Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro avvenuto nel pomeriggio a Milano tra Giampietro Manenti, patron del Parma e Alessandro Proto, proprietario della Proto Enterprises Ltd. Domani le parti si incontreranno nuovamente per un nuovo incontro.
Secondo l'emittente satellitare il presidente del Parma avrebbe chiesto 5 milioni di euro per la cessione del club, cifra definita "assurda" da Alessandro Proto
(sky sport)
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TMW - Il presidente del Parma Manenti ha poi rilasciato un'intervista al sito di calciomercato dove fa chiarezza sulle affermazioni di Proto dopo l'incontro. Ecco le sue parole:
"Mai chiesti 5 milioni a Proto per vendergli il Parma, una volta si dice cinquecentomila euro, poi cinque milioni. Pensiamo al 19 che è più importante".
Il 19 fallirete?
"Speriamo di no, la speranza nostra è di non fallire. Nella nostra idea non esiste neppure il fallimento pilotato".
Nei giorni scorsi aveva detto che avrebbe pagato i dipendenti. Quando li pagherà?
"Rientrano nel piano che abbiamo preparato, se ne parla dopo il 19".
Che succederà, quindi, il 19?
"Ci sarà l'udienza pre-fallimentare, integreremo altra documentazione a quella già presentata e poi vedremo".
Ma vende il Parma o no?
"No, alt. Non ho mai detto che vendo il Parma, ho detto che le opportunità sono tre: o si vende, o si va avanti o si fallisce. Non vedo altre strade. Il Parma non lo vendo assolutamente".
E Proto?
"Non so cosa vogliono fare, non ne ho idea. Volevano una partecipazione per il futuro. Abbiamo fatto tanto, per tre giorni non vendo il Parma".
Davvero gli ha chiesto cinque milioni?
"Macché cinque milioni. Bisognava vendere prima, adesso che senso ha? Mica vendo il Parma quando è salvo o fallito".
Dopo il 19 lei assicura che ci saranno i soldi...
"Per forza, altrimenti tutto quello che è stato fatto lo buttiamo via. I soldi non sono virtuali, ce li ho e devo metterli a disposizione".
E si gioca anche una bella fetta di credibilità nel mondo del calcio...
"Qua ci giochiamo la permanenza o il fallimento. Lasciamo stare quello che si dice su di me, non mi interessa".