Stephan El Shaarawy ha segnato contro il Genoa la sua 34esima rete su 106 presenze con la maglia della Roma. La sua media realizzativa? Un gol ogni 3.11 presenze. Vi sembra tanto? Forse si ma non lo è, se paragonata alla media dei cinque migliori marcatori della Roma di tutti i tempi.
Rinfreschiamoci la memoria, per chi non lo ricordasse. Al primo posto, un monumento assoluto del calcio giallorosso, forse l’ultima bandiera del nostro calcio: Francesco Totti. Per lui, 307 reti in 786 presenze, media 0.39. Considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio italiano nonché tra i più forti al mondo della propria generazione, nel corso della sua carriera professionistica ha sempre militato nella Roma, della quale è stato capitano dal 1998 al 2017, per un totale record di 19 stagioni. Vincitore con l'Italia Under-21 dell'Europeo 1996, nel 1998 ha esordito nella nazionale maggiore, con cui ha raggiunto la finale dell'Europeo 2000 e vinto il Mondiale 2006.
Con 250 reti in Serie A è il giocatore che nella storia del campionato italiano ha segnato più gol con la stessa squadra ed è al secondo posto nella classifica dei marcatori della Serie A di tutti i tempi. È l’attaccante con più presenze in Serie A ed è l'unico giocatore, insieme a Paolo Maldini, ad aver preso parte a 25 campionati con la stessa maglia, e il solo ad essere andato in gol per 23 stagioni. n Champions League detiene il record come marcatore più anziano nella storia della competizione con 38 anni e 59 giorni.
Tutte le agenzie di scommesse sportive si domandano se e quando mai un altro talento made in Italy riuscirà ad eguagliare i numeri e la carriera di questo talento straordinario, insignito anche con la Scarpa d'oro come miglior marcatore europeo, il Golden Foot, il UEFA President's Award e, primo tra i calciatori italiani, il premio alla carriera ai Laureus World Sports Awards. In una ricerca della IFFHS del 2012 è stato eletto «calciatore più popolare d’Europa». A livello nazionale detiene il record di premiazioni come migliore calciatore italiano AIC.
Al secondo posto della classifica dei migliori marcatori della Roma di tutti i tempi, Roberto Pruzzo. In 315 gare, Pruzzo ha realizzato 138 gol, media 0.44. Per Pruzzo dieci stagioni alla Roma, dal 1978 al 1988. Pruzzo venne ceduto alla squadra capitolina nell'estate del 1978 per l'importante cifra di 3 miliardi di lire più il passaggio in rossoblù del giovane Bruno Conti. Nella Roma stabilì vari record: vinse tre titoli come capocannoniere nel 1981 (18 gol), 1982 (15 gol) e 1986 (19 gol), conquistò quattro Coppe Italia e uno scudetto.
Tra i
suoi gol più importanti si ricordano quello che salvò la Roma
nella stagione 1978-1979 contro l'Atalanta, il gol-scudetto contro il Genoa
nella stagione 1982-1983, quello in rovesciata a Torino contro la Juventus nella
stagione 1983-1984 che regalò il 2-2 alla squadra giallorossa all'ultimo
minuto.
Al terzo posto, arretrando non poco nel tempo, troviamo Amedeo Amadei con 111 reti in 234 presenze, media 0.47. Fu il centravanti del primo scudetto della Roma, quello del 1942. Soprannominato "il Fornaretto" per le sue origini (era infatti figlio di una famiglia di fornai di Frascati, attività che Amadei tornò a riprendere con molto successo a fine carriera) e Ottavo Re di Roma durante la sua militanza nella compagine giallorossa, militò in essa dal 1936 al 1948, con una parentesi di un anno a Bergamo nel campionato di Serie B 1938-1939. È il più giovane giocatore di sempre ad aver segnato in Serie A[ ed è stato il più giovane, a 15 anni e 280 giorni, ad avere esordito in Serie A (primato eguagliato il 22 dicembre 2016 dal genoano Pietro Pellegri). Viene ricordato come uno dei più grandi cannonieri italiani di tutti i tempi, essendo il quattordicesimo marcatore di sempre della Serie A con 175 reti in 423 partite.
Al quarto posto, Rodolfo Volk con 106 reti in 161 partite, media 0.66, alla Roma tra il 1928 e il 1933. Volk divenne in poco tempo uno dei primi idoli di Campo Testaccio, lo stadio romanista, dove fu il primo a segnare un gol ufficiale. In quella prima stagione romana fece coppia in attacco con Fulvio Bernardini segnando alla fine 24 reti. L'anno seguente fu inoltre l'autore della rete decisiva nel primo derby tra Lazio e Roma, giocato l'otto dicembre 1929 e terminato 0-1 per la formazione dei lupi. Alla fine dell'esperienza romana saranno ben sette le reti segnate ai cugini laziali nei confronti in campionato. Durante il periodo fascista, il suo cognome venne italianizzato in "Folchi", così come richiesto dal regime. Dotato di un tiro micidiale, fulmineo e rapido nei movimenti, più pericoloso spalle alla porta per le sue doti di funambolo, non era in possesso di una tecnica sopraffina, ma segnava da ogni luogo del campo. Particolarmente considerato dal pubblico giallorosso, venne soprannominato Sigfrido, poi trasformatosi rapidamente nel più romanesco Sigghefrido.
Venne anche chiamato "Sciabbolone", in contrapposizione a "Sciaboletta", il soprannome dispregiativo assegnato a Re Vittorio Emanuele III. Tra i migliorimarcatori dell'epoca, alla terza stagione romana si laureò il miglior marcatore della Serie A con 29 reti.
Al quinto posto, Pedro Manfredini. Alla Roma tra 1959 e il 1965, l’argentino segnò 164 reti in 106 partite, media 0,63. Lasciato il calcio giocato, Manfredini aprì a Roma, in Piazzale Clodio, il "Bar Piedone", come il suo soprannome; si è trasferito poi nel quartiere Spinaceto, dove ha vissuto per un po' di tempo, occupandosi anche di una scuola calcio, prima di trasferirsi a Ostia. Ha scritto la postfazione de Il Passerotto di Magè[, un libro di Antonio Lombardo, pubblicato nel maggio 2015 liberamente ispirato alla vita di Garrincha. La postfazione di tale libro, intitolata "Parola di Pedro" ha vinto il primo premio come miglior racconto 2016 del 45º concorso CONI. È morto a Roma il 21 gennaio 2019 ad 83 anni.
Chi sarà il prossimo storico bomber? Uno tra Stephan El Shaarawy o Edin Dzeko ce la farà? Difficile, ma non impossibile.