Stadio Roma, Grancio (M5S): "L'impianto va fatto ma nel rispetto delle regole. Non me la sento di dare un voto"

09/06/2017 alle 20:05.
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Prima crepa nella maggioranza M5S sul nuovo progetto dello : la consigliera Cristina Grancio ha lasciato la seduta della commissione congiunta Urbanistica e Mobilità in polemica con i dettagli tecnici dell’operazione e con la linea della maggioranza. “Io non me la sento di dare un voto qui ed ora, spero i miei colleghi capiscano è una questione non politica ma di legittimità quindi io lascio la Commissione, la mia posizione non è politica e non è contro lo stadio“, ha detto la Grancio prima di abbandonare la seduta. La consigliera è da sempre la più critica del gruppo capitolino pentastellato sull’opera ma era scesa a patti con la questione che al livello politico la maggioranza M5S in Campidoglio nei mesi scorsi ha optato per il si al progetto. A chi le chiede se intende uscire dal gruppo M5S la Grancio replica: “No, mica sono contraria alla questione politica, lo stadio va fatto ma nel rispetto delle norme”. Mentre sulla possibilità che anche nel voto in Assemblea Capitolina lasci l’aula o si esprima in modo contrario risponde: “Se non mi mettono per iscritto le mie perplessità vedremo, c’è tempo. Ci sono profili di illegittimità che vanno chiariti. Perché i miei colleghi non mi ascoltano? Chiedete a loro non a me”.

In precedenza in commissione la consigliera aveva sottolineato: “ spinge? Secondo me non è una questione che si può accettare. Anche perché lo stadio non va bocciato, però non si può star dietro alla scadenza del 15 giugno. Non succede niente se noi ci mettiamo a studiare e a affrontiamo le questioni“. La Grancio ha poi sottolineato la presenza dei vincoli e poi rimarcato: “Voglio assumermi la responsabilità di quello che si fa. Chiedo si chiami il curatore fallimentare per capire come è la situazione di questa Eurnova, per capire se è all’altezza o meno, non che si valuti in un secondo momento. Ci si chiede di valutare un interesse pubblico e non si presenta nemmeno uno studio di fattibilità. E’ previsto che il proponente presenti uno studio di fattibilità. Io chiedo che venga presentato prima – ha concluso – e non dopo”.

(agi)

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