Diritti TV, Tavecchio: "Non siamo obbligati a svendere, c'è tempo. C'è l'ipotesi di un canale della Lega"

11/06/2017 alle 18:23.
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CORSERA - "Se mi aspettavo una vicenda così complicata? Francamente no. Non si arrende la Lega che rappresento. Il calcio italiano, in questo caso, la Serie A, ha un suo valore, una sua dimensione che devono essere rispettate con offerte congrue. Quelle di ieri non lo sono state". Carlo Tavecchio, presidente della Figc e commissario della Lega Serie A, parla così della vicenda relativa all'asta dei diritti tv in un'intervista al 'Corriere della Sera'

"Va bene tutto, ma la Lega non e' certo obbligata a svendere il suo prodotto di alto valore, considerato in tutto il mondo", prosegue Tavecchio, che ricorda che "in Spagna, in Inghilterra, in Germania, i diritti tv hanno una forbice che va da 1 a 2 miliardi. Il miliardo complessivo da noi valutato ha quindi una sua forte motivazione, basi logiche. Per questo riteniamo che le offerte pervenute non rappresentino il valore reale del massimo campionato". Sulle lamentele di Mediaset per il bando, il presidente sottolinea: "Abbiamo costruito la nostra tipologia anche su indicazione dell’Authority. Le piattaforme sono equilibrate. I nostri interlocutori devono capire che non abbiamo alcun obbligo ad accettare offerte che non ci convincono".

Adesso, prosegue Tavecchio, "studieremo il caso, c'e' al lavoro una Commissione di alto livello presieduta dal dottor Nicoletti, uomo esperto, che studiera' il caso. Sara' valutata ogni opzione". Sui tempi, osserva, non c'e' "nessuna fretta, si può andare tranquillamente a novembre-dicembre. L'ipotesi di un canale della Lega? È un’operazione complicata, ma quando parlo di opzioni e alternative c’è anche questo».