Stadio Roma, Berdini: "Tutti i vizi spariti d'incanto, è assurdo. C'è una regia dietro"

27/11/2018 alle 23:53.
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RADIO RADIO - Nei giorni scorsi Daniele Frongia, l'Assessore allo Sport della giunta Raggi, aveva dichiarato che l'iter per il si trova in un punto di svolta e che addirittura sono da attendersi nei prossimi mesi delle grandi novità. Non è dello stesso avviso l'ex Assessore all'Urbanistica Paolo Berdini, intervenuto durante la trasmissione "Lavoro in corso", dove continua a nutrire dei sospetti sul progetto. Queste le sue dichiarazioni:

“Se c’è un ansa del Tevere che è proprio delicata, poi non c’è proprio il rischio esondazione perché c’abbiamo a monte di Roma la famosa diga, però è un’area delicata. Un paese che ha questa condizione che quando piove frana tutto, troviamo un altro posto. Io l’ho sempre detto, non è un no allo stadio. Sì allo stadio in un altro luogo non in un luogo che è a rischio idrogeologico che sta di fronte al fiume. Insomma c’è stato un allagamento a Roma Nord giorni fa e quindi anche qua perché dobbiamo continuare a sprecare risorse”

Sembra, è cronaca dei giorni scorsi, che comunque sulla vicenda si vada avanti
“E chi lo sa? vedremo. Io non credo che si va avanti così spediti. Mi sembra assurdo che tutti i vizi di accessibilità e che tutti i vizi idrogeologici siano superati come d’incanto nonostante gli arresti nonostante lo scandalo. Com’è possibile? c’è ci c’ha la bacchetta magica ? La bacchetta magica sta solo nelle favolette dei nostri figli, poi nella vita reale…”

Il titolo del suo libro “Polvere di stelle” da l’idea di un’occasione persa per la città
“E’ la mancanza, secondo me, di trasparenza che ha nuociuto molto a questa amministrazione. Non si sa, io non sapevo dove venivano prese le decisioni. Non so perché è stato detto no alla ghiotta occasione di fare le Olimpiadi, non so chi ha detto sì allo quando invece ci avevano detto 'no' in campagna elettorale con molta durezza. Evidente c’è un regista 'dentro la buca' che suggerisce…”

No alle Olimpiadi che sembravano un affare, sì allo Stadio di che non sembrerebbe un affare. Ci dev’essere un ragionamento dietro.
“Secondo me li è entrato in campo la voglia di accreditarsi con qualche potere importante di questo paese in vista del Governo del Paese. La declino meglio: se è vero, com’ è vero che dietro lo c’è un credito per una grande banca nazionale di 180 milioni, una sofferenza importante, allora evidentemente c’è stata quest’attenzione da parte di qualcuno che stava dentro la buca perché altrimenti non me lo spiego. Cioè loro avevano portato le carte in tribunale io continuo ad applicare la cura che loro avevano messo nel contratto con gli elettori. Nel Gennaio 2017 ci sono delle riunioni con nell’ufficio del vice sindaco che non chiama l’assessore all’urbanistica evidentemente era cambiato qualcosa. Chi l’ha deciso non lo so ma qualche ipotesi la metto nel libro. Io non faccio dietrologie, dico che qualcuno ha deciso in maniera opposta a quella che era la trasparente democrazia con cui era stato creato il consenso”

Il contratto di Governo che ha legato gli elettori del Movimento 5 Stelle qui a Roma e questa amministrazione si è interrotto con lo stadio?
“Assolutamente, si è interrotto con lo stadio. Si è interrotto prima con le Olimpiadi, che non erano nel mio DNA ma quando uno governa accetta la sfida. Nel contratto di Governo c’era scritto che l’Olimpiade andava messa al vaglio democratico dei cittadini. C’è scritto nero su bianco che sarebbe stato chiesto un referendum confermativo dell’eventuale decisione. Perché non l’hanno messa in discussione con la città? Oggi forse avremmo qualche buca in meno e qualche rischio idrogeologico in meno.”