Nuovo terremoto che coinvolge l'amministrazione di Roma. In mattinata, infatti, è stato arrestato il presidente dell'Assemblea capitolina di Roma, Marcello De Vito. L'indagine riguarda le condotte corruttive e di traffico di influenze illecite nell'ambito delle procedure connesse con la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.
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18.30 - Si svolgeranno domani nel carcere di Regina Coeli gli interrogatori di garanzia del gip Maria Paola Tomaselli per gli arresti di oggi legati allo stadio della Roma. In mattinata, il magistrato dovrebbe raccogliere la versione di Marcello De Vito e di Camillo Mezzacapo. Nel pomeriggio, probabilmente a Piazzale Clodio, sara' il turno degli arrestati finiti ai domiciliari, e cioe' il commerciante d'auto Gianluca Bardelli e l'architetto Fortunato Pititto. Oggi pomeriggio, intanto, il gip ha sentito i due fratelli imprenditori Pierluigi e Claudio Toti, per i quali era stata emessa una misura interdittiva.
16.00 - Il gruppo Parnasi, oltre al nuovo stadio della Roma, puntava anche alla riqualificazione dell'area dell'ex Fiera di Roma. E' quanto emerge dalle carte del filone dell'indagine che oggi ha portato all'arresto di quattro persone. Il gip scrive che il 31 maggio 2018 viene registrato dagli inquirenti un incontro tra Camillo Mezzacapo, Marcello De Vito e il costruttore nel corso del quale i tre discutono della realizzazione del progetto, per il quale si rendeva necessario l'intervento del presidente dell'Assemblea Capitolina per superare le limitazioni di cubatura imposte dalla delibera dell'ex assessore Berdini. "Noi come entriamo?" chiede Mezzacapo. E Parnasi risponde "Eh me la devi dire te. Questa è la riflessione a questo punto fate una chiacchierata e ragionateci. Non me lo devi dire a me. Tu puoi entrare in qualunque parte". "In sostanza emerge chiaramente - scrive il gip - come l'accordo riguardi da un lato l'impegno di De Vito a far superare la delibera dell'Assemblea Capitolina dell'agosto 2016 sulla riqualificazione dell'area dell'ex Fiera di Roma approvata su proposta dell'allora Assessore Berdini ad inizio agosto 2016 dall'Assemblea Capitolina che (come più volte emerso la delibera aveva ridotto sensibilmente le cubature da realizzare per la riqualificazione dell'area); dall'altro il conferimento di numerosi incarichi allo studio Mezzacapo, il quale unitamente a De Vito è in qualche modo lasciato libero di scegliere le modalità concrete in cui entrare negli affari per ottenere le remunerazioni oggetto dell'accordo".
15.51 - Al termine dell'interrogatorio che si è tenuto nella caserma del Nucleo investigativo dei Carabinieri di via In Selci, il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito, è stato portato nel carcere di Regina Coeli. L'ingresso nel penitenziario è avvenuto intorno alle 15.30.
15.50 - «Il tempo non ha fatto altro che confermare le mie preoccupazioni. Nel giugno del 2017 quando si votava la nuova delibera sul pubblico interesse dello Stadio della Roma scrissi una lettera pubblica a Marcello De Vito, per il suo ruolo di presidente dell'assemblea capitolina, segnalando le criticità». A dirlo all'agenzia di stampa il presidente del III municipio Giovanni Caudo, ex assessore all'Urbanistica della Giunta Marino che in quell'occasione aveva prospettato «meno patrimonializzazione per il pubblico, più profitti per il privato e potenziali debiti per la collettività».
«Ogni giorno i romani sperimentano le difficoltà dopo tre anni di amministrazione Raggi e quello che è successo oggi - sottolinea Caudo - rende ancora più chiaro il quadro».
(adnkronos)
15.48 - Oltre 230mila euro sono stati erogati e 160mila sono stati promessi a Marcello De Vito e l'amico avvocato Camillo Mezzacapo dai gruppi imprenditoriali coinvolti nell'inchiesta che ha portato in carcere entrambi. È quanto accertato dall'analisi dei flussi finanziari sulle società attraverso le quali Camillo Mezzacapo avrebbe ricevuto una serie di consulenze-tangenti prima di girarle sul conto della Mdl srl, che secondo il Gip era una sorta di «cassaforte» nata per custodire i profitti raccolti illecitamente da Marcello De Vito e l'amico.
15.20 - “De Vito aveva un atteggiamento incomprensibile – ha commentato Cristina Grancio in un secondo intervento – non si è mai esposto, ma ho visto il Consiglio Comunale passare dall’unanimità all’annullamento a decidere l’esatto contrario. E’ certo che qualcosa si muoveva in modo strano. Se avessero potuto leggere tutti quel famoso parere dell’Avvocatura, poi secretato dalla sindaca… Ci sono state mosse opache”
“Se ho avuto modo di confrontarmi con qualcuno all’epoca? Quando uscì la notizia dell’accordo con la Roma, non ci hanno dato modo di confrontarci. Siamo passati dall’attesa del Parere dell’Avvocatura ad una telefonata da Beppe Grillo, con Bonafede che teneva il telefono, che ci diceva “Bravi, bravi, tutto a posto!”. Si erano come assuefatti ad andare avanti con queste modalità. Quando ho chiesto di portare le mie osservazioni in Commissione Consiliare, è arrivata la richiesta della mia sospensione, arrivata da parte dell’attuale ministro Fraccaro, per la gravità delle mie azioni. La nostra linea? Volevamo lo stadio, ma non a Tor di Valle. La Procura potrà dire che l’iter non è intaccato dall’indagine, ma se arriva la variante voglio vedere come va a finire… In futuro ci saranno, eccome, le possibilità che l’iter venga intaccato”
"Già all’epoca della votazione di giugno 2017, io ricordo a memoria che ci eravamo messi assenti 6 o 7 persone che non volevano venire a votare l’interesse pubblico, poi in realtà solo 3 consiglieri non votarono. Ora credo che potrebbero essere aumentati. Nei municipi sono sicuramente di più. Credo che la città meriti una rivisitazione di questa storia. Ho presentato una delibera di annullamento in autotutela, assieme all’onorevole Fassina, sono curiosa di vedere chi voterà contro. Quello che emerso dalla relazione del Politecnico di Torino è inquietante, lasciare un intero quadrante in preda al traffico è qualcosa di imperdonabile. Mi auguro che questa delibera possa arrivare in aula e si possa ripensare tutto da capo”
“La maggioranza mi considerava una che farneticava, ho vissuto un’emarginazione. I miei colleghi consiglieri avevano paura di parlarmi. Chiederemo le dimissioni della Raggi, questa sindaca non è all’altezza nemmeno di riconoscere le persone che sceglie. E’ paradossale che non si riesca a vedere come si muovano certe dinamiche. Eppure non era difficile capirlo... Mi sono chiesto cosa ci stesse a fare uno come Lanzalone a gestire la più grande operazione urbanistica nella Capitale degli ultimi anni. L’uscita di scena Berdini? Ha fatto benissimo a dimettersi, lo stavano per usare come foglia di fico per giustificarsi.hanno detto che non sono andati in annullamento perché Berdini non ha prodotto un atto, dimenticandosi del parere negativo dato proprio da Berdini. Berdini si è impegnato eccome, ma loro lo volevano usare come foglia di fico.”
(radio radio)
15.14 - La sorella di Marcello De Vito, Francesca, attualmente consigliera regionale del Lazio per il Movimento 5 Stelle, in un post su Facebook ha scritto: «Da attivista e portavoce ritengo che il Movimento 5 Stelle ha i suoi valori prioritari nell'onestà e legalità e, a tutela di questi ultimi, le sue regole che vanno rispettate nell'interesse del Movimento stesso, chi ha sbagliato è giusto che paghi. Da sorella attendo l'esito della magistratura che spero avvenga nel più breve tempo possibile».
14.54 - Sulla vicenda relativa a De Vito interviene anche Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro dell'Interno, intercettato da alcuni cronisti mentre si stava recando a Palazzo Chigi per il Consiglio dei Ministri, ha detto di essere dispiaciuto per l'arresto del presidente dell'Assemblea capitolin e ha poiaggiunto: «Non fatemi commentare quello che non conosco, non conosco gli atti e le imputazioni, ho letto i titoli dei giornali». Quanto allo stadio della Roma, il titolare del Viminale ha affermato: «Non fatemi fare il sindaco di Roma, spero che si facciano tanti impianti nuovi in Italia, non uno solo, io vorrei lo stadio del Milan».
14.50 - «Lo stadio della Roma? Figuratevi se io oggi faccio considerazioni. Penso e spero che non implichi un ulteriore rallentamento su un percorso già di per sé complesso ma che sembrava andasse verso una conclusione». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando gli arresti di questa mattina legati all'inchiesta sul nuovo impianto del club giallorosso. «Sono geneticamente e culturalmente un garantista - aggiunge il capo dello sport italiano a margine di un evento al Foro Italico -, spero che al più presto si possa chiarire la propria innocenza e non colpevolezza. È stato fatto un errore clamoroso nel non portare avanti la candidatura di Roma alle Olimpiadi. Mi sembra che anche De Vito, come altri esponenti, lo abbiano riconosciuto. Avevo detto: tenetevi una fessura aperta. Fa abbastanza riflettere che a distanza di due anni ci ritroviamo con la possibilità di portare le Olimpiadi a Milano e con questa vicenda qui a Roma si commenta da sola. Fermo restando che sono tra coloro che sperano che tutto si risolva senza colpe e senza strumentalizzare».
«Pallotta si stuferà? Non lo so, non posso stare nella sua testa - risponde Malagò- . Se ognuno procede isolatamente è una via crucis arrivare fino in fondo alla realizzazione di un nuovo impianto. Se ci fosse invece una data certa di un evento sai che per quella data le cose le devi autorizzare. Penso che per il calcio senza impianti non si vada da nessuna parte e la madre di tutte le battaglie sono gli Europei del 2028: non vedo altre soluzioni».
14.33 - Cristina Grancio, consigliera del Comune di Roma, che era stata espulsa dal Movimento 5 Stelle per aver avanzato dubbi sul progetto legato al nuovo stadio della Roma, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”
Sull’arresto di Marcello De Vito: “Non sono stupita perché De Vito aveva ai miei occhi un atteggiamento ambiguo sul nuovo stadio della Roma –ha affermato Grancio-. Non si capiva se fosse a favore o contro, anche durante le riunioni di maggioranza. Probabilmente questa situazione chiarisce la sua ambiguità”.
“Io –ha spiegato Grancio- ho sempre messo in guardia la sindaca Raggi, ma anche Fraccaro e Bonafede, i due delegati di Luigi Di Maio. Di Maio ora rilascia queste dichiarazioni patetiche ma lui, attraverso i suoi due delegati, c’è stato in questa situazione dello stadio. Hanno partecipato alle riunioni di maggioranza, hanno ascoltato le problematiche che c’erano eppure sono andati avanti come treni. Secondo me le cause sono l’impreparazione dal punto di vista urbanistico, dal punto di vista politico e anche personale. Hanno avuto un’arroganza e una supponenza che non vanno bene se si vuole fare questa professione”.
“Questa vicenda sarà la pietra tombale sul progetto stadio varato dalla giunta Raggi - ha dichiarato la Grancio -. Insieme a Fassina ho presentato una mese fa una delibera di annullamento in autotutela, proprio legata a tutte le illegittimità che ha sempre riscontrato il tavolo dell’urbanistica che poi è stato falcidiato. Proprio in questi giorni questa delibera sta iniziando il suo iter nei due municipi dove cadrà la variante urbanistica, cioè il nono e l’undicesimo. Quindi mi aspetto che questa delibera passi e sia appoggiata, perché non avrebbe senso proseguire con lo stadio dopo queste vicende”.
“Conseguenze sulla giunta? Credo che loro continueranno ad andare avanti alla cieca, non vedo né la capacità di capire quello che gli sta succedendo, né l’umiltà di fermarsi. Mi sembra che, salvo il fatto di tuonare giustamente contro la posizione di De Vito, non ci sia un minimo di riflessione sull’iter dello stadio della Roma che a questo punto si porta dietro anche altre situazioni urbanistiche, che sono quelle che conoscevamo e avremmo dovuto affrontare entrando in Campidoglio. E’ nel sistema urbanistico che c’è la grande speculazione e ci sono i grandi problemi. Questo aspetto invece è stato chiuso in un cassetto, ha fatto saltare il Municipio VIII. Non vedo alcun tipo di riflessione da parte della sindaca. Ritengo che questa giunta non sia minimamente in grado di andare avanti. A questo punto credo che le dimissioni siano doverose. Chiedere le dimissioni della giunta è un dovere nei confronti della città”.
“Come si sentono gli elettori della prima ora dopo questa vicenda? Traditi, come mi sono sentita io quando mi sono ritrovata in questa situazione in cui io cercavo di far aprire gli occhi ai miei compagni e invece venivo additata e messa in una situazione di mobbing” ha concluso Grancio
(radio cusano campus)
14.15 - Il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito e l'avvocato Camillo Mezzacapo erano diventati cauti e dopo l'arresto l'arresto dell'imprenditore Parnasi cercavano di «tenere nascosto il loro rapporto» e si incontravano con «modalità assolutamente clandestine». Come si legge nell'ordinanza di arresto del gip, i due temevano «che i rapporti corruttivi da loro intrattenuti con lo stesso Parnasi potessero portare gli inquirenti a focalizzare le attenzioni investigative su di loro». Così iniziano anche ad essere più attenti quando si incontrano o parlano al telefono.
Lo scorso 2 febbraio i due si incontrano infatti attraverso Luca Bardelli, titolare di una concessionaria romana, nel locale del rivenditore quando era chiuso. Bardelli telefona a Mezzacapo chiedendogli di raggiungerlo urgentemente perché doveva fargli provare una Range Rover, sottolineando di raggiungerlo immediatamente perché la persona con cui doveva incontrarsi si trovava in quel momento con lui. In pochi minuti Mezzacapo raggiunge la concessionaria in quel momento chiusa e dopo circa un'ora viene visto uscire assieme a De Vito dalla concessionaria e una terza persona ed allontanarsi dal luogo.
13.54 - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, arrivando al Senato, si è espresso in merito all'arresto a Roma del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito. Il premier ha precisato di non entrare nel merito delle indagini ma di aver «molto apprezzato la reazione efficace e tempestiva adottata da Luigi Di Maio e dall'intero Movimento, perchè - ha proseguito - le accuse, se confermate, rimandano a illeciti gravi». Conte ha poi aggiunto: «Il Movimento dimostra di avere anticorpi efficaci per reagire a episodi del genere e assoluta fedeltà ai suoi valori»
13.52 - «Il problema qual è Cla? È la politica! Cioè noi abbiamo un Presidente di Regione che è un cacasotto terrificante! Nicola... Nicola non si mette a fare una... Cioè, Nicola è fatto così! Lo conosco... Cioè non... Ora tu dici i 5 stelle... Ora non è che i 5 stelle sono meglio perché fanno lo stadio... Però ti dicono di sì o ti dicono di no...». Così il costruttore Luca Parnasi in una conversazione del 20 maggio scorso mentre si trova in compagnia di Claudio Toti. L'intercettazione è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito. «Poi alla fine se tu poi hai una questione... tu poi alla fine hai conosciuto Marcello De Vito siete diventati amici... ecc... quindi alla fine 2-3 persone con la testa...devi calcolare che alla fine una persona o due persone ...rispetto al vecchio sistema... guarda che a noi, se io penso alle operazioni che ho valorizzato con papà negli ultimi 20 anni e quante ne sono partite, c'è da sentirsi male! Noi abbiamo trasformato 4 milioni di metri cubi! Ora è vero che il sistema è crollato ma in realtà 15 anni per fare una trasformazione urbanistica, non si può pensare!»
13.48 - «Va bene, ma distribuiamoceli questi». Così Marcello De Vito in un'intercettazione in riferimento ai soldi erogati dai costruttori Toti e Statuto alla società a lui riconducibile. De Vito parla con Mezzacapo che invita alla calma: «Adesso non mi far toccare niente, lasciali lì... Quando tu finisci il mandato ... Se vuoi non ci mettiamo altro sopra. La chiudiamo, la distribuiamo, liquidi e sparisce tutta la proprietà, non c'è più niente, però questo lo devi fà quando hai finito quella cosa».
13.40 - «L'immediata espulsione di De Vito è doverosa. Risponderà alla giustizia, ma è radiato dal M5S: è anzitutto una questione politica ed etica. Il modo in cui reagiamo dimostra la correttezza del MoVimento. Grazie a Luigi Di Maio per la sua guida salda e per la sua determinazione». Lo scrive su Twitter Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti con il Parlamento ed esponente M5S.
13.30 - «Sono riusciti a stravolgere il progetto Stadio della Roma che per noi non ha più la pubblica utilità. Infatti non lo abbiamo votato. Era l'unica grande opera della città e anche questa si bloccherà. Per noi così non si deve fare». Lo ha detto il capogruppo del PD in Campidoglio Giulio Pelonzi arrivando a Palazzo Senatorio. «Questa è una città bloccata dall'incapacità della giunta Raggi», ha aggiunto.
13.26 - «A Roma avresti vinto pure con il Gabibbo». Così Marcello De Vito si rivolge all'avvocato Camillo Mezzacapo in una intercettazione ambientale del 4 febbraio scorso presente nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma.
Dopo aver telefonato a De Vito, Mezzacapo chiama Gianluca Bardelli (ora agli arresti domiciliari), commerciante d'auto e gli riferisce del dialogo avuto col presidente dell'assemblea Capitolina. «Qui noi abbiamo proprio un anno buono, gli ho proprio detto guarda c'è una…adesso c'è una congiunzione astrale che è come quando passa la cometa di Halley, cioè state voi al governo qua di Roma e anche al governo nazionale in maggioranza rispetto alla Lega. È la cometa di Halley allora - dice ridendo - adesso hai un anno, se adesso non facciamo un cazzo in un anno però allora voglio dire mettiamoci il cappelletto da pesca, io conosco un paio di fiumetti qua ci mettiamo là, ci mettiamo tranquilli con una sigarettella, un sigarozzo là, con la canna e ci raccontiamo le storie e ci facciamo un prepensionamento dignitoso»
13.00 - Arrivano le parole in conferenza stampa del Procuratore di Roma Paolo Ielo: “L’As Roma non è coinvolta. La Procura non chiederà di bloccare l'iter dello Stadio. Per ora non ci sono atti amministrativi relativi allo stadio per cui si ravvisano alterazioni. L'iter al momento non risulta alterato, ma è una cosa che ora non ci interessa e di cui non ci occupiamo. Per ora non ci sono atti amministrativi relativi allo stadio per cui si ravvisano alterazioni. La AS Roma non è coinvolta nell'inchiesta. De Vito è stato arrestato perché da presidente dell'Assemblea Capitolina si è messo a disposizione di Mezzacapo, che faceva capo al gruppo Parnasi, ma al momento non ci sono atti amministrativi che riportano anomalie. Il semplice fatto che si sia messo a disposizione ha fatto scattare l'arresto. Il vizio potrebbe riguardare l'interesse pubblico, che potrebbe essere stato valutato in maniera non imparziale. La Procura non chiederà di bloccare l'iter, ma potrebbero essere altre sedi a farlo“
12.30 - Dalle prime informazioni che filtrano dalla Procura, non ci sarebbe alcuna firma di Marcello De Vito sugli atti che riguardano il progetto dello stadio della Roma. Di conseguenza l’iter non sarebbe a rischio. Il Movimento 5 Stelle ha già pronto il sostituto di De Vito: si tratta del consigliere Enrico Stefàno.
11.30 - "Arresto De Vito pietra tombale sullo stadio della Roma? Lasciateci capire. Se il procedimento non è viziato da alcun comportamento penalmente rilevante tecnicamente si può andare avanti". Così il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti entrando a Palazzo Senatorio. E sul versante politico? "Questo non lo so", ha detto il dg.
(adnkronos)
10.40 - Questo il commento della sindaca Virginia Raggi, affidato alla sua pagina Facebook: “Nessuno sconto. A Roma non c’è spazio per la corruzione. Chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto da parte di questa amministrazione. La notizia dell’arresto di Marcello De Vito è gravissima: ho piena fiducia nella magistratura e nel lavoro dei giudici. Una cosa è certa: nessuna indulgenza per chi sbaglia. Ho dichiarato guerra alla corruzione e respinto i tentativi di chi vuole fermare l’azione di pulizia che portiamo avanti. Qui non c’è spazio per ambiguità. Non c’è spazio per chi immagina di poter tornare al passato e contaminare il nostro lavoro. Avanti fino in fondo, senza se e senza ma, per la legalità”.
10.07 - «Marcello De Vito ha messo a disposizione la sua pubblica funzione di presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale per assecondare, violando i principi di imparzialità e correttezza cui deve uniformarsi l'azione amministrativa, interessi di natura privatistica facenti capo al gruppo Parnasi». Così il gip nell'ordinanza con cui ha disposto il carcere per il presidente dell'assemblea capitolina.
(ansa)
10.03 - "De Vito è fuori dal Movimento 5 Stelle", lo scrive su Facebook il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, dopo la notizia dell'arresto del presidente dell'assemblea capitolina per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo Stadio della Roma. «Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l'ho già comunicata ai probiviri», afferma Di Maio, aggiungendo che «quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile».
10.02 - "Questa congiunzione astrale tra ....tipo l'allineamento della cometa di Halley ...hai capito cioè...è difficile secondo me che si verifichi ...noi Marcè dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me guarda ci rimangono due anni". Così intercettato il 4 febbraio scorso l'avocato Camillo Mezzacapo parlava a Marcello De Vito, oggi arrestati.
Parole che secondo il gip di Roma si riferisce allo sfruttare "il ruolo pubblico di De Vito per fini privatistici e ottener lauti guadagni".
(ansa)
9.48 - Luigia Spinelli, titolare, insieme a Barbara Zuin, dell'inchiesta che ha portato all'arresto del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito, ha da poco lasciato il Campidoglio. «Le attività sono in corso», ha risposto ai cronisti che le chiedevano se ci fossero delle perquisizioni in corso negli uffici del presidente De Vito.
9.23 - Nell'inchiesta che ha portato all'arresto del presidente dell'Assemblea del Campidoglio, Marcello De Vito, risultano indagati anche i fratelli Pierluigi e Claudio Toti, presidente e vicepresidente della holding di famiglia. I due sono coinvolti nel capitolo di indagine che riguarda l'appalto per gli Ex mercati generali di Roma. Nel registro degli indagati anche Giuseppe Statuto, amministratore della Lux Holding. Il suo coinvolgimento riguarda l'appalto della vecchia Stazione Trastevere.
(ansa)
9.20 - "Gravissime le accuse che hanno portato all'arresto di Marcello DeVito. Ripongo la massima fiducia nel lavoro della magistratura con l'auspicio che si faccia chiarezza al più presto su questa inquietante vicenda". Così in un tweet la portavoce M5s presso il Consiglio Regionale del Lazio Roberta Lombardi. "L'onestà - sottolinea - deve essere sempre la nostra stella polare".
(AdnKronos)
9.19 - Sono in corso perquisizioni in Campidoglio da parte dei carabinieri nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito. Le perquisizioni stanno interessando anche uffici di Acea, l'Italpol e la Silvano Toti Holding Spa.
(ansa)
9.15 - «Ormai non ci stupisce niente. Io credo che chi abbia così ostinatamente difeso questo stadio anche di fronte all'evidenza a questo punto debba dimettersi». A parlare all'Adnkronos è la consigliera capitolina Cristina Grancio, eletta con il Movimento 5Stelle ed espulsa dal gruppo pentastellato in Campidoglio proprio per la sua strenua opposizione allo stadio della Roma. «A mio avviso è un momento in cui gli amministratori dovrebbero riflettere per poter dare di nuovo dignità alla vicenda stadio», spiega la Grancio, che sottolinea: «Gli interessi in gioco sono altissimi, l'urbanistica è il simbolo della speculazione a Roma. Sapevamo che dovevamo entrare nelle istituzioni per rompere questo sistema e invece sembrerebbe - parlo con tutti i condizionali del caso - che il sistema abbia fagocitato questa amministrazione». Quanto a De Vito, «non si augura nulla del genere a nessuno, ma ho vissuto un atteggiamento di De Vito molto ambiguo quando ero dentro al gruppo consiliare del movimento e questa notizia oggi posso dire che non mi stupisce né mi sconcerta».
(AdnKronos)
9.14 - Il gip Maria Paola Tomaselli ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere oltre che per De Vito anche per l'avvocato Camillo Mezzacapo, destinatario di incarichi professionali su segnalazione del presidente del Consiglio comunale di Roma. Ai domiciliari vanno l'architetto Fortunato Pititto, legato al gruppo imprenditoriale della famiglia Statuto, e Gianluca Bardelli.
(ansa)
9.02 - «Mi auguro che la vicenda possa chiarirsi, perché Roma e i romani si meritano trasparenza, onestà e capacità, si meritano una amministrazione e una politica che possano valorizzarli e valorizzare le straordinarie qualità della nostra capitale. Ma per la Giunta Raggi oggi è il tempo della riflessione sul proprio futuro, perché non è da escludere un passo indietro». Così, sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, commenta la vicenda del presidente della assemblea capitolina, Marcello De Vito.
8.47 - "Abbiamo piena fiducia nell'operato della magistratura quindi aspetto che la giustizia faccia il suo corso". Lo dichiara all'Adnkronos Sergio Battelli, deputato M5S presidente della Commissione Politiche Ue della Camera e tesoriere del gruppo 5 Stelle a Montecitorio, a proposito dell'arresto del presidente dell'Assemblea capitolina Marcello DeVito. "Per noi del M5S - rimarca Battelli - il contrasto alla corruzione è sempre stato il perno di gran parte delle nostre battaglie. Un male da sradicare da qualsiasi amministrazione, da qualsiasi formazione politica. Ecco perché dico di attendere le verifiche. Se, però, quelle accuse gravissime dovessero essere confermate, gettando anche fango sul Movimento, chi ha sbagliato dovrà pagare".
(AdnKronos)
8.41 - L'arresto del presidente M5S dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito, è «un episodio tristissimo. Ma come gruppo politico dobbiamo avere una reazione immediata e dura. Questa è la differenza che ci sarà sempre tra il M5S e le altre forze politiche. Gli altri li coccolano, noi no». Lo dichiara all'Adnkronos Carlo Sibilia, sottosegretario al Viminale ed esponente del Movimento 5 Stelle. «Il dovere di una forza politica seria come la nostra che ha realizzato l'obiettivo di aumentare le pene ai politici corrotti è non solo essere, ma anche apparire onesti. La reazione a questo episodio - conclude l'ex membro del direttorio grillino - non può far altro che farci crescere e migliorare».
(AdnKronos)
8.29 - Una "breaking news" dell'AdnKronos riferisce di perquisizioni in corso anche in Campidoglio.
8.18 - «Marcello De Vito, presidente 5 Stelle del Campidoglio, è stato arrestato per presunta corruzione. Il partito del buffone Giarrusso ora chieda scusa agli italiani per anni di giustizialismo manettaro, faccia mea culpa e impari il garantismo. Tutti innocenti fino a prova contraria». Così twitta la deputata del Partito democratico Anna Ascani.
(AdnKronos)
8.12 - «I fatti contestati a Marcello De Vito sono gravissimi: in questo momento, ancor più di prima, è necessario ribadire la piena e totale fiducia nell'operato della magistratura e delle forze dell'ordine. Non si può rimanere in silenzio. La corruzione è un male che colpisce in qualsiasi forza politica e bisogna essere intransigenti». Così Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia e senatore M5S.
(AdnKronos)
8.01 - Ribollono le chat dei consiglieri M5S di Roma dopo la notizia dell'arresto del presidente dell'Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito. Nessuna reazione ufficiale dal gruppo per ora, ma sono i singoli a raccontare il loro sconcerto. «Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat la reazione è univoca. Tutti dicono 'impossibile che sia successò», afferma la consigliera Eleonora Guadagno. «Siamo annichiliti», le fa eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se si riuscirà ad andare avanti, risponde: «Vediamo, questa è dura. Ci incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere». Anche il pentastellato Angelo Diario si dice sorpreso: «Se andremo avanti? È uno su 28. Sono più dispiaciuto a livello personale, conoscendolo mi sembra strano».
(ansa)
8.00 - in corso da parte dei carabinieri una perquisizione dell'abitazione di Marcello De Vito, il presidente dell'assemblea capitolina arrestato oggi nell'ambito dell'indagine sul nuovo stadio della Roma. In base a quanto si apprende, l'esponente degli M5S è stato raggiunto da un provvedimento cautelare in carcere.
(ansa)
7.24 - Arrestato il presidente dell'assemblea capitolina di Roma Marcello De Vito. I carabinieri del comando provinciale di Roma stanno dando esecuzione alla misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di 4 persone, per due indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere e per i restanti due gli arresti domiciliari, e una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori nell'ambito dell'indagine «Congiunzione astrale», coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina.
L'indagine riguarda un gruppo di persone dedite, in concorso tra loro, al compimento di condotte corruttive e di traffico di influenze illecite, nell'ambito delle procedure connesse con la realizzazione del Nuovo Stadio della A.S. Roma calcio, la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell'area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. L'indagine ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l'intermediazione di un avvocato ed un uomo d'affari, che fungono da raccordo con il Presidente dell'Assemblea comunale capitolina per ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.
(AdnKronos)
7.20 - Terremoto giudiziario nel Movimento 5 Stelle romano. Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina è stato arrestato all'alba con l'accusa di corruzione. I carabinieri di Via In Selci hanno perquisito il suo appartamento. L’esponente grillino avrebbe incassato direttamente o indirettamente delle elargizioni, questa l’ipotesi dei pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, dal costruttore Luca Parnasi. De Vito, in cambio, avrebbe promesso - all’interno dell’amministrazione pentastellata guidata dalla sindaca Virginia Raggi - di favorire il progetto collegato allo stadio della Roma.
Il nome di De Vito compariva spesso nell’ordinanza che aveva portato all’arresto di Parnasi e di Luca Lanzalone ex presidente di Acea lo scorso giugno. Da quella inchiesta sono finite a processo 18 persone, accusate di aver messo in piedi un sistema corruttivo per la costruzione dell’impianto del club giallorosso, progetto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. I pm avevano messo nel mirino nomi di spicco dell’imprenditoria e politica romana come il costruttore Parnasi e gli esponenti di Pd e Fi, Pier Michele Civita, Adriano Palozzi e Davide Bordoni.
Il 10 dicembre, in un altro filone della stessa inchiesta, erano finiti alla sbarra altri personaggi di rilievo - sempre coinvolti nell’affaire del tempio giallorosso - tra cui l’avvocato genovese Luca Lanzalone, voluto al vertice di Acea dalla nomenclatura pentastellata. Associazione a delinquere, finanziamento illecito e corruzione i reati contestati a seconda delle posizioni. Gli avvisi di garanzia erano stati notificati all'imprenditore Parnasi ritenuto dagli inquirenti "il capo e organizzatore" dell’associazione a delinquere che ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato, nell'ambito della conferenza dei servizi, nel febbraio del 2018.
(roma.repubblica.it)