«È pazzesco quello che sta avvenendo, purtroppo però era tutto già scritto. Questo è l'ultimo atto di una commedia degli equivoci che riguarda uno stadio ubicato nel posto sbagliato. Era chiaro a tutti: era chiaro alla Roma, che ha fatto forzature, e al Comune che ha subìto questa iniziativa». Lo dice l'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini commentando le indiscrezioni di alcuni quotidiani, tra cui Messaggero e Corriere della Sera, secondo cui la Giunta di Virginia Raggi punterebbe a tenere il punto sulle opere pubbliche promesse per spingere la Roma a sfilarsi dal progetto. «Se avessero dato retta due anni e mezzo fa a Ferdinando Imposimato (presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione scomparso a gennaio 2018, ndr), che aveva preparato la strada perfetta per togliere l'interesse pubblico a quella follia dello stadio della Roma, e avessero dato retta a me, avremmo risolto questa questione e forse adesso già ci sarebbe la prima pietra. Temo invece che vedremo la prima pietra in un Comune vicino Roma», aggiunge riferendosi all'ipotesi Fiumicino. «Questo gioco cinico sulle spalle della Roma riguarda l'abbandono di ogni pianificazione. Sono 6 anni che l'opinione pubblica è bloccata su una vicenda marginale come lo stadio, in realtà almeno 100 progetti importanti sono bloccati dalla crisi piombata sulla città. Ora -conclude- si tratta di ricominciare dallo sblocco di questi progetti fermi da troppo tempo, sarebbe l'unica speranza di questa città».
(adnkronos)