«Il calcio con tutte le sue criticità è tuttora il calcio: il movimento che dai 6 ai 16 anni, vanta un quarto di tutti tesserati dello sport italiano. Il 25% dei ragazzi e delle ragazze. In Europa i praticanti sono 17,7 milioni, in Italia 1,1, cioè l'8% di quelli che giocano a calcio in Europa. Sono numeri favolosi. Dispiace e fa rabbia che questi numeri non siano capitalizzati al meglio». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo alla presentazione del ReportCalciò 2014, pubblicato dal Centro Studi, Sviluppo ed iniziative Speciali della Figc con la collaborazione dell'Agenzia di Ricerche e Legislazione (Arel) e PwC, in corso a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Il mondo del calcio ha una grande potenzialità - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano - Non bisogna accontentarsi di questi numeri. Se migliora il calcio, migliora lo sport nel paese, migliora il Coni, e il sistema italiano. Ed è fondamentale».
(ansa)
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«Non sarà questa la sede per rappresentare le nostre riflessioni sul rapporto tra sport e Stato e Governo. Ma diciamo chiaramente che abbiamo dato al fisco sei miliardi di euro negli ultimi sei anni e recuperato, attraverso il Coni, 480 milioni. Noi diamo tanto dal punto di vista contributivo. In termini di risultati e contenuti il nostro mondo ha dato sempre qualcosa al Paese». Lo ha ribadito con orgoglio il presidente della Figc, Giancarlo Abete, durante la presentazione del ReportCalciò 2014, pubblicato dal Centro Studi, Sviluppo ed iniziative Speciali della Figc con la collaborazione dell'Agenzia di Ricerche e Legislazione (Arel) e Pwc.
«È un numero importante in termini di contribuzione - ha aggiunto - sia a livello di sistema paese che internazionale. Dopo l'Inghilterra diamo molto di più di Germania e Francia. Con tutte le sue criticità il mondo del calcio dà un contributo che ha valore assoluto».
(ansa)