"L'obiettivo e' quello di avere un sistema di sanzioni sicuramente drastico e severo, ma che abbia la capacita' di applicarsi a chi e' effettivamente responsabile di gesti, atti e atteggiamenti non accettabili. Questa idea di punire il tutto per qualcuno evidentemente non va bene, anzi, rischia di dare delle armi a piccole minoranze". Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, in riferimento alla chiusura delle curve per cori di discriminazione territoriale. Tema tornato d'attualita' a seguito della squalifica delle curve della Roma per due gare di campionato.
"La posizione della Lega e' sempre la stessa - ha aggiunto il numero uno di via Rosellini, a margine dell'odierno Consiglio Federale - noi abbiamo posto fin dall'inizio la questione di avere un sistema sanzionatorio che sia il piu' efficace possibile senza che questo meccanismo diventi penalizzante per i tifosi perbene. Si e' partiti con un meccanismo che era oggettivamente impraticabile, lo si e' corretto in corsa e credo che il passaggio con la sospensione della sanzione attraverso la condizionale e le chiusure parziali sia gia' un primo passo. Ma non e' evidentemente abbastanza".
Anche se non all'ordine del giorno, nel consiglio federale di oggi possibile che si parli anche della settorializzazione delle curve: "Si sta lavorando a diverse ipotesi che a questo punto riguarderanno il prossimo campionato - ha quindi aggiunto Beretta - e tra queste l'idea di avere delle segmentazioni molto piu' articolate dei settori, in modo da andare a individuare effettivamente chi si rende responsabile di comportamenti inaccettabili".
In merito allo 'slittamento' per la Roma dell'esecuzione della sanzione dalla Coppa Italia al campionato, infine, Beretta ammette che si tratta di "meccanismi tecnici che vanno approfonditi, e credo che la societa' stia portando all'attenzione degli organi competenti queste controdeduzioni e osservazioni. Il punto di fondo e' che questo mondo mostra sempre di piu' la necessita' di trovare strumenti per sanzionare i singoli comportamenti e non il tutto per una piccola parte, perche' questo non funziona e in termini generali e' anche diseducativo" conclude il numero uno della Lega Calcio.