RADIO 1 - «Ieri ho parlato con alcuni giocatori che mi hanno chiamato responsabilmente. Dobbiamo trovare un punto di incontro perché ognuno deve fare sacrifici. Il Torino in questo momento non incassa nulla, ci deve essere un sacrificio da parte di tutti per uscire da questa situazione e ripartire bene. Io sono fiducioso». Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha risposto a 'Un giorno da pecora' a una domanda sulle possibilità che, come accaduto alla Juve, vengano ridotti gli ingaggi dei giocatori granata. Per quanto riguarda gli abbonamenti allo stadio o alla pay tv, secondo Cairo «l'abbonato ha diritto a essere rimborsato, dobbiamo studiare le forme». Una soluzione potrebbe essere che si possa consentire nella prossima stagione l'ingresso allo stadio gratuitamente per un numero di partite corrispondente a quelle non disputate nel campionato in corso. «Potrebbe essere una cosa da fare», ha detto il presidente del Torino.
«L'ho detto già detto, secondo me il campionato è finito. A Wuhan hanno cominciato le misure restrittive il 25 gennaio e le toglieranno credo l'8 aprile, sono due mesi e mezzo di stop - ha spiegato -. Per noi, con due mesi di stop, si ripartirebbe a fine maggio, sempre che non serva più tempo. Per le squadre vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocare a luglio e agosto. Poi dare un mese di vacanza, un mese per allenarsi e ripartire per il prossimo campionato non prima di novembre. Non si può fare». «Lo scudetto non andrebbe assegnato perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in fazzoletto - ha detto ancora -. Non ho sentito neanche Andrea Agnelli dire che andrebbe assegnato».