Prosegue l'emergenza Coronavirus, e nel calcio gli interrogativi restano tanti, soprattutto legati alla ripresa delle attività agonistiche. Qui gli aggiornamenti più importanti:
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18.45 - Ieri la Juventus attraverso un comunicato ufficiale ha reso noto l'accordo raggiunto con i giocatori riguardo il taglio degli stipendi del 30%. Di questo ne ha parlato l'esterno bianconero Douglas Costa il quale ha commentato: "Ne abbiamo parlato tutti insieme, sapevamo che la situazione avrebbe influito anche sui nostri stipendi. Non può essere criticata la Juve, non è mica responsabile della pandemia. Nessuno sapeva che sarebbe successo e ogni sport, non solo il calcio, doveva fermarsi. Ho parlato con Chiellini, ha detto che se andrà tutto bene dovremmo ritrovarci verso il 15 o il 20 aprile".
(esporteinterativo.com.br)
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18.00 - Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell'ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 73.880 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 97.689 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 25.392 in Lombardia, 10.535 in Emilia-Romagna, 7.251 in Veneto, 7.268 in Piemonte, 3.160 nelle Marche, 3.786 in Toscana, 2.279 in Liguria, 2.362 nel Lazio, 1.556 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 1.432 in Puglia, 1.141 in Friuli Venezia Giulia, 1.034 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.330 in Sicilia, 1.169 in Abruzzo, 897 in Umbria, 539 in Valle d’Aosta, 582 in Sardegna, 577 in Calabria, 197 in Basilicata e 100 in Molise.
Sono 13.030 le persone guarite. I deceduti sono 10.779, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
(protezionecivile.gov.it)
17.05 - All'emittente radiofonica ha parlato Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, dell'eventuale ripresa del campionato: "Io credo che prima di parlare di sensazioni e prospettive a breve lungo termine bisogna guardare al presente e alla battaglia che stiamo combattendo contro il coronavirus. Gli arbitri sono persone di regole, come sempre rispetteremo le disposizioni governative e della Federazione. Nella drammaticità del momento continuiamo a lavorare sulla ripartenza, ma il quando non dipende da noi". "Noi siamo pronti a riaccendere il motore, ma certo non possiamo mandare arbitri allo sbaraglio a rischiare la vita. Servono garanzie per tutti, anche per noi. I motori al momento sono fermi, poi ognuno a casa fa quello che si sente di fare. Noi però siamo pronti, nonostante il momento di grande difficoltà. Vogliamo essere protagonisti della ricostruzione", ha concluso.
(Radio Sportiva)
16.20 - I giocatori del Borussia Dortmund torneranno al campo di allenamento per le sessioni di lavoro in piccoli gruppi da lunedì in poi, come ha anticipato il centrocampista Emre Can. "Domani andiamo. Vogliamo ricominciare lentamente, in gruppi molto piccoli di due giocatori", ha detto all'emittente. "Nelle ultime due settimane ci siamo accontentati di ciclismo indoor, allenamento con i pesi e ginnastica. Mi piacerebbe già riuscire a trovare la competizione tra qualche giorno, ma so che è ancora lontano e che e' necessario essere pazienti. Ma stare in piccoli gruppi nei prossimi giorni ci farà bene".
(Sport 1)
16.10 - Antonio Cassano, in una video intervista rilasciata al direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, dice la sua in merito alla decisione della Juventus di tagliare il 30% degli stipendi dei giocatori. Queste le sue parole: "Se la Juve ha tagliato gli stipendi di marzo, aprile maggio e giugno è perché significa che il campionato non riprende, non si gioca più, altrimenti non ce ne era motivo. Lo potevano fare di mese in mese. Comunque è giusta che questa cosa la fanno in Serie A, in B e in C è dura, devono trovare un'altra soluzione. La speranza che si possa ripartire? Sono d'accordo con Gravina che dà la speranza, ma se dicono che eventualmente il 3 maggio si ricomincia con gli allenamenti poi ci vuole un mese per rifare la preparazione. Significa che arriviamo ad agosto e diventa un massacro per l'anno prossima. Io farei i play-off e assegnerei lo scudetto".
(corrieredellosport.it)
15.20 - "Parlare di calcio è difficile, noi abbiamo fatto tutti un passo indietro rispetto alla salute, che è la priorità più grande. Nel momento in cui tutto finirà noi vogliamo ricominciare a giocare, sarebbe la cosa più giusta. Tutti vogliamo finire quello che abbiamo iniziato 8 mesi fa, i campionati vanno terminati. Sarebbe la soluzione migliore per evitare equivoci ed evitare che qualcuno subisca dei danni", le parole di Filippo Inzaghi, attuale allenatore del Benevento, intervenuto in diretta a Casa Sky Sport. "Noi siamo pronti a giocare a giugno, luglio e agosto: vogliamo finire questo campionato, qualsiasi altra decisione penalizzerà qualcuno. Si andrà nei tribunali, qualche società scomparirà, per cui il calcio rischierebbe di perdere 2 anni, non due mesi", ha aggiunto. Ancora sul Benevento: "La nostra società merita di giocare in A, siamo in A da febbraio. Non vedo alternative. Per il bene di tutto il sistema si deve giocare. Le vacanze le abbiamo fatte in questo periodo. Abbiamo disputato quasi 30 partite, ci manca poco per finire, magri giocheremo ogni 3 giorni, per la regolarità del campionato e per i sacrifici di tutti".
(Sky Sport)
15.00 - E' terminato il periodo di quarantena in casa Sampdoria. E come riferisce il quotidiano, i primi due calciatori blucerchiati che, una volta terminato l'isolamento, hanno deciso di tornare a casa sono stati Maya Yoshida e Ronaldo Vieira. I due sono tornati in Inghilterra.
(Il Secolo XIX)
14.50 - Michele Uva, vice-presidente dell'UEFA, è intervenuto durante la trasmissione tv 'XXL' per parlare delle conseguenze dell'emergenza Coronavirus sul calcio, sottolineando innanzitutto come da Nyon non siano arrivate indicazioni su limiti temporali entro i quali finire i campionati nazionali, Serie A compresa: "Non è una cosa di nostra competenza, sarà ogni lega a decidere. L'unica questione riguarda quei giocatori in scadenza di contratto o di prestito al 30 giugno ma non riguarda l'UEFA che chiederà entro una certa data solamente la lista di squadre che parteciperanno alle prossime coppe europee".
Non è mancata, ovviamente, neanche una battuta sul rinvio di Euro 2020: "Dall'UEFA è arrivato un segnale di unità e compattezza, abbiamo agito con trasparenza e responsabilità e dato priorità alla salute di tutti e alla sostenibilità del sistema. Non certo il triste spettacolo che sta esibendo l’Unione Europea. Ora facciamo da guida e coordinamento per le federazioni, club e leghe che vivono situazioni completamente diverse visti i diversi livelli di contagio del Coronavirus".
14.50 - In tempi di stipendi dimezzati e di grande crisi economica a causa della pandemia di coronavirus, fa discutere la cifra spesa dal portiere del Paris Saint-Germain, Keylor Navas, per tornarsene in Costarica, suo Paese d'origine. L'ex Real Madrid ha speso 200 mila dollari per affittare un aereo privato e attraversare l'oceano nella notte del 27 marzo. A bordo, con il portiere della squadra francese, c'erano i suoi tre figli piccoli e la moglie: la famiglia Navas è sbarcato a San José, come riferisce l'emittente sportiva.
(Espn)
14.10 - «Prendo atto che in un'intervista il ministro Spadafora ha detto di voler destinare allo sport di base e alle associazioni dilettantistiche 400 milioni, sono contento e aspetto concrete elargizioni». Lo ha detto all'agenzia di stampa il presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, ricordando che l'emergenza coronavirus sta producendo effetti «sul calcio di base, dilettantistico e giovanile e, secondo una stima dei nostri tecnici, potremmo perdere il 30% delle società iscritte ai nostri campionati». «Ci sono delle proposte che non costano nulla e le abbiamo inoltrate attraverso la Figc: ad esempio su defiscalizzazione e la costruzione degli stadi, e ho chiesto la rivisitazione della Legge Melandri per quanto riguarda i contributi al calcio dilettantistico», ha aggiunto Sibilia facendo «i complimenti» alla Juventus per l'intesa sul taglio degli stipendi: «Prendo atto della tempestività con cui una grande società come la Juventus e i suoi giocatori hanno fatto quello che tutti si aspettavano, hanno dato un esempio». «Per aiutare il calcio a uscire da questa situazione servono decisioni nell'interesse collettivo. I dilettanti sono una metà del calcio e l'altra, quella del professionismo, probabilmente ha vissuto finora al di sopra delle possibilità. Dobbiamo tutti capire fin dove ci possiamo spingere», dice ancora Sibilia, che spera si possa tornare in campo: «La priorità è chiudere l'emergenza coronavirus, poi noi avremmo bisogno di 30-40 giorni per portare a termine il campionato».
(ansa)
12.45 - "Abbiamo avuto paura e l’abbiamo ancora adesso. Dobbiamo seguire le regole, come tutti, per uscire il prima possibile da questa brutta situazione", così Gaetano Castrovilli, centrocampista della Fiorentina, sull'emergenza sanitaria.
In pochi mesi sei passato dalla Serie B a essere protagonista in A, fin alla convocazione in Nazionale. Te lo saresti mai aspettato?
"Devo ancora oggi realizzare il tutto. Spero di non svegliarmi mai da questo sogno, perché è stupendo. Il ricordo più bello è e sarà il gol a San Siro contro il Milan, il mio primo gol in Serie A. Montella mi ha insegnato a credere molto in me stesso, Iachini mi sta aiutando sotto il punto di vista tattico, mentre Mancini mi ha insegnato che i sogni possono diventare realtà. Voglio continuare questo sogno, sia nel club che in Nazionale, perciò incrocio le dita".
L'Europeo è stato rinviato al 2021, hai un anno in più per convincere definitivamente Roberto Mancini…
"Avrò un anno in più di esperienza, spero di migliorarmi e limare i punti deboli: devo ad esempio essere più concreto in zona gol. Spero convincere Mancini. Mi manca tantissimo il calcio, quel rettangolo verde e quella palla magica, i miei compagni e anche tutti i tifosi. Spero di ricominciare il prima possibile e di migliorarmi giorno dopo giorno già da ora, allenandomi a casa, così da raggiungere i miei obiettivi".
(Sky Sport)
12.00 - L'Istituto Lazzaro Spallanzani ha diramato in mattinata il bollettino odierno sulla situazione legata all'emergenza Coronavirus. Sono 212 i pazienti attualmente positivi al Covid-19, di questi 24 necessitano del supporto respiratorio.
+++ #Coronavirus: L'@INMISpallanzani
ha diramato il bollettino medico n. 59 del #29Marzo #SaluteLazio #coronavirusitalia +++ #CODVID19italia #COVID19 pic.twitter.com/mK3nMMTIDk— Salute Lazio (@SaluteLazio) March 29, 2020
10:30 - Il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, in un'intervista al quotidiano, ha ribadito il suo pensiero: quello di fermare il calcio. Le sue parole: "Siamo disponibili a fare la nostra parte, ma prima bisogna capire se riprenderemo a giocare oppure no. Sento parlare di squadre che vogliono allenarsi, noi seguiamo il protocollo della federazione medici. Il momento è difficile e dobbiamo mettere delle priorità. Il calcio ora non lo è. Dobbiamo capire che è necessario cambiare abitudini. Il tema della sostenibilità del sistema interessa anche a noi e vogliamo che venga preservato l’equilibrio economico“.
(Corsera)
10.15 - Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria, raggiunto dai media scandinavi, racconta l'emergenza sanitaria che sta vivendo l'Italia. E lo fa partendo dalla sua testimonianza dopo la paura quando ha saputo che era positivo al Covid-19: «Sto bene da diversi giorni. Sembra che il virus abbia lasciato il corpo e non me lo sento più. In realtà non stavo così male. Per me sono stati i classici sintomi dell'influenza. Un po' di febbre, mai alta, un po' di mal di testa, un po' di dolori articolari e così via. Ovviamente non è stato piacevole risultare positivo al test, ma mi sono reso conto subito che si stava diffondendo rapidamente e che molte persone si erano infettate». Oggi le priorità sono altre: come, dove e quando tornerà a correre il pallone, interessa praticamente zero. «Non sto davvero pensando al calcio in questo momento. L'unica cosa che conta è tornare a un qualche tipo di normalità, che le persone si sentano meglio e non debbano perdere il lavoro. Quando l'economia va all'inferno e la gente muore, il calcio non mi passa nemmeno per la mente».
(Corsport)
10.00 - Il Ministro Vincenzo Spadafora al quotidiano in edicola quest’oggi, ha parlato della possibile ripresa: "Pensavo ai nostri ragazzi abituati a stringersi, abbracciarsi, passarsi la bottiglietta: tutto questo mancherà per molto tempo. Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Domani proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura anche agli allenamenti, sui quali non eravamo intervenuti perché c’era ancora la possibilità che si tenessero le Olimpiadi. Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita. Dal calcio di serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente, dopo questa crisi, potrà più essere come prima.
(La Repubblica)