RETE SPORT - Il capo gabinetto della Questura di Roma Roberto Massucci è intervenuto con alcune dichiarazioni rilasciate all'emittente radiofonica in merito alle problematiche di accesso allo stadio di ieri sera in occasione della partita Roma-Real Madrid.
Abbiamo registrato molto sconcerto in città, sentendo gli ascoltatori, rispetto ai disagi di ieri vissuti all’entrata allo stadio. Ci si chiede, se lo scopo è agevolare la sicurezza, evitando assembramenti, ieri la sofferenza di migliaia di persone dice altro. Cosa ne pensa?
Intanto la inquadrerei meglio. Parlare di “sconcerto” per una gara che ha restituito dignità e civiltà all’Olimpico mi sembra assurdo. Sono io ad essere sconcertato per questa enfasi di commento. Ieri si sono verificati alcuni problemi per difetti strutturali, che hanno creato eccessivo disagio e infatti già stamane in fase di de-briefing abbiamo deciso che dovremmo fare un tavolo di verifica con gli organizzatori (Coni e Roma) per scongiurare altri episodi. Ieri gli spettatori che sono entrati con sacrificio hanno dato prova di civiltà. Non condivido l’enfasi che si utilizza per valutare certe situazioni: quando si fa sicurezza si mette in sicurezza tutta l’area, come accaduto al Vaticano o nelle manifestazioni giubilari. La gente non viene messa ad attendere in balia di chiunque, ma attende in sicurezza. Bisogna comunque sicuramente migliorare, ma non perché la gente non fosse in sicurezza, ma perché per un evento sportivo non va bene che la gente aspetti così tanto.
Non capiamo però come fanno ad essere in sicurezza migliaia di persone assembrate prima di entrare in una situazione di sicurezza?
I servizi di Ps iniziano già nell’area di rispetto, ovvero area entro cui si fa sicurezza. Per cui le persone assembrate non attendono in un’area insicura, ma sono in attesa in un ambito bonificato e già messo in sicurezza. La sicurezza, inoltre, è dovuta anche a informazioni e manovre non sempre visibili, a lavoro di intelligence.
Ieri alcune persone, specie anziani o bambini, hanno manifestato piccoli malori. Non vi vergognate di ciò che avete creato?
Passiamo oltre, ci sono altre domande? Credo che chi si deve vergognare è chi lavora per riportare all’Olimpico una situazione ex ante di insicurezza. Non mi piacciono toni di chi chiede di vergognarsi a chi lavora con dedizione. Si continua a lavorare ed è quello che faremo, per scongiurare altri episodi come quelli accaduti ieri all’Olimpico che mal si addicono ad un evento sportivo.