LIVE - Coronavirus: caos Serie A, per il momento si gioca. La Lega: «Seguite le indicazioni del Governo». Spadafora: «Scelta irresponsabile»

08/03/2020 alle 12:36.
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Con l'emergenza Coronavirus, prende sempre più piede l'ipotesi di un stop della Serie A. Dopo le dichiarazioni  del presidente Aic Damiano Tommasi, anche il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha invitato la FIGC a prendere questa decisione.

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19.10 - Sul tema del coronavirus Damiano Tommasi ha preso una posizione netta. Il presidente dell'Assocalciatori ha ribadito la sua contrarietà alla decisione della Lega di far proseguire regolarmente il campionato nonostante l'emergenza sanitaria e ha espresso il suo pensiero ai microfoni della trasmissione '90° minuto':

"Da quando sono uscite le prime indiscrezioni sul decreto abbiamo approfondito e deciso di sospendere la giornata di oggi per capire come proseguire. Non è stato possibile però, martedì capiremo come agire".

La bozza di sciopero che circola sul web?
"La situazione è grave e seria. Il messaggio che dobbiamo dare è che non si può giocare a calcio attualmente in Italia. Lo dice anche la comunità scientifica. Gli insulti sono un’amara constatazione del fatto che il Paese ancora non ha capito che bisogna cambiare abitudini. Dobbiamo essere testimonial del cambiamento. Stiamo ascoltando le parole di chi ci sta guidando e dobbiamo rispettare le regole. Credo che ci si sia ritrovati e ci si ritroverà per vedere le partite e questo non si può fare. Abbiamo le prime positività anche nelle società professionistiche, ad esempio un massaggiatore in Serie C. Dobbiamo tenere a cuore la salute di tutti".

Se martedì non si dovesse decidere per il blocco del campionato, agirete come Assocalciatori?
“Il messaggio che dobbiamo dare è che oggi non si può giocare a calcio in Italia. Questo il messaggio che doveva uscire oggi e che dovrà uscire. Lo sciopero era un messaggio diverso. Non si deve giocare, ma non perché i giocatori non vogliono. Spero che martedì si prenda una decisione per far sì di avere una vita sociale diversa. Non possiamo far passare il messaggio che se sei un calciatore di Serie A quello che dice la comunità scientifica non ha importanza".

(rai sport)

18.40 - Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, risponde alla Lega Serie A dopo il caso della ripresa del campionato di Serie A legato all'emergenza coronavirus. Spadofora è nuovamente intervenuto sul tema nel corso della trasmissione '90° minuto'. Queste le sue dichiarazioni

Stiamo consigliando e suggerendo di rimanere a casa. Il calcio e lo sport hanno sempre rivendicato la loro autonomia e adesso nessuno si sta assumendo la responsabilità di prendere una decisione. Forse perché ci sono interessi di natura economica in ballo. E’ come se questo meraviglioso mondo dello sport, specialmente quello del calcio e della Serie A, si senta immune da tutti i sacrifici che si stanno facendo in Italia. So benissimo che la partita della domenica o del lunedì è una grande opportunità per dare un clima di leggerezza. Non ci possiamo più permettere ritardi. Abbiamo a cuore la salute pubblica“.

Ha letto l’ultimo comunicato della Lega Serie A?
La Lega non si sta assumendo le sue responsabilità. Soprattutto il presidente Dal Pino e sto vedendo come questa gestione è giudicata da molti insoddisfacente. Il decreto permette di giocare a porte chiuse, ma cosa si sta aspettando? Che ci sia un primo caso di positività in Serie A? Cosa serve ancora per convincere la Lega a prendersi le proprie responsabilità? Per quel che riguarda le partite in chiaro io ieri ho proposto di mandare le partite in differita anche per tutelare Sky e per evitare gruppi di persone che possano riunirsi per vedere le partite. In queste riunioni si è parlato solo di soldi, senza pensare di venire incontro al Paese in una situazione grave. Forse a livello normativo hanno anche ragione, ma per questo serviva un rapporto unanime. Metterò mano alla legge Melandri, ma per il Dio denaro non si è trovato un accordo. Presenterò un disegno di legge che modifichi la legge Melandri. Il mondo del calcio non ha pensato al Paese, si è chiuso a riccio, dando un pessimo esempio. Spero che Gravina e Malagò prendano tutte le posizioni utili a tutela degli italiani. Poi riprenderà il calcio e anche gli altri sport, che si sono organizzati in silenzio e meglio del calcio“.

Cosa si aspetta da martedì?
Rispetto l’autonomia che lo sport rivendica. Dobbiamo tutelare non solo i calciatori, ma anche tecnici e altre figure che contribuiscono nella realizzazione dell’evento sportivo. Ora siamo a un livello superiore, dove tutto deve misurarsi con l’emergenza che stiamo vivendo. Stiamo facendo tutti quanti sacrifici importantissimi. E’ giusto che il calcio non sia irresponsabile e che dia un segnale importante. Di fronte ai dubbi di Tommasi, Balotelli e di altri calciatori ho esposto il mio pensiero. Mi auguravo più responsabilità della Lega“.

Non c’era modo per forzare questa autonomia?
Non possiamo prevedere l’evolvere dell’emergenza sanitaria. Altri paesi stanno prendendo l’esempio italiano, ma noi non abbiamo voluto prendere una decisione netta per non fermare tutto da subito. Oggi ci siamo resi conto che l’attività di contenimento è fondamentale e stiamo cercando di gestirla nel miglior modo. Serve però unità di intenti. Il presidente della Lega Serie A però sembra essere fuori da questo mondo“.

Non era meglio far prevalere la salute e non chiedere come prima istanza la trasmissione delle partite in chiaro?
"Ho provato a conciliare gli interessi di tutti. Il ‘no’ di Sky e della Lega è stato netto. Se ci fosse stato un accordo comune non si sarebbe leso il diritto di nessuno. E’ legittimo che Sky e Lega tutelino i propri diritti, ma è un comportamento fuori dalla realtà".

Affronterete anche un discorso a livello europeo?
"Sì, anche perché ho sentito diversi colleghi europei. Si dovranno accelerare i contatti con tutti i vertici europei dello sport. Siamo a marzo e dobbiamo capire come non farci trovare impreparati ai numerosi eventi internazionali"

(rai sport)

17.58 - Nel frattempo arrivano novità non strettamente legate al fronte calcistico, ma comunque relative all'emergenza Coronavirus: "E’ stata firmata l’ordinanza in merito alle ‘Misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019’ - dichiarano in una nota congiunta l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato ed il vicepresidente, Daniele Leodori -. L’ordinanza impone a tutte le persone che abbiano fatto, stanno o faranno ingresso nella Regione Lazio dalle ‘zone rosse’, di comunicare tale circostanza al numero verde 800.118.800 che si coordina con il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente in raccordo con il medico di medicina generale (MMG) o il pediatra di libera scelta (PLS). L’ordinanza impone di osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attivita’ di sorveglianza fino alla valutazione a cura del dipartimento di prevenzione. E’ disposta inoltre la sospensione delle attivita’ fino a nuove disposizioni di piscine, palestre e centri benessere. L’ordinanza e’ emessa nel rispetto dei ruoli istituzionali

17.33 - Arriva anche la risposta ufficiale in una nota della Lega Serie A in merito alle dichiarazioni diffuse in giornata di Damiano Tommasi e del Ministro Spadafora: "La Lega Serie A, fin dal primo giorno di emergenza per il Paese, ha sempre rispettato - per tutelare il supremo interesse alla salute - tutte le indicazioni governative ricevute sulla gestione epidemiologica del virus COVID-19, anche quando si sono manifestate in modo ondivago e contrastante. A salvaguardia e a tutela della salute degli atleti tesserati dalle Società e degli addetti ai lavori, la Lega Serie A ha riunito prontamente, la scorsa settimana, in conference call, i medici delle Società, con il coordinamento del Prof. Casasco, per stabilire procedure e comportamenti atti a tutelare massimamente la salute di tutti. Anche oggi la Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato questa mattina dal Primo Ministro , nel combinato disposto con la decretazione d’urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse. Il ritardo del fischio d'inizio della partita Parma - Spal deve essere attribuito alla richiesta della Figc di un confronto urgente sulle richieste dell'Associazione Italiana Calciatori. Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l'AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori. Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi nel frangente dello slittamento orario dell'inizio della gara del Tardini, ha ritenuto doveroso rispettare le indicazioni governative previste nel DPCM di questa mattina, proseguendo con lo svolgimento delle partite a porte chiuse. Le medesime considerazioni qui espresse valgono per quanto riguarda i diritti televisivi, dove Lega, Sky e Dazn si sono attenute alle disposizioni in essere.
Le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale e sicuramente non aiutano il sistema a superare il momento di difficoltà generato dal Virus".

(legaseriea.it)

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16.34 - Arriva anche una nota da parte dell'Associazione Italiana Calciatori a commentare il momento e l'opportunità di scendere in campo nella situazione di emergenza in cui volge il paese: "I campionati vanno fermati. Il segnale che le istituzioni sportive danno è pessimo. È pericoloso viaggiare da e per le zone rosse, è pericoloso giocare a calcio, è pericoloso salutarsi. Le squadre oggi stanno purtroppo scendendo in campo per dovere nei confronti di chi non ha il coraggio di decidere che il calcio non può avere deroghe contro il coronavirus. Martedì ci sarà il consiglio federale ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare"

(assocalciatori.it)

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15:50 - Arrivano smentite sullo sciopero dei calciatori proclamato da Damiano Tommasi, presidente dell'AIC. Secondo quanto riportato da Nicolò Schira, giornalista de 'La Gazzetta dello Sport', le informazioni circolate altro non sarebbero che parte di un documento provvisorio, una bozza, che non avrebbe quindi alcun valore.

15:10 - Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, lo aveva preannunciato ma adesso è ufficiale. L'AIC attraverso un comunicato rende noto di aver deciso di indire due giornate di sciopero nelle giornate di oggi 8 marzo e domani 9 marzo, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva.

14:35 -  Sembra che la Lega lascerà giocare l'inter giornata odierna di campionato, valevole per i recuperi della 26a giornata. Tuttavia Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, è pronto a convocare un possibile sciopero da parte dei calciatori.

(gazzetta.it)

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13:45 - Per martedì 10 marzo, la FIGC ha indetto un consiglio federale straordinario per valutare se proseguire o meno il campionato.

13:05 - Come riporta l'emittente satellitare, la giornata odierna non dovrebbe subire nessuno stop. Parma e Spal, dunque, potranno scendere regolarmente in campo, gara al via alle 13:45

(sky sport)

12:40 - Il calcio italiano a un bivio. In questi minuti è in corso una riunione della Figc, durante la quale si deciderà se potrà proseguire o meno il campionato di Serie A.

12:27 - Doveva giocarsi alle 12:30 il primo recupero di Serie A tra Parma e Spal. Le squadre però sono rientrate negli spogliatoi a pochi minuti dal fischio di inizio. La gara, in attesa di altre comunicazione, inizierà con 30 minuti di ritardo. Tutto questo in attesa della decisione definitiva sulla sospensione del campionato, come ha sottolineato il ministro Spadafora.