Bologna-Roma, DI FRANCESCO: "Sono tra i responsabili, le figuracce mi condannano. Ora cambierò, mi affiderò agli uomini giusti. La reazione deve esserci, basta schiaffi" (AUDIO)

23/09/2018 alle 23:21.
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Queste le dichiarazioni di , allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine del match con il :

DI FRANCESCO A SKY SPORT - ASCOLTA L'AUDIO

72% di possesso palla ma spesso sterile. Ultime 5 partite 3 sconfitte e 2 pareggi. Crisi anche della filosofia di gioco
Dico solo che tutti parlano, quando è il lavoro che paga. Io cerco di andare a trovare le soluzione ma fino ad ora non ci sono riuscito e mi sento tra i responsabili. Parliamo troppo di numeri e poco di atteggiamento e di fuoco dentro. Quando devi avere la personalità di fare giocate importanti e creare superiorità numerica o finalizzare le occasioni e non lo fai solo demerito tuo. Ad oggi io non so dirvi le soluzioni e il modulo che farò perché devo andare a cercare gli uomini giusti, più che il modulo giusto.

Questo processo di crescita di atteggiamento quanto durerà?
Deve arrivare il prima possibile, ce lo devi avere dentro. Un contrasto non è una cosa tattica, un calciatore lo deve avere dentro, non lo si può solo insegnare. Io ho fatto il calciatore e non il giornalista, queste cose le so. Il mio desiderio è cambiare tutto questo, provando di tutto. A Milano potevamo vincere e invece con leggerezza abbiamo preso gol nel finale, oggi abbiamo sbagliato un gol da un metro... E questo è vero che si può allenare, ma devi avere la cattiveria dentro. Purtroppo le risposte che non ho avuto mi porteranno a cambiare, non so come ma devo valutare. Il dato di fatto è che questa squadra ha poca solidità difensiva e questo ci sta facendo fare figuracce.

C’è un grande problema: tutto l’ambiente, compresi i giocatori, ha pensato di ripartire dal punto dove siete arrivati l’anno scorso. Invece bisognava fare tre passi indietro e rimettersi in discussione
È un’osservazione giusta e una cosa su cui batto costantemente. Nel calcio devi dimostrare continuità e la cosa che mi fa diventare veramente matto è che io ho lavorato con i ragazzi fin da subito. Certi meccanismi non riusciamo a interpretarli come vorrei e per quello io cerco di cambiare qualcosa, non posso rimanere fermo e aspettare. Oggi ho scelto Marcano, quando hai 7 partite in 6 giorni è impossibile far giocare sempre gli stessi, l’anno scorso lo facevo e il sacrificio di tutti era differente rispetto ad ora. Se non scatta a ognuno di noi qualcosa in più dentro si fa fatica, tanto vale aspettare sotto la traversa il gol ma non è la mia filosofia di calcio.

Fate fatica a trovare le distanze, manca l’intensità sul pallone. Il secondo gol si prende al 94′, non in quel momento lì.
Condivido. E’ quello che fa la differenza, il difensore deve essere pessimista: da un momento all’altro puoi perdere una palla. Siamo stati lenti. Dobbiamo pensare che la palla si può perdere. Fate partire l’azione del secondo gol dall’inizio, quando abbiamo sbagliato noi una palla avanti, non possiamo permettercelo. I dati di oggi mi condannano. In questo momento dobbiamo stare zitti e pedalare, è tutto contro di noi.


DI FRANCESCO A ROMA TV

Come analizziamo la partita?
Avevo detto prima che serviva qualcosa in più a livello caratteriale, così va a morire il discorso tattico. Per forza di cose la squadra deve subire dei cambiamenti per via delle partite riavvicinate. Diventa riduttivo parlare di un singolo e non di squadra.

Dopo il 2-0 sembrava che la squadra avesse capito di averla persa.
Non è così, il desiderio c’era ma c’è stata sfiducia e questo non deve accadere. Dobbiamo essere bravi nelle difficoltà ed è nelle difficoltà che si capisce chi ha il desiderio di mettere in campo il fervore e l’agonismo in campo: devo cercare gli uomini ora e non i giocatori. Certo a livello tecnico in campo non ci sarebbe partita. Dobbiamo parlare di Roma e non di singoli.

Quali sono le corde da toccare?
Mi affiderò a quelli che penso abbiano il desiderio di lottare in campo. Ci siamo tutti soffermati sui moduli, ma l’allenatore non può rimanere fermo e aspettare chi si mette in condizione mentale e fisica, ma bisogna cambiare per spronare tutti.

È questione mentale e di fiducia, cambiare troppo però magari non si responsabilizzano i giocatori. Ora si cambierà di nuovo?
Ne abbiamo parlato, ma è impossibile che i calciatori facciano 3-4 partite consecutive con la stessa intensità. Bisogna responsabilizzare chi ha il senso anche di appartenenza alla maglia e ai colori e di essere combattivo. Se non viene fuori il desiderio e l’ardore il lato tecnico viene messo da parte.


DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Dopo questa sconfitta ha ancora la convinzione di poter far riparire la Roma?
Devo avere questa convinzione e ce l'ho, sono abituato a combattere, non a tirarmi indietro. E' un concetto di cui devo farmi carico. E' un momento in cui le cose non vanno bene ed è legittimo dirlo, i numeri sono schiaccianti e contro di noi. La nostra forza sta nel reagire a tutto questo. Devo scegliere gli uomini che ritengo giusti, che hanno voglia, non posso più sbagliare e permettermi. Deve venire fuori quello che abbiamo dentro.

Se diciamo che i giocatori in campo non danno l'impressione di seguirla, si arrabbia?
E’ una vostra opinione, chiedetelo a loro. Se dovessi dire che hanno fatto quello che chiedevo, direi di no, ovvio. Ma magari non è la prima volta, anche l’anno scorso succedeva. E magari le reazioni a queste partite sono state altre. Credo che ci sia qualcosa che va al di là dell’allenatore. Portare questa maglia, combattere partita dopo partita, è una questione di orgoglio personale... Io ho fatto il calciatore, non il lattaio o il pizzicagnolo, so cosa significa andare in campo, al di là del pensiero che un calciatore ha sull’allenatore. E' una questione di serietà, di personalità, di attaccamento e noi questo in generale non lo stiamo dimostrando e dobbiamo tirarlo fuori.

Con questa rosa la Roma può fare meglio di cosi?
La Roma può fare meglio di cosi, deve fare meglio di cosi. Se andiamo ad analizza la rosa, io ad un certo punto ho fatto entrare Pastore, Kolarov ed Under. I più giovani li ho visti intimoriti ma sono quelli che vanno un po’ accompagnati in queste situazioni e cercare di responsabilizzare tutti. Calcolando che ad oggi ho una partita mercoledì e una sabato ma non è facile far giocare solo 10 giocatori. Abbiamo bisogno di tutti, obiettivamente bisogna ritrovare altre caratteristiche fondamentali e lo dico da tanto. Se il ha il 30% di possesso palla ma fa due gol e rischia di farcene altri due, c’è qualcosa che non va nel nostro 70%... Questo è un insieme di cose. Tutti cerchiamo di lavorare e di migliorare.

Manca entusiasmo, pensa che abbiamo sopravvalutato questa rosa?
Per quello che stiamo dimostrando si. La capacità e l’orgoglio deve nascere dentro di noi. La reazione la dobbiamo dare noi è inutile starsi lamentare. Le critiche ci stanno tutte, ce le prendiamo e zitti. L’offesa è un’altra cosa, perché io sono un grande professionista e cerco di dare il meglio di me stesso perché per me è un grande onore allenare la Roma. Mi fa rabbia non riuscire a trasmettere quello che voglio. Ma non ho voglia di restare a guardare e di prendere solo schiaffi. Questa reazione ci deve essere per forza, non voglio che la squadra sia questa qui.

Si sente di dover inventare qualcosa perché non ha la possibilità di fare il suo calcio?
Devo dire che, fino ai gol (passato sotto alle gambe di non so quante persone) il non aveva mai tirato in porta e non era mai stato pericoloso. Il concetto era quello che faceva un po' chi c’è stato prima di me: la difesa a tre e non dare tante ripartenze agli avversari. Questo era il presupposto della partita. Le occasioni sono arrivate ma non le abbiamo concretizzate, ma quando vai sotto va un pochino a morire tutto quello che hai preparato. Non posso pretendere che Kolarov faccia tutte le partite, che in questo momento Luca Pellegrini, un ragazzo del '99, vada bruciato. Sono tutte cose delicate. Tutte quello che sto facendo non riesce bene ma non posso restare lì inerme. Abbiamo preso gol anche con gli altri. Se oggi ci riduciamo a dire che abbiamo perso 2-0 per la posizione di Marcano per me stiamo sbagliando qualcosina, anche se deve essere qualcosa che va valutato

Sa come uscire da questa situazione? Non c'è un solo giocatore sufficiente oggi, non c'è stata rabbia.
Le dico una cosa importantissima. Al di là dei sistemi di gioco, se si fanno delle prove è segno che le cose non vanno. Non possiamo rimanere appiattiti. Io devo provare altre cose non ci possiamo ripresentare cosi. Quando ci siamo tutti nei propri ruoli, che abbiamo fatto? Cosa abbiamo creato nell'ultima mezz'ora? Tanti cross buttati li senza senso. Abbiamo un solo giocatore forte di testa,
, o abbiamo anche altre qualità? Se so come uscirne lo dirà solo il campo. Di chiacchiere ne posso fare tante ma esprimo il mio reale pensiero. L'allenatore è sempre sulla graticola.

Fa più male vedere la Roma cosi o sentire i tifosi perdere la pazienza a fine partita?
Ovvio, tutte e due le cose. I tifosi sono stati fino all’85’ ad incitarci, poi ci sta che si siano stufati anche loro di questa Roma. Bisogna accettare e cercare di rispondere sul campo.