RADIO UNO - Ok alla tecnologia tv, e ok anche all'idea di far parlare gli arbitri a fine partita, «purchè non si trasformi in un processo» ai direttori di gara. È la posizione di Gianluca Rocchi, uno degli arbitri top in serie A. «È stato un piacere arbitrare Milan-Juventus, perché i giocatori sono stati bravi: non mi hanno mai messo in difficoltà, soprattutto nei primi 90 minuti; in pratica, ho dovuto solo seguire il gioco. Quando i calciatori pensano solo a giocare, un arbitro a quel punto deve soltanto accompagnare. Per questo il miglior torneo in cui dirigere è la Champions League, perché è dove si gioca il calcio migliore» , ha detto il fischietto fiorentino, intervenuto questa mattina alla trasmissione radiofonica 'Radio Anch'io Sport'.
«L'ammonizione di Chiellini è stato un atto dovuto - ha aggiunto Rocchi - La sua richiesta di ammonire Honda è stata troppo plateale, mentre io, ovviamente, l'avevo già valutata». Al direttore di gara, poi, è stato chiesto un commento sulla futura introduzione della moviola in campo. «Siamo anche noi curiosi di vedere come funzionerà - ha risposto Rocchi -. Noi arbitri abbiamo sempre detto che tutto quello che ci può aiutare in situazioni difficili è il benvenuto. L'obiettivo di un arbitro è azzerare gli errori, non incidere negativamente su una gara». E un'altra novità potrebbe essere la possibilità per gli arbitri di parlare dopo le partite. «Sono favorevole, ma solo se questo strumento - ha precisato Rocchi - non si trasformerà nel processo all'arbitro a fine gara, ovvero se sarà usato solo per farci confessare un errore o meno»