Serve «l'unità nel mondo del calcio». Così il presidente della Fifa, Joseph Blatter, aprendo il congresso. «In questi ultimi giorni abbiamo vissuto un cataclisma e si era ipotizzato un rinvio. Sono felice di vedere che tutte le federazioni sono presenti. Lancio un'appello all'unita per affrontare i problemi. Ora disciplina e fair-play». «Bisogna serrare le fila e andare avanti» e ricordando che la Fifa non è in grado di monitorare costantemente tutti coloro che sono nel mondo del calcio. A suo parere, «il colpevole sono gli individui, non l'intera organizzazione». «Sono responsabile di tutto ciò che è successo, ma devo condividere questa responsabilità con il Comitato Esecutivo, con voi», ha aggiunto Joseph Blatter che per primo ha assunto la colpa per un sistema che si è dimostrato imperfetto.
«Sono le persone che hanno sbagliato, non è la prima volta, ma la colpa è certamente degli individui che non rappresentano l'organizzazione o le federazioni. La Fifa ha creato dei comitati per controllare tutto ciò che accade, ma questo è impossibile. 1.600 milioni di persone si dedicano al calcio e controllare tutto è impossibile», ha proseguito l'attuale numero uno del calcio mondiale. «Chiedo che il calcio sia di nuovo insieme. Credo nella lotta per la trasparenza e nel prevenire la corruzione. Voglio un calcio pulito», ha sentenziato Blatter. «La Fifa è diventata una azienda. E non è un club di nuoto o di pesca. È diventata una grande impresa che richiede il sostegno e la comprensione degli azionisti di questa azienda, che sono i presidenti delle Federazioni», ha aggiunto Blatter, sottolineando come «non possiamo tornare indietro sulle prossime due Coppe del mondo. Vogliamo un mondo migliore. È una questione di fede. Ripariamo i danni e creiamo un mondo migliore e, naturalmente, una Fifa migliore»