Per ora Paolo Berdini resta al suo posto, come assessore all’Urbanistica del Campidoglio. Ma, nel lungo periodo, la sua permanenza a Palazzo Senatorio rimane tutt’altro che scontata. Dopo una giornata di voci, riunioni e ipotesi, in serata – a quanto filtra – la linea della giunta di Virginia Raggi sul suo caso sembra farsi più chiara. Tutto è iniziato ieri con il colloquio di Berdini con La Stampa, in cui l’assessore ha espresso giudizi poco lusinghieri sull’operato della sindaca e della giunta. L’urbanista per ora conserverà le sue deleghe nella giunta romana a 5 Stelle, con le dimissioni respinte ‘con riserva’: congelato nel suo ruolo fino a nuova decisione ma con un potere di mediazione sui dossier che lo riguardano fortemente ridotto. A partire dal progetto dello stadio dell’As Roma, su cui Berdini ha più volte espresso la sua contrarietà ritenendo che vada fatto nei limiti del Piano Regolatore e non secondo il disegno attuale da un milione di metri cubi. La sindaca Virginia Raggi questa sera affronterà la situazione nel corso di una riunione con i consiglieri del gruppo M5S. Lo scoglio che la avrebbe frenata dal rimuovere Berdini sarebbe anche quello di individuare in breve il suo successore, anzi due figure, perché da tempo era ala lavoro per spacchettarne le deleghe assegnando i Lavori Pubblici ad un nuovo assessore. Del resto per sostituire il primo titolare del Bilancio, Marcello Minenna, la Raggi ha impiegato quasi un mese.
(agi)