TRS - Philippe Mexes, ex difensore di Roma e Milan tra le altre, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni dell’emittente radiofonica per parlare del suo passato in giallorosso e della situazione attuale del club capitolino. Queste le sue parole:
Sei stato tanto amato a Roma...
Roma è stata la ciliegina sulla torta, tornerei indietro per fare altre sette stagioni. Sono stato veramente benissimo, è una piazza straordinaria per il pubblico, la città e la storia. E' stato un onore potare questa maglia e onorarla nel modo migliore possibile . Ci sono stati momenti belli e momenti un po' più difficili ma abbiamo avuto la fortuna di poter lasciare un'immagine positiva di questa Roma che se lo meritava ampiamente.
Com'è cambiata la generazione calcistica rispetto alla tua?
Sinceramente sono un po' fuori dall'ambiente in questo momento. Certo Daniele De Rossi ha lasciato, con Totti è andata un po' così. Ma Francesco è Francesco e il suo addio è stato un colpo al cuore. Non so poi cosa è successo con questa società, ci sono dei cambiamenti. Oggi come oggi è un calcio più veloce, non ci si affeziona come prima. Diventa un mercatino e non ci sono più le basi solide. Per questo ho lasciato, non mi andava di giocare solo per i soldi. Potevo continuare fino a 40 anni perché la passione c'è ma non volevo andare in Cina o a Dubai. Ho scelto di restare vicino ai miei genitori e alla mia famiglia, poi è cambiato il mondo del calcio e un po' di delusione l'ho avuta.
Cosa significa vincere la Coppa Italia?
Sono sempre ricordi bellissimi, vincere è sempre bello ma qui parliamo comunque di una coppa. La vittoria rimane nella storia per sempre e vedere il nome della Roma scritto sulla coppa è stato bellissimo. Anche Ronaldo che ha vinto tanto anche una Coppa Italia se la prende. La Roma è una società che meriterebbe di vincere, è bello vederla vincere.
Quanto conta l'ambiente di Roma sui risultati?
Conta sicuramente, era bello quando i tifosi salivano sul pullman prima del derby e capivi quanto contava questo sport per le persone. Mi faceva impressione, ho avuto la fortuna di essere capace di non leggere e non ascoltare, non sapevo mai cosa pensavano delle mie prestazioni, non mi serviva un giudizio esterno. Bastava avere autocritica ed è questo che manca ai giocatori oggi, conta solo apparire...
Un messaggio a Zaniolo?
Gli auguro un buon recupero e tornare presto e più forte di prima. Non l'ho conosciuto ma un po' l'ho seguito e credo sia la nuova stella della Roma. Spero abbia la testa sulle spalle e che riesca a tenere duro perché quando arrivano queste batoste nel momento migliore è sempre difficile. Sono fiducioso perché l'infortunio ti fa tornare sempre più forte e con una testa diversa.