IL ROMANISTA - «Dopo la morte di Ciro deve cambiare tutto. Mai più morti così». Poche, sentite parole, piene di commozione. Sono quelle di Morgan De Sanctis, pronunciate dal portiere della Roma, per anni a difesa dei pali della porta del Napoli, durante l’incontro avuto con la famiglia di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto mercoledì all’alba dopo essere stato ferito da un colpo di pistola nelle ore che precedevano la finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso. Oggi sarà il giorno dell’ultimo saluto a Ciro. Alle 16,30 nella piazza "Grandi Eventi" di Scampia, il suo quartiere, si terranno i funerali con rito evangelico. Il Comune di Napoli ha approvato una delibera con cui ha messo a disposizione della famiglia Esposito un tumulo nel cimitero di Secondigliano per la sepoltura. Ieri intanto è stata un’altra giornata piena di dolore.
Terminata con l’arrivo della bara nella camera ardente allestita nell’auditorium di Scampia. Un lungo applauso ha interrotto il silenzio. Ad accompagnare il feretro i suoi genitori. Il corteo è passato anche in via Ghisleri dove si trova l’autolavaggio nel quale lavorava Ciro. Prima di arrivare a Scampia, il corteo ha fatto una sosta al cimitero di Miano per ricomporre la salma dopo il lungo viaggio che ha riportato Ciro a casa da Roma.
La giornata era iniziata alle 9.30 all’Istituto di Medicina Legale del Verano dove si è svolta l’autopsia sul corpo di Ciro che ha spiegato che il ragazzo è morto per un colpo di pistola sparato ad altezza d’uomo che lo ha raggiunto alla schiena e che sia la vittima sia la persona che ha sparato erano in posizione eretta. Nel corso dell’autopsia è stato anche estratto il proiettile e sarà verificato se proveniente dalla pistola recuperata. Oltre alle parole piene di dolore ma anche di compostezza dei familiari («Fate tutto ciò che potete affinché Ciro possa continuare a vivere attraverso una giustizia immediata», è stato l’appello della fidanzata, riferito da uno dei legali della famiglia) ne sono arrivate anche tante di solidarietà e di affetto dal mondo dello sport. Come quelle di Francesco Totti, che ha detto: «Il dolore per la perdita di un figlio è la cosa peggiore che possa accadere a un genitore. Da uomo e da padre do un abbraccio ai familiari di Ciro».
Oppure quelle di Inler, che su Twitter ha scritto: «Sarai per sempre una parte di noi». Un tweet anche per il difensore del Napoli, Federico Fernandez: «Ciro hai lasciato un vuoto in tutti noi, cercheremo di vincere anche per te, condoglianze alla famiglia». Il presidente del Coni Giovani Malagò, che ieri ha fatto visita ai familiari di Ciro e che oggi terrà un’orazione al funerale, ha invece promesso l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla memoria del ragazzo. La madre di Ciro ha chiesto con forza che non ci sia più violenza, ma anche che venga presto fuori tutta la verità sulla morte del figlio. Alla quale potrebbe contribuire una registrazione nella quale Ciro, il 25 maggio, in uno dei momenti di lucidità in ospedale avrebbe riconosciuto il suo aggressore da una foto mostratagli: «Anche se la ricostruzione dei fatti è chiarissima, noi della difesa abbiamo pensato di acquisire ulteriori conferme registrando un audio approssimativo, ma chiaro, con un telefonino in cui si sente la voce di Ciro - ha detto Damiano De Rosa, uno dei legali della famiglia Esposito -. La cosa più importante è che abbiamo avuto la possibilità di mostrare al ragazzo una foto segnaletica recente di De Santis estratta dal fascicolo delle indagini, ma autorizzata, in cui Ciro ha riconosciuto l’attentatore. Ciro ha confermato che più di una persona ha partecipato a questa aggressione».