Tutti a ballare fino al mattino. Per festeggiare il successo nel derby, e il secondo posto che vale l'accesso diretto alla prossima Champions League, la Roma ha fatto le ore piccole in un locale in zona Eur.
Il 2-1 rifilato da Totti e compagni alla Lazio, d'altronde, aveva chiuso la stagione dei giallorossi con 90' minuti d'anticipo, così Rudi Garcia non ha avuto problemi ad ordinare il rompete le righe dopo due settimane di ritiro a singhiozzo tra le mura di Trigoria. La squadra si è quindi concessa una serata di svago, scaricando tensioni e lasciandosi andare in assoluta libertà (tra i più scatenati Maicon e Iturbe, tra i primi ad arrivare invece Nainggolan e Florenzi, tra gli ultimi Pjanic), senza l'assillo di dover controllare l'orologio, anche perchè la ripresa degli allenamenti non è nemmeno stata fissata (possibile che si torni in campo per preparare l'ultima e ininfluente partita col Palermo direttamente giovedì).
Chi invece sembra non aver voglia di staccare la spina è Rudi Garcia, che nell'immediato dopogara del derby si è lasciato andare ad un commento («per me la Juventus non è raggiungibile per il momento») che nasconde tutta la sua voglia di giocarsela ad armi pari coi bianconeri il prossimo anno. Per riuscirci sarò necessario investire, e tanto. Pallotta lo sa, e quando tornerà nella Capitale (è atteso per la prima metà di giugno per la consegna in Comune del dossier sullo stadio di Tor di Valle) farà il punto a 360 gradi col tecnico francese, che vorrebbe più potere decisionale a Trigoria (dalla campagna acquisti alla scelta dello staff medico). Di sicuro, gli ingenti introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions sostenteranno le mosse del ds Sabatini (volato subito a Milano), che dovrà operare con attenzione sul mercato per portare nella Capitale giocatori in grado di far vincere trofei.
Un attaccante da gol facile, di quelli che costano caro, un centrocampista di rendimento, almeno due terzini titolari e un nuovo n.1 in porta, con De Sanctis a fare da secondo. Dell'ossatura attuale pochi avranno un posto assicurato. Tra questi certamente Florenzi, protagonista con Totti di un festeggiamento all'insegna dello sfottò, che però ha tenuto a circoscrivere. «Voglio puntualizzare una cosa: lo sfottò c'è stato, e sempre ci sarà a Roma. Nessuno tra chi non lo vive e non è romano, o della sponda laziale, può capire. Ma una cosa è fare delle magliette goliardiche che possono prendere in giro l'avversario - ha sottolineato l'esterno -, e una cosa è quello che è successo fuori l'Olimpico (con scontri e incidenti, ndr), che invece non dovrebbe mai succedere per avere un calcio migliore».
(ansa)