«Spero che il progetto dello stadio dell'As Roma segua un iter 'normalè e cioè che si apra una discussione non solo nelle stanze del Campidoglio e non solo tra amministrazione e privati, ma anche con la città; un iter che preveda i necessari passaggi: delibera di giunta, consultazioni consigliari, assemblea capitolina, parere della Regione per gli aspetti di tutela paesaggistica
«Mi auguro -aggiunge- che domani la Camera metta una pietra tombale sull'emendamento alla legge di stabilità che rappresenterebbe una norma al di fuori della ragionevolezza premiando inutilmente i privati che vogliono speculare sulla passione dei tifosi».
Nell'area di Tor di Valle interessata dal progetto del nuovo stadio dell'As Roma «esistono una serie di problemi -sottolinea Parlati- da una parte i vincoli di tutela paesistica, dall'altra la fascia di rispetto che riguarda il fiume Tevere che lì crea un'ansa molto stretta e quindi a maggiore rischio esondazione. In quell'area, già realizzare un metro cubo in più rispetto agli 80mila dell'ippodromo, significa andare in variante al piano regolatore. Quindi: o la legge sugli stadi dirà che il progetto rappresenta un interesse pubblico o il nuovo stadio dell'As Roma rimarrà un bel sogno americano».
(adnkronos)