«Credo che sia un caso il fatto che sia stato proprio io a segnare. Io angelo del fango che batte la Juve di Allegri? Posso solo dire che dopo l'alluvione mi sono sentito in dovere di mettermi a disposizione della città». Luca Antonini aveva spalato il fango per aiutare chi aveva perso una attività lo scorso 9 ottobre per l'alluvione di Genova. Ieri, ha segnato la rete che ha fatto perdere alla Juventus la prima gara in campionato e il primato solitario in classifica facendo esplodere di gioia i tifosi del Genoa. È felice per questo. Non c'entra solo il fatto che ha segnato contro Allegri, l'allenatore che lo fece andare via dal Milan. Antonini è euforico perchè da poco è tornato a giocare dopo il doloroso recupero da un fastidio a un ginocchio che la scorsa estate fece addirittura parlare qualcuno di possibile fine della carriera. Tornare e fare esplodere di gioia il Ferraris rossoblù mette i brividi. E il giorno dopo l'impresa gli applausi e i cori dei tifosi al Signorini sono tutti per lui.
«Ho dormito benissimo. L'adrenalina l'ho scaricata tutta in quei 15 minuti in campo. Abbiamo fatto un bel lavoro e adesso possiamo dire di aver riscattato la sconfitta nel derby che ci era rimasta in gola. Siamo riusciti a mandarla giù battendo una grande». La rete ha valore doppio perchè segnata contro Allegri: «Ma io di quel periodo non voglio parlare, voglio parlare invece della partita. La Juventus ha rosicato per il fatto che noi abbiamo vinto all'ultimo minuto. Ed è una cosa che li deve far riflettere mentre a noi inorgoglisce».
Non si tira indietro invece Benedetta Balleggi, la compagna, che all'epoca dell' esonero di Allegri aveva lanciato un tweet molto diretto: «godo anch'io». Intervistata oggi da RTL 102.5 ha ribadito il concetto. «In questa occasione io ho goduto a prescindere da tutto - ha raccontato -. Luca partiva dalla panchina, quindi già il fatto che fosse entrato per pochi minuti mi ha fatto godere a prescindere. Poi segnare contro la Juventus che è la prima in classifica, che non perdeva mai...». La rete è stata quasi rocambolesca.
«In effetti il pallone ha avuto uno strano rimbalzo - ha spiegato Antonini - e l'ho toccato piano, poi l'ho seguito fino a che non è entrato». Il pallone è stato spinto in porta anche da tutti i tifosi che hanno amato Antonini perchè dopo l'alluvione prese pala e stivali e andò a spalare il fango con altre migliaia di ragazzi volontari. Senza curarsi delle sterili polemiche di chi lo accusava di voler fare pubblicità allo sponsor.
(ansa)