivo Uefa ha invitato le 55 federazioni nazionali a fornire entro il prossimo 25 maggio una risposta ufficiale sulla loro intenzione di far ripartire o meno i rispettivi campionati per poter poi procedere alla stesura della lista delle partecipanti alle coppe europee per la stagione 2020-2021. L'organo di autogoverno del calcio europeo presieduto da Aleksander Ceferin ha ribadito la necessità, in caso di interruzione dei tornei, di designare le squadre partecipanti alle prossime coppe europee solo attraverso criteri sportivi.
15.15 - «Per quanto mi riguarda dovremmo pensare al prossimo campionato, rincorrere questo credo sia molto pericoloso, oltre che una perdita di tempo». Lo afferma l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, a «Tutti convocati». «Il coronvirus porterà un cambiamento in diversi settori, non solo nel calcio. Molte nazioni hanno preso un colpo quasi da ko. Questa è una lezione, involontaria, che ci mette nelle condizioni di dover cambiare le cose», sottolinea. «Il calcio è fatto per far sognare la gente, la pazzia di comprare un giocatore caro ci sarà sempre. Certo che poi le cifre caleranno, ma saranno comunque diverse da quelle della gente comune», aggiunge.
(Radio 24)
15.10 - Si preannuncia una estate 'calda' per il calcio olandese. Dopo la decisione della Federcalcio dei Paesi Bassi, la Knvb, di bloccare definitivamente la Eredivisie e tutti i campionati professionistici a causa dell'emergenza coronavirus, si allarga la platea dei club scontenti per lo stop alla stagione. Dopo Utrecht e Cambuur, anche il De Graaschap si è unito alla protesta, presentando un reclamo ufficiale e preparandosi ad azioni legali nei confronti della Federazione. Lo stop alla stagione ha portato la Knvb a congelare la classifica senza assegnare lo scudetto della Eredivisie indicando Ajax e AZ come le squadre destinate a partecipare alla prossima Champions League. I lancieri andranno direttamente ai gironi di Champions mentre per l'AZ, che conclude la stagione al secondo posto per la differenza reti, entrerà nella competizione al secondo turno di qualificazione. Il Feyenoord andrà in Europa League mentre Psv Eindhoven e Willem II si giocheranno l'ingresso ai preliminari.
È pronto a ricorrere l'FC Utrecht, che si trovava al sesto posto della classifica ed è finalista in Coppa d'Olanda ma che resterà fuori dalle competizioni europee. Il blocco di promozioni e retrocessioni ha invece innescato la reazione di Cambuur e De Graafschap, rispettivamente prima e seconda nella classifica di Eerste Divisie che vedono così sfumare l'approdo nella massima serie.
15.05 - «Sinceramente siamo rimasti sbalorditi da questa decisione e penso di parlare a nome di tutti i giocatori e tutti gli sportivi». Dopo il ds della Lazio Igli Tare e il centrocampista Marco Parolo ieri, oggi è stata la volta di Francesco Acerbi a prendere posizione contro la decisione del governo di non concedere ancora l'ok al ritorno agli allenamenti agli sport di squadra. «Il calcio oltre ad essere lo sport più amato, è un'industria importantissima per l'economia nazionale», prosegue il difensore biancoceleste, specificando che nel tornare ad allenarsi «non c'è stata una risposta adeguata a questa decisione, vorremmo una risposta a tutto questo». «Adesso però è dura perché il tempo stringe e rischiamo di non poter chiudere il campionato. C'è il rischio di sovrapporsi con la prossima stagione. Non sarà facile fare tutto in questi tempi. Anche per questo è importante tornare ad allenarsi il prima possibile». «Io sono un calciatore e non voglio far polemica - chiarisce Acerbi - ma c'è una cosa che non mi quadra: se si può andare a correre nei parchi, noi abbiamo molta più distanza di sicurezza nel centro sportivo. Non mi sembra una cosa giusta questa perché è poco ma sicuro che noi avremmo più possibilità di rispettare le distanze».
(Lazio Style Radio)
15.00 - La Premier League deve ricominciare il prima possibile, e già entro la fine di questa settimana si conosceranno i dettagli - tempi e modalità - della ripresa del campionato inglese. Dopo il via libera del governo, che ieri ha espresso il suo assenso alla conclusione della stagione pur nel rispetto di stringenti misure di sicurezza igienico-sanitarie, la macchina organizzativa del massimo campionato inglese ha subito una brusca accelerazione. Venerdì i 20 club conosceranno il protocollo di ripartenza, che verrà messo a punto giovedì nel corso di una riunione tra i rappresentanti del governo, le autorità sanitarie e i dirigenti delle federazioni sportive.
Nel piano di ripartenza, il calcio avrà la precedenza, a seguire si studieranno specificità e necessità delle altre discipline. L'obiettivo della Premier è di tornare a giornate già il 9 giugno, dopo tre settimane di allenamenti, in tempo utile per completare la stagione (restano da giocare complessivamente 92 partite) entro la fine di luglio. Un programma che, però, dovrà sottostare a precise regolamentazioni sanitarie, che prevedono - prima e dopo le partite - il distanziamento sociale, spazi igienizzati e (pertanto possibile) separati, meticolosi controlli sanitari. Entro il 25 maggio la Uefa ha chiesto di conoscere i piani di tutte le federazioni europee per la conclusione dei rispettivi campionati domestici. E la Premier è sempre stata tra le leghe che non ha mai esitato nel voler portare a termine regolarmente la stagione. Come confermano i tre club - Arsenal, West Ham e Brighton - che hanno già ripreso gli allenamenti, seppur limitando il numero di giocatori coinvolti nelle singole sessioni. E oggi toccherà al Tottenham di José Mourinho riprendere la preparazione dopo quasi due mesi di inattività.
14.15 - Nei giorni scorsi infatti il medico principale della Fifa aveva lanciato un allarme riguardo ad una pratica diffusa tra gli sportivi e in particolare tra i calciatori: lo sputo in campo. Una cosa che si vede in quasi tutti i match di calcio trasmessi in tv ma probabilmente destinata a sparire. La pratica infatti non sarà più consentita a causa delle norme igienico sanitarie volte a ridurre al minimo il rischio di contagio. Per la Fifa chi continuerà a sputare in campo dovrà essere ammonito. Michel D’Hooghe, presidente delComitato medico della Fifa, avverte: “È una pratica comune nel calcio e non è molto igienica. Quindi, quando ricominciamo a giocare a calcio, penso che dovremmo evitarlo al massimo. La domanda è se ciò sarà possibile. Forse possono punirlo col cartellino giallo. È un buon modo per diffondere il virus”.
(telegraph.co.uk)
13.15 - Quattrocentoquattro pagine per aiutare il Governo a decidere. «Lo sport riparte in sicurezza». È questo il titolo del rapporto che il Politecnico di Torino ha sviluppato con il Coni e il Comitato paralimpico per consentire a tutte le 387 discipline sportive di uscire dall'emergenza Covid-19 non appena arriveranno le dovute autorizzazioni da Palazzo Chigi. Lo studio èstato consegnato al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che lo sta illustrando alla Giunta del Comitato olimpico.
(coni.it)
12.45 - "Se la pandemia non sarà sotto controllo nel 2021, i Giochi (olimpici) saranno annullati". Lo ha sottolineato il presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi a Tokyo, Yoshiro Mori, in un'intervista al giornale giapponese Nikkan Sports. La pandemia da coronavirus ha già obbligato al rinvio delle Olimpiadi di Tokyo la cui apertura, al momento, è fissata per il 23 luglio 2021. Il presidente del comitato organizzatore di Tokyo 2020 ha però avvertito che non sono possibili ulteriori rinvii e che quindi se entro la data prevista per i Giochi la pandemia non sarà sotto controllo, questi verranno cancellati. Mori ha infatti risposto con un categorico "No" alla domanda se le Olimpiadi possano essere ulteriormente rinviate: "In tal caso verranno cancellate", ha detto. Ricordando quindi che in precedenza i Giochi sono stati cancellati soltanto in tempo di guerra, Mori ha paragonato la lotta contro il coronavirus a quella contro un "nemico invisibile". Ma ha anche rassicurato che, se la pandemia sarà verrà tenuta con successo sotto controllo "terremo le Olimpiadi in pace la prossima estate".
11.40 - Il calcio francese è pronto a ripartire, oggi pomeriggio il premier Edouard Philippe presenterà il piano per la 'fase 2' dell'emergenza coronavirus e tra le misure attese c'è il via libera al calcio professionistico che si spera possa arrivare il prossimo 11 maggio data del termine del confinamento per tutti i cittadini transalpini. L'Equipe ha anticipato alcuni dei contenuti presenti nel protocollo sanitario stilato dagli esperti di Lega, Federazione e Associazione dei medici sociali.
Tra le misure previste ci sarà l'ingresso nei centri di allenamento solo a chi non avrà una temperatura superiore a 37,8 gradi. All'interno delle strutture adibite a zona allenamento dei club si potrà circolare solo indossando mascherine protettive. Il protocollo incoraggia gli esercizi all'aperto e indica come prioritaria una riorganizzazione degli spazi interni per garantire il distanziamento sociale di salette di cura e massaggio. Le attrezzature per la preparazione atletica e il materiale sanitario saranno disinfettate dopo ogni utilizzo. I pasti non si consumeranno a mensa ma singolarmente nelle proprie stanze. A giocatori e staff sarà chiesto di rivedere le loro abitudini e la vita di gruppo. La distanza tra i giocatori sarà di due metri nei momenti di riposo e di quattro durante gli allenamenti. La ripresa sarà graduale e suddivisa in 4 step: controlli medici, ripresa individuale, a piccoli gruppi e, infine, allenamenti collettivi. L'obiettivo della Ligue1 è una ripresa della massima serie il 17 giugno.
11.00 - "Il Coronavirus è un qualcosa di terribile, ma non è l'Apocalisse. Usciremo dalla crisi. Per superare questa crisi il calcio è necessario, perché trasmette gioia e positività alla gente. In nessun modo questa pandemia porrà fine al nostro sport". Ne è convinto il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin, intervenuto in occasione del centenario della Federcalcio slovena. "Ci vorrà del tempo, ma i fan torneranno a riempire nuovamente gli stadi con passione ed emozioni. Il nostro sport affronta una sfida senza precedenti con l'emergenza coronavirus. La Uefa -spiega il n.1 dell'Uefa- vuole aiutare le federazioni a rispondere in modo appropriato alle circostanze specifiche. Di conseguenza, abbiamo deciso di destinare fino a 4,3 milioni di euro a federazione per il resto di questa stagione e per la successiva. Ogni federazione affiliata potrà usare i fondi, oltre a parte dei fondi d'investimento, come ritiene opportuno per ricostruire una comunità del calcio danneggiata". E sui 236,5 milioni di euro destinati da Nyon alla federazioni europee, Ceferin conclude. "Credo che sia una decisione responsabile per aiutare la comunità del calcio il più possibile. Sono fiero che il calcio stia dimostrando unità durante questa crisi - aggiunge il dirigente sloveno -. Senza dubbio, il calcio sarà al centro delle attività che consentiranno alla gente di tornare alla normalità, quando sarà il momento. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che sia in grado di rispondere all'appello".
10.30 - "Nessun accordo e nessuna indicazione di date" per la ripresa del campionato: lo dicono all'agenzia di stampa fonti Figc con riferimento alla polemica di ieri sera tra la Lega di A e il ministro Spadafora sulla riunione tra le componenti del calcio italiano dello scorso 22 aprile. Durante il confronto in video conferenza, spiegano a via Allegri, "è stata la Lega di Serie A a manifestarne l'esigenza, non appena le condizioni lo avessero consentito".
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intende approfondire la situazione nella riunione del prossimo consiglio Federale dell'8 maggio, anche per questo tali "fughe in avanti sono ritenute dannose per il calcio italiano".
(ansa)