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Lazio, Lotito: "La mia onnipresenza? Leggenda metropolitana, ma riesco a stare su 'tutte le palle'"

26/09/2014 alle 14:03.
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«Speriamo che il momento passi, a Pioli ho detto che conta vincere e non solo la qualità del gioco». Dopo la seconda sconfitta di fila il presidente della Lazio Claudio Lotito spera che la sua squadra cambi marcia ma non mette in dubbio la fiducia nell'allenatore: "È fuori luogo parlarne dopo 4 partite, ha un rapporto ottimo con la squadra, il problema non è lui".
"Se sono preoccupato? Di certo non sono contento, ma non ci sono i presupposti per vedere tutto nero - ha risposto Lotito prima dell'assemblea della Lega di serie A -. È un momento un pò particolare, la squadra si deve assestare. Ci sono stati tanti cambiamenti, anche nello staff tecnico, e serve un pò di rodaggio. Abbiamo anche tanti infortuni, sette giocatori sono fuori. Nonostante le defezioni la squadra esprime qualità di gioco ma non concretezza. Sono convinto che alla lunga lavoro e spirito di gruppo prevarranno".

"E' la quarta, se cominciamo a parlare di allenatori dopo quattro partite è fuori luogo. La squadra ha grande considerazione di lui, non penso che al momento il problema sia il tecnico. Non sono contento, ma non vedo tutto nero, non ci sono i presupposti per farlo. Col dovevamo vincere 7-0, prima degli infortuni gravi, ieri la palla non voleva entrare. L'ho detto anche al mister, ora conta vincere al di là della qualità, non conta solo giocare bene".

"Critiche e battute nei miei confronti per la mia 'onnipresenza'? E' una leggenda metropolitana che nasce da situazioni. Io dormo poco, lo sanno tutti, questo determina la capacità di essere sempre su tutte 'le palle', come si dice nel calcio, così come su tutti i problemi amministrativi. I colleghi mi hanno dimostrato fiducia, questo nasce dalla mia dedizione e dalla competenza che mi è riconosciuta. Chi non ha questo appeal dal punto di vista del ruolo e delle capacità, si lamenta di Lotito sempre presente".

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