Uefa, Grecia a rischio esclusione dalle competizioni internazionali. Sotto accusa la legge anti-violenza del governo Tsipras

23/04/2015 alle 17:42.
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La Grecia potrebbe essere esclusa dalla Fifa e dalla Uefa, a tempo indeterminato, da tutte le competizioni internazionali di calcio, sia per quanto riguarda la Nazionale che le squadre di club, se il governo greco approverà una legge contro la violenza negli stadi. Un provvedimento che darebbe all'esecutivo il potere di multare fino a 17 milioni i club, esautorando quindi dal potere sanzionatorio i due massimi organi del pallone continentale.

In una lettera al presidente della Federcalcio ellenica (HFF), Georgios Gkirtzikis, gli organi di governo del calcio europeo e mondiale hanno espresso preoccupazione per la legge che vuole approvare il nuovo governo del primo ministro Alexis Tsipras. «Se il progetto sarà approvato come proposto, non avremo altra scelta che portare il caso davanti agli organi competenti della Fifa e dell'Uefa per applicare sanzioni immediate, tra cui la sospensione della Federcalcio greca», hanno scritto nella lettera. «Ricordiamo che una sospensione dell'HFF significa che la Federcalcio perderà i propri diritti in quanto membro di Fifa e Uefa, con effetto immediato e, in particolare, che nessuna squadra greca di qualsiasi tipo, compresi i club, parteciperà alle competizioni Fifa o Uefa», avverte la lettera.

La legge promossa dal governo greco incide gravemente sull'indipendenza della federazione, secondo la Fifa e la Uefa. In particolare, si questiona sulla possibilità che il governo possa applicare autonomamente, a prescindere dalla HFF, sanzioni milionarie ai club in caso di incidenti. L'Olympiacos, uno dei più grandi club del paese, ha inviato oggi una lettera di protesta al governo ed ha avvertito che eventuali sanzioni da parte di Fifa e Uefa avrebbero gravi conseguenze per il calcio greco, causando anche la perdita di posti di lavoro. Il disegno di legge, che mira soprattutto a combattere la violenza che affligge il calcio greco, è stato recentemente inviato al Parlamento dal Ministero della Cultura, dell'Istruzione e degli Affari Religiosi del Paese.

(adnkronos)