Il Movimento 5 Stelle, tramite il sito del leader Beppe Grillo, entra nella vicenda dello Stadio della Roma, pubblicando un comunicato in cui, dopo aver elencato obiettivi e principi del programma elettorale, si recita quanto segue: "L’ipotesi del nuovo Stadio da realizzare nell’area dell’ex ippodromo di Tor di Valle, che non sarà interamente a spese del privato, come invece fatto credere ai cittadini in presentazioni ufficiali e conferenze, ma dietro il quale si scorgono più che evidenti manovre di speculazione edilizia e di capitalizzazione da parte di grossi gruppi finanziari, contrastano nettamente con tali princìpi, obiettivi e strategie.
Piuttosto si dovrebbe insistere sulla necessità di definire una strategia di assetto dell’intero quadrante, che invece è oggetto di interventi “a pioggia” senza una logica che non sia l’attuazione notarile del PRG, orientata dagli interessi della speculazione immobiliare/finanziaria. Il Movimento 5 Stelle invita pertanto il sindaco a non consentire il proseguimento dell’iter autorizzativo del progetto di un nuovo stadio di calcio in località Tor di Valle, in quanto da ritenersi insostenibile da diversi punti di vista".
Tra le motivazioni, quello dell'impossibilità di riconoscere l'interesse pubblico per l'opera: "Trattasi difatti d’iniziativa imprenditoriale privata, su area privata. L’interesse pubblico, quando comporta un’esposizione inanziaria per la collettività di tale entità (almeno 220 milioni, destinati a crescere a dismisura, come ci ha insegnato la storia), non può prescindere da considerazioni di priorità ed opportunità: stiamo parlando di una cifra che equivale al 50% del piano di rientro triennale di Roma Capitale, che costerà lacrime e sangue ai cittadini, tra tagli e dismissioni. NON CI POSSIAMO PERMETTERE ULTERIORI INDEBITAMENTI. Questo nuovo stadio è l’ennesima “grande opera”, che nasce da interessi privati, che provocherà ulteriore consumo di suolo e cementificherà un’altra grande porzione di Agro Romano".
Queste le conclusioni del movimento: "Il M5S intende realizzare la sistematica riattivazione dei meccanismi di partecipazione alla vita sociale ed economica e rivendicare all’ente pubblico le decisioni da assumere rispetto ad ipotesi d’intervento così pesanti, che vanno quindi prese attraverso un percorso trasparente, aperto ai soggetti singoli e collettivi"
(beppegrillo.it)