Giannini: "Viola era per me un secondo padre. Roma-Lecce? In quel momento finì un sogno. Sarei potuto tornare ma non mi trovai con Baldini"

12/09/2015 alle 01:07.
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ROMA TV - L'ex capitano della Roma Giuseppe Giannini ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva, nel corso del programma Slideshow. Queste le sue parole:

Foto di Giannini da piccolo
Da piccolo, credo 5 anni, col pallone. Iniziavo già ad avere contatti con la materia prima

Foto con le giovanili della Roma
Credo sia un torneo di Viareggio, con la maglia sempre della Roma. Carnevale c'era, il fratello di Andrea: eravamo una buona squadra e vincemmo quel torneo

L'esordio
Roma-Cesena, il gol che fecero loro all'Olimpico. Io entrai a inizio secondo tempo, questa partita ha segnato la mia carriera. Loro partirono in contropiede su un malinteso tra me e Falcao.

Foto di gruppo
Una foto importante, venivo inserito in questa squadra che fece molto bene in Coppa Campioni arrivando in finale e l'anno prima avevano vinto lo Scudetto. Quell'anno si apprestava a giocare l'attuale , poi persa in finale col Liverpool

Foto con Viola
Il mio secondo padre è stato, avevamo un rapporto molto freddo. Avevo intuito il suo carattere e lo snobbavo. Quando entrava a Trigoria io mi allontanavo e non lo cercavo e allora mi cercava lui. Giocavo su questo. Così è nato questo rapporto importante con lui. Venne a mancare e fu una perdita dolorosa per tutti

Foto di un gol
Il mio primo gol in Serie A, fatto a Torino contro la : i rivali di sempre. In quegli anni la Lazio era in B, -Roma era il derby d'Italia. Non dovevo giocare, poi Falcao aveva dolori al ginocchio e uscì fuori questo gol, per me importante. Primo gol in Serie A a Torino è una cosa da ricordare

Roma-Lecce
Il Roma-Lecce famoso, una partita molto chiacchierata da tutti: dicevano che alcuni di noi avessero boicottato. Mi ricordo benissimo a Pisa, facemmo già fatica lì dove all'inizio perdevamo e poi vincemmo 3 a 1. Era una Roma stanca, arrivammo a questa partita sicuri di vincerla facilmente e invece svanì un sogno per tutti

Rudi Voeller
Un napoletano, in senso buono. All'inizio ebbe problemi a Roma, e io gli sono stato vicino. Non riusciva a correre perfettamente, venne operato e poi esplose, diventando il tedesco volante

Roma-Inter
La finale di Coppa Uefa persa dalla Roma. Già la partita dell'andata fu condizionata da alcuni episodi non proprio chiari come capitava spesso a noi in quel periodo

Coppa Italia
La nostra vittoria in Coppa Italia, nell'anno in cui venne a mancare Viola. Era una situazione per me particolare perché avevo un rapporto non proprio amichevole tra me e Bianchi che era allenatore della Roma

Foto di un urlo
Contro il Torino, dovevamo vincere ma presi un palo e poteva essere il gol che ci avrebbe dato la coppa Italia

Foto di un gol
Un gol a Foggia, 3-4 domeniche dalla fine stavamo rischiando di retrocedere purtroppo. Questo fu un gol liberatorio, non perdemmo e qui piansi perché non riuscivamo a venir fuori da questo periodo negativo e per fortuna arrivò questa palla al limite dell'area che andò ad insaccarsi. Un gol bello anche da vedere e andai ad esultare sotto i tifosi e li riconobbi tantissimi tifosi che ci seguivano sempre

Foto con Sensi
Dai capelli suppongo fosse il periodo in cui stavo lasciando la Roma. Non ho avuto un rapporto amichevole col presidente, forse gli erano state riportate cose che non risultavano essere vere e quindi si era creato un clima di negatività. Quando poi ci lasciammo lui mi ricercò dicendomi di tornare e parlare con Baldini. Andai tutto contento a Trigoria, però la situaizone non era di grande felicità per Baldini e allora io con grande orgoglio ringraziai

Mazzone
La domenica in cui stavincemmo il derby, il mio ultimo derby. Si era capito che me ne sarei andato ma preparammo questa partita con grande attenzione, Mazzone si presentò nello spogliatoio con un foglio del Corriere dello Sport: in questo foglio c'erano i confronti tra le due squadre e lui disse: "Adesso gli facciamo vedere se quello che hanno scritto in questo periodo è vero o no". Disse solo questo, andammo in campo e vincemmo 3 a 0. Una partita stratosferica da parte nostra

Esultanza con
Slavia Praga, l'ultima mia partita in Coppa. Dovevamo recuperare un risultato, all'andata la partita fu condizionata dal ghiaccio e dal freddo. Dovevamo per forza fare gol e non subirlo, feci gol di testa su assist di Carboni. veniva a esultare insieme a me. Tutta la mia carriera è stata giallorossa, avrei voluto concluderla nella Roma, come sta facendo Francesco.

Striscione dedicato a Giannini
E' uno striscione che i tifosi mi hanno anche dato, lo ritengo riposto a casa perché è grandissimo. Quello che mi dispiace è non aver potuto gioire una grande vittoria con i tifosi, vorrei colmarlo, chissà, in un altro modo

La coreografia al derby
Un vanto di questa società che non dovrà mai morire è far uscire giocatori importanti dal settore giovanile. ,
, Conti, io, Di Bartolomei. Ero in Libano ad allenare la nazionale, mi mandarono subito una foto dallo stadio e chiaramente è stata una gioia per me come tutti quelli che sono stati inseriti in questa bellissima e immensa coreografia. Con uno stadio così avrei voluto regalare e vivere momenti di grande esaltazione che quando ero io alla Roma abbiamo vissuto a sprazzi