Fra la prospettiva di un attraente incasso da oltre un miliardo di euro e delicati dubbi legali, lunedi' la Lega di serie A si riunisce per decidere l'assegnazione dei diritti tv del campionato di calcio per il triennio 2015-'18 al termine di un'asta che vede in corsa quattro broadcaster, due dei quali, Sky e Mediaset, si sono sfidati a tutto campo. La pay tv di Murdoch ha avanzato le offerte piu' ricche per i contenuti piu' ambiti sia sul satellitare, sia sul digitale terrestre, dove avrebbe un'intesa con Telecom Italia per l'affitto di cinque canali. "Chi segna di piu' deve vincere", ha detto ieri in diretta tv il volto simbolo di Sky, Ilaria D'Amico, e Mediaset oggi ha replicato cosi': "In una partita ideale, nel calcio cosiddetto pulito, il giocatore non puo' essere anche l'arbitro, tanto meno puo' dire come si deve arbitrare".
All'inizio dell'assemblea, che potrebbe restare aperta fino a giovedi' (termine ultimo per l'assegnazione previsto dal bando) sara' l'advisor Infront a chiarire ai club quale e' la strada migliore per massimizzare i profitti, minimizzando il rischio di strascichi legali. Tre, in particolare, sono i dubbi piu' diffusi: se la Lega A possa assegnare a un unico broadcaster i pacchetti A e B, ossia i diritti per trasmettere su satellitare e digitale terrestre le partite delle otto big del campionato; se sia ricevibile l'offerta (piu' alta) vincolata proposta da Mediaset per il pacchetto D, ossia le partite fra le altre 12 squadre; e infine se possa configurarsi un abuso di posizione dominante qualora il pacchetto D andasse a Fox, che ha fatto la seconda offerta migliore e fa parte del gruppo Murdoch come Sky.
L'Agcom puo' eventualmente intervenire solo dopo l'assegnazione. Secondo le migliori offerte pervenute, lo scenario della calcio in tv nel 2015 in Italia sarebbe questo: su Sky le partite delle 8 big del campionato e l'Europa League; su Mediaset le partite fra le altre 12 squadre e la Champions League. La situazione e' intricata, nulla e' impossibile, nemmeno ipotizzare prima di giovedi' una trattativa fra i due broadcaster con i dritti della Champions sul tavolo. E' difficile che la Lega eserciti l'opzione di rifare il bando: al momento l'asta frutterebbe oltre un miliardo di euro, con un incremento di circa il 30%, e diversi presidenti vogliono chiudere in fretta per avere le fideiussioni con cui rinforzare le proprie squadre.
(ansa)