Il 7 febbraio il Comitato «Mafia e manifestazioni sportive» audirà la Procura di Torino, «al termine di quell'audizione decideremo se ascoltare i vertici della Juventus, non vogliamo ci sia alcun tipo di strumentalizzazione né vogliamo ovviamente sovrapporci al lavoro della giustizia ordinaria». Il presidente del Comitato dell'Antimafia che da oggi è al lavoro sul filone mafia e sport, Marco Di Lello (deputato del Pd), spiega all'agenzia di stampa quale sarà il lavoro che si appresta a svolgere. «Audiremo anche i vertici delle Procura di Napoli e Catania entro febbraio - spiega - poi entro fine marzo Palazzi, Pecoraro, il capo della Federcalcio Tavecchio e presidenti della Lega di serie A, della Lega di serie B, della Lega Pro, oltre al presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic).»
«Le notizie in nostro possesso - ha spiegato Di Lello - dipingono un quadro di relazioni preoccupanti tra le società calcistiche e le organizzazioni da cui spesso dipendono le tiforeserie: attraverso le tifoserie si creano legami con le organizzazioni criminali e il Daspo non basta, ci vuole salto di qualità anche normativo».
Oggi nella prima audizione del Comitato «Mafia e manifestazioni sportive» è stato ascoltato il giornalista Daniele Poto, autore del libro «La mafia nel pallone». Tra gli episodi che ha citato in audizione, quello del calciatore arrestato e in campo dopo soli 15 giorni ma anche vicende riguardanti il calcioscommesse e le infiltrazioni nelle curve.
(ansa)