I difensori della famiglia di Ciro Esposito chiedono di acquisire dal fascicolo sul procedimento Mafia Capitale, “tutte le intercettazioni intercorse nei giorni precedenti e successivi” agli incidenti fuori all’Olimpico il 3 maggio scorso, che causarono la morte del giovane, “tra Carminati ed i soggetti appartenenti alla tifoseria della Roma ritenuti suoi fiancheggiatori”. Questa la richiesta dei legali della famiglia del tifoso napoletano, attraverso un’istanza presentata al giudice Eugenio Albamonte che indaga sull’omicidio di Ciro.
"Lo Stadio Olimpico – scrivono gli avvocati Angelo e Sergio Pisani - era una palestra per un gruppo di fiancheggiatori del ‘rivoluzionario armato’ Massimo Carminati. Al punto che alcuni di loro erano diventati suoi consiglieri". Secondo quanto hanno riferito i legali "E’ notoria l’appartenenza di De Santis (indagato per l’omicidio di Ciro Esposito) sia alle frange più violente della tifoseria che agli ambienti di estrema destra". Inoltre, "proprio per tale motivo non si esclude che i fatti per cui si procede possano essere stati commentati con dovizia di particolari da soggetti ‘attenzionati’ sia nella fase preparativa che nei momenti successivi ai noti eventi che videro coinvolto il povero Ciro Esposito". I legali della famiglia del tifoso napoletano hanno spiegato che in caso di esito positivo "si acquisirebbero importanti spunti investigativi, soprattutto al fine di identificare i complici di De Santis. Così finalmente – hanno concluso - dalle intercettazioni potrebbe emergere la verità sulla morte di Ciro".