Calcioscommesse, Bazzani: "Mauri con me parlò di partite"

20/12/2013 alle 21:16.

Il primo Mister X, Francesco Bazzani, milanese, ex titolare di un'agenzia di scommesse messa in liquidazione, teneva i contatti con i calciatori «per amicizia» e con loro era solito andare in pizzeria e uscire la sera, ma con le scommesse illecite dice di non aver mai avuto a che fare

 

Il primo Mister X, Francesco Bazzani, milanese, ex titolare di un'agenzia di scommesse messa in liquidazione, teneva i contatti con i calciatori «per amicizia» e con loro era solito andare in pizzeria e uscire la sera, ma con le scommesse illecite dice di non aver mai avuto a che fare. Approfondirà il discorso su questo il prossimo 30 dicembre davanti al procuratore Roberto di Martino, ma già nell'interrogatorio di garanzia col gip Guido Salvini ha introdotto una prima novità: con quella scheda intestata a Samantha Romano, fidanzata di Luca Aureli, gestore di una sala scommesse a Roma, l'ex capitano della Lazio, Stefano Mauri, non avrebbe scommesso solo su basket Nba e tennis, come aveva raccontato dopo il suo arresto, ma anche su partite di calcio.

«E i contatti potrebbero riferirsi – scrivono gli investigatori - non soltanto alla partita del 14 maggio tra Lecce e Lazio, ma anche a quella Udinese-Lazio dell'8 maggio 2011, vinta dai friulani per 2-1. Non dimentichiamo - scrivono ancora - che a detta partita ha partecipato anche Cristian Brocchi« che, secondo Bazzani, gli presentò l'ex capitano baincazzurro. L'altro, Mister X Salvatore Spadaro, con alle spalle anche un arresto per sostituzione di persona e truffa da parte dei carabinieri di Messina nel 2007 dopo una condanna del Tribunale di Como, ha spiegato di essere solo un esperto scommettitore, non solo su partite di calcio, ma anche di poker e altri giochi e per questo, senza capire nulla di calcio, ma analizzando classifiche e statistiche, riusciva ad azzeccare i pronostici, non perchè avesse soffiate».

Davanti al gip Salvini, insomma, entrambi hanno cercato di volare basso. Bazzani ha spiegato di aver avuto con Gennaro Gattuso uno scambio di 13 sms «perchè c'è un amicizia. Del resto, - ha spiegato il suo avvocato, Settimio Biondi, - Bazzani ha rapporti di amicizia con numerosi giocatori del Milan, non deve quindi stupire che avesse accesso a Milanello, dove si allenano i rossoneri e da dove mandò un paio degli sms a Gattuso che frequentava anche al di fuori dello stadio Meazza e dal centro sportivo». «Ho chiesto biglietti un pò a tutti, ma non a lui» ha aggiunto Bazzani.

E, dopo l'Epifania, Gattuso potrebbe essere interrogato dalla Procura che ha manifestato la disponibilità a sentirlo, dopo la sua richiesta. Spadaro, invece, solo un esperto giocatore che «ha detto di non conoscere dirigenti delle squadre di calcio (secondo l'accusa era suo compito corromperli) ma il suo avvocato, Alessandro Billè, non è entrato nel merito di come il suo assistito ha motivato gli incontri accertati dalle indagini, tra lui e l'ex capitato del Bari Antonio Bellavista, ma anche con gli zingari Gegig e Ilievski all'hotel Una Tocq di Milano in occasione di alcune partite». 

Si tratta al 98 per cento della persona che la stampa ha contraddistinto con il nomignolo di Mr X, e cioè «di quell'individuo che ho visto nelle occasioni che ho riferito nei precedenti verbali davanti a lei e che ho incontrato unitamente a Bellavista e Tisci e che proponeva partite di Serie A pretendendo per il compenso alcune centinaia di migliaia di euro» aveva fatto mettere a verbale lo 'zingaro' Almir Gegic, riconoscendolo.

Del fatto che il suo nome compaia agli atti dell'inchiesta e che sia stato pubblicato sui giornali per dei contatti (59 tra il dicembre del 2010 e il maggio del 2011) con l'ex calciatore Gigi Sartor ha fatto infine arrabbiare e non poco l'ex campione del Mondo Bruno Conti, che non è indagato nell'ambito dell'inchiesta, così come non lo è Gigi Di Biagio, che è risultato essere in contatto con Bazzani. «Quello che è successo questa mattina è intollerabile, ho già chiarito un anno fa che le telefonate con Gigi Sartor riguardavano solamente un provino di un ragazzo». Ed esprime la su amarezza: «Il fatto che a distanza di un anno possa ancora uscire il mio nome infangando così la mia professionalità prima da calciatore e ora da responsabile del settore giovanile dell'As Roma è davvero intollerabile».

 

(ansa)