Nel maxiprocesso nato dall'indagine della Procura sul nuovo Stadio della Roma potrebbero finire anche le dieci posizioni al centro dell'ultimo filone dell'inchiesta. I pm hanno chiuso il procedimento nei confronti del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito e dell'avvocato Camillo Mezzacapo, (già imputato nel maxiproceso per corruzione che riguarda 16 persone), dei costruttori Pierluigi e Claudio Toti, Giuseppe Statuto e Luca Parnasi (anche egli già a processo).
Al centro della tranche di indagine una serie di mazzette che i costruttori avrebbero elargito a De Vito in cambio del suo intervento per i progetti legati alla riqualificazione degli ex Mercati Generali e dell'area della vecchia stazione di Trastevere. Secondo l'impianto accusatorio De Vito «abusando della qualità e dei poteri di presidente del consiglio comunale diRoma Capitale ha indotto - è scritto nel capo di imputazione - Pierluigi Toti e Claudio Toti, interessati al procedimento amministrativo pendente presso il Comune di Roma e relativo all'approvazione del progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali (procedimento che si trovava in una fase di stallo e motivo di grande preoccupazione per i Toti) a conferire un incarico professionale allo studio legale di Camillo Mezzacapo, braccio destro di De Vito, facendo intendere che solo in tal modo si sarebbe potuto sbloccare il procedimento amministrativo». Un interessamento «remunerato» con una mazzetta da «oltre 110 mila euro trasferiti» allo studio legale di Mezzacapo e da quest'ultimo girati «per l'importo complessivo di 48 mila euro su un conto intestato ad una società riconducibile a Mezzacapo e De Vito».
Per quanto riguarda Statuto ha «erogato in favore di De Vito e Mezzacapo» oltre 24 mila euro, cifra corrisposta sottoforma di incarico professionale conferito «allo studio legale di Mezzacapo e da quest'ultimo trasferito per l'importo complessivo di 16 mila euro su un conto di una società riconducibile a Mezzacapo e De Vito» in cambio di un intervento «nell'iter amministrativo per il rilascio del permesso di costruire, con cambio di destinazione d'uso e di ampliamento, di un edificio in viale Trastevere dell'ex area della stazione». A Parnasi, invece, la procura contesta di avere erogato a De Vito «molteplici utilità e tra queste l'affidamento, o anche la sola promessa, di lucrosi incarichi» allo studio Mezzacapo, sempre per la rimozione di ostacoli nella costruzione dello Stadio della Roma.