Stadio Roma: corsa a quattro per comprare il progetto di Tor di Valle

09/10/2018 alle 20:07.
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RADIORADIO.IT (A. DI FRANCESCO) - “Eppur si muove!” avevamo detto qualche giorno fa commentando un articolo di Fernando Magliaro ("Il Tempo") nel quale si rivelava che di lì a poco sarebbero state in programma al Dipartimento Urbanistica almeno un paio di riunioni relative all’iter amministrativo dello a . Nel frattempo, le riunioni sono state almeno cinque, le prime di una lunga serie finalizzata a predisporre tutta la documentazione sulla Convenzione Urbanistica (il contratto che disciplinerà i rapporti fra il Comune e i proponenti e che conterrà tutte le specifiche sulle edificazioni) da portare al voto di adozione in Assemblea Capitolina non appena l’amministrazione Raggi sarà pronta ad andare in aula.

La strada che ci separa da quella data appare oggi ancora piuttosto lunga e tortuosa. Sono infatti molti gli scogli che l’amministrazione dovrà superare fino a quel fatidico giorno: il processo a Virginia Raggi che potrebbe causarne le dimissioni; la ‘due diligence’ interna del Campidoglio sugli atti comunali relativi all’intero iter procedurale seguito dai vari dipartimenti fin dall’epoca Alemanno; la revisione degli studi dei flussi di traffico commissionata al Politecnico di Torino; e l’indagine penale ancora aperta a piazzale Clodio che, fino alla sua conclusione con il rinvio a giudizio, non rende sereni alcuni consiglieri di maggioranza in Campidoglio che, infatti, hanno manifestato una certa ritrosia a partecipare al voto su Variante e Convenzione. I proponenti, sempre presenti fattivamente alle riunioni in via del Turismo, da qualche giorno hanno un motivo in più per essere irrequieti.

Da quanto apprende Radio Radio, infatti, Eurnova & Soci avrebbero riscontrato il concreto interesse di almeno quattro diversi soggetti per trattare l’acquisto completo del progetto Stadio di Tor Valle non appena avrà ottenuto il via libera dall’Assemblea Capitolina. Chi siano con certezza non è dato saperlo, ma fonti molto qualificate ci confermano il seguente schema: un investitore americano “assistito” direttamente dal fondo Raptor di , due fondi extra europei (probabilmente uno asiatico e uno dell’emisfero meridionale) e un importante imprenditore italiano.

Il tempo stringe, in finanza come si dice in gergo “Il denaro non dorme mai” ed Eurnova non vede l’ora di poter vendere il dossier non appena incassato il sì definitivo del Campidoglio, per poi programmare il suo futuro aziendale.

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