Le dichiarazioni di Platini che ha detto di non voler appoggiare Sepp Blatter erano attese e scontate. Il vecchio presidente della FIFA raccoglie qualche consenso ormai in giro per il mondo da piccole federazioni e da qualche confederazione, ma l'Europa, che ha il peso maggiore nelle questioni politiche, gli ha voltato le spalle. Lo hanno fatto in maniera esplicita in questi giorni olandesi e inglesi, anche se qualche giornale britannico ha attaccato il presidente dell'UEFA per "l'affaire" Qatar. Quasi certamente nel 2015 Platini diventera' il capo del calcio mondiale: una quinta candidatura di Blatter e' diventata improponibile. Il francese ha dalla sua i consensi che contano, sia per la sua personalita', sia perche' ha creato con la Champions un meccanismo quasi perfetto che verra' "duplicato" col campionato Europeo per Nazioni che andra' a coprire i vuoti che spesso vengono occupati da amichevoli insulse.
Insomma, lo sfruttamento di ogni angolo recondito del pianeta calcio ricevera' consensi entusiastici. D'altra parte Zurigo e Nyon non sono sincronizzate. E il calcio ha forse bisogno di un ente verticistico utile a tutti e non di repubbliche spesso in contrasto fra loro. Ci sono regole che vanno riscritte (sui tesseramenti, sulla moralita', sui vivai, sull'equilibrio economico dei club e delle federazioni) per coordinare meglio la complessa attivita' del calcio. Michel Platini (60 anni) piacera' o meno, ma ha dimostrato di saper rappresentare l'unita' del mondo del pallone, mentre l'astro di Blatter (78 anni) sta tramontando."La FIFA -ha detto Platini- ha bisogno di una ventata d'aria fresca".
(agi)