Infront prende le distanze dai contenuti dell'inchiesta pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore (dal titolo "La lobby delle aste e i diritti della Serie A"). Un articolo "che si profila come un processo mediatico, prima che la Magistratura abbia fatto il suo corso". In una nota all'agenzia di stampa, la societa' "ritiene doveroso effettuare alcune precisazioni nell'interesse della propria reputazione e dei propri dipendenti".
"Con il massimo rispetto degli organi inquirenti e del loro lavoro - si legge nella nota - riteniamo che le modalita' con le quali il giornalista ricostruisca la vicenda induca, in maniera inaccettabile, il lettore a ritenere che Infront sia in qualche modo coinvolta in una vicenda sotto indagine, i cui protagonisti non sono piu' parte dell'organico dell'azienda". Inoltre, "le condotte contestate agli indagati riguardano vicende penali di natura personale, senza alcun collegamento diretto con Infront, del tutto estranea alle stesse e questo deve essere riportato in evidenza dagli organi di stampa, senza allusioni che facciano intendere un coinvolgimento della societa'".
Infront ricorda inoltre che la societa' "dall'ingresso lo scorso anno del nuovo a.d. Luigi De Siervo, ha completamente rinnovato la sua struttura organizzativa e il suo approccio al mercato" e "con il sostegno dell'headquarter e del management cinese del Gruppo Wanda sono state riviste le procedure interne, nell'ottica della massima trasparenza e collaborazione internazionale. Questo approccio di chiarezza e trasparenza - conclude la nota - e' lo stesso che e' stato seguito per l'asta dei diritti TV in corso, che e' ancora alla sua fase iniziale e che continuera' a essere gestita in maniera collaborativa e trasparente tra tutti gli attori in gioco, advisor, Lega, rappresentanze delle squadre e Autorita'".