In attesa che il Tribunale si pronunci sul proseguimento o meno dell'esercizio provvisorio, i curatori fallimentari del Parma Fc Angelo Anedda ed Alberto Guiotto hanno oggi dato il primo, pesante, affondo al debito sportivo del club. Per rendere appetibile la vendita della società e garantirne la possibilità di mantenere la categoria (che in questo momento vuol dire serie B) si deve assolutamente abbassare la soglia dei 70 milioni di euro di debito federale che pesa sui conti della società.
Nei giorni scorsi c'era stato già un primo passaggio, con l'accordo per la riduzione del 50% degli emolumenti ai giocatori attualmente in rosa per il periodo dell'esercizio provvisorio, questa mattina altro summit ma per i giocatori fuori rosa o attualmente non tesserati con il Parma Fc. Al Centro Sportivo di Collecchio sono arrivati procuratori ed avvocati rappresentanti di quell'esercito di circa 130 giocatori, pesante eredità della gestione Ghirardi-Leonardi, di proprietà del club emiliano e che rischiano di affossare con il proprio costo economico qualunque tipo di trattativa di cessione. Assieme a Demetrio Albertini, ad Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC e i legali dell'Associazione Italiana Calciatori parte dei rappresentanti dei giocatori hanno già manifestato parere positivo ad una consistente riduzione dei crediti vantati, altri si sono riservati di consultare i propri assistiti assicurando una risposta in tempi brevi. Poi nel pomeriggio al Tardini raccolta di firme per la ratifica dell'accordo della settimana scorsa con i giocatori attualmente in rosa; all'appello però mancherebbe gran parte dei giocatori stranieri che avrebbero deciso di attendere prima di dare il proprio assenso definitivo. Un incontro che, in una nota, i curatori fallimentari hanno comunque definito positivo «garantendo così la sostenibilità economica dell'esercizio provvisorio. In considerazione dell'esito dell'incontro, dei riscontri positivi finora ottenuti in merito alla possibilità di ridurre significativamente il debito sportivo e della possibilità per l'eventuale acquirente di beneficiare del 'paracadute retrocesse', i curatori ritengono accresciute le possibilità di cessione dell'azienda sportiva del Parma Fc».
E si avvicina proprio la data del possibile passaggio del Parma ad un nuovo proprietario. Il 6 maggio scade il termine per la presentazione delle offerte con una base di 20 milioni di euro; scontato che quel termine vada deserto e che si passi alle aste già fissate per il 12, il 18, il 22 e infine il 28 dello stesso mese. Con i ribassi d'asta già fissati per ogni appuntamento al 25% la società emiliana potrebbe alla fine passare di mano per 6,3 milioni di euro. Ma resta aperta appunto la questione del debito sportivo: con le attuali cifre difficile se non impossibile ipotizzare un compratore. Se i curatori riusciranno nell'impresa di ridurre i conti può essere sventata la ripartenza dalla serie D.
(ansa)