L'elezione alla Federcalcio di Carlo Tavecchio e' stata "una sconfitta per il calcio italiano, che ha dato un'immagine di se' stantia e senza alcuna propensione riformista". Cosi' il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, all'assemblea degli azionisti della Juventus.
«Il calcio italiano sarà presto moribondo se non saprà cogliere una doppia sfida: sul fronte interno, gli appassionati devono tornare a popolare gli stadi. E poi l'estero: la sfida di un mercato davvero globale», ha aggiunto il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, aprendo l'Assemblea degli azionisti del club. «La Juve - aggiunge - potrà crescere solo frazionalmente se il prodotto serie A non farà altrettanto. Le forze conservatrici, che al momento paiono prevalere, non riusciranno a soffocare il cambiamento».
«La revisione delle rose di serie A è sacrosanta, ma deve essere sostenuta da una politica di immigrazione che sappia governare la situazione di un mondo in costante movimento e dalla istituzione delle seconde squadre». Sono le linee guida per il futuro del calcio italiano indicate dal presidente della Juventus che aggiunge: «le seconde squadre sono da preferirsi alle cosiddette multiproprietà, che non farebbero altro che alimentare valutazioni artificiose e piccoli potentati provinciali».
(ansa)
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«Solamente una volta nella sua storia la Juventus ha vissuto un periodo paragonabile a quello che stiamo attraversando. Nel maggio di quest'anno abbiamo conseguito il terzo scudetto consecutivo, un'impresa che i colori bianconeri non vedevano dagli anni '30 del secolo scorso». Così il presidente bianconero, Andrea Agnelli, che ha aggiunto: «nessuno che vesta la maglia della Juventus ha voglia di fermarsi».
«La base sportiva ha basi solide -ha aggiunto- costituite, in primis, da Massimiliano Allegri, un tecnico che ha già dimostrato di saper vincere, e che insieme a Fabio Paratrici e Pavel Nedved e a un gruppo di calciatori in grado di affrontare le nuove sfide, sta lavorando per vincere il quarto scudetto consecutivo. Un'impresa che ci avvicinerebbe alla leggenda», ha concluso.