«Tutto quello che ho realizzato l'ho fatto divertendomi. Non mi sembrava di fare fatica». C'è tutto Umberto Panini, la sua inesauribile energia, nella frase che pronunciò tre anni fa quando fu premiato da Confindustria
«Tutto quello che ho realizzato l'ho fatto divertendomi. Non mi sembrava di fare fatica». C'è tutto Umberto Panini, la sua inesauribile energia, nella frase che pronunciò tre anni fa quando fu premiato da Confindustria Modena per aver fatto conoscere la città con il suo sogno imprenditoriale delle figurine diventato realtà di successo. Panini se n'è andato ieri sera all'età di 83 anni nella sua casa di Modena.
Era l'ultimo rimasto in vita dei quattro fratelli - gli altri erano Giuseppe, Franco e Benito - che costruirono l'impero aziendale sugli album dei Calciatori, riuscendo nell'impresa di unire diverse generazioni con il tormentone del 'ce l'ho, mancà. La storia di Umberto Panini è l'emblema dell'intraprendenza emiliana, condita da una buona dose di gusto per l'avventura. Ex meccanico alla Maserati, dopo avere anche avviato un'edicola con Franco in centro a Modena, nel 1957 emigrò in Venezuela dove rimase per sette anni. Fu il fratello Giuseppe a richiamarlo a Modena, dicendogli testualmente 'guarda che l'America è qui da noi, tornà. Umberto si buttò a capofitto nel business delle figurine, facendo fruttare al massimo la propria passione per la meccanica. Progettò di persona gli impianti, come la macchina 'Fifimatic', che diedero alla Panini un indubbio vantaggio sulla concorrenza e la fecero decollare sul mercato. Ma Umberto Panini non conosceva l'appagamento, pensando sempre a realizzare qualcosa che superasse l'immediato.
«Non avete avuto la fortuna di soffrire», diceva ai figli mentre già pensava al progetto imprenditoriale successivo. Quello seguito con grande cura e risultati è stato quello di 'Hombrè, l'azienda agroalimentare alle porte di Modena che ha introdotto concetti innovativi a livello di sostenibilità. Qui si produce un Parmigiano-Reggiano a totale filiera biologica, ma la corte comprende anche la collezione di auto e moto d'epoca che testimoniano della passione per la meccanica di Umberto Panini, oltre a un attaccamento vero al suo territorio e ai suoi prodotti di ogni genere. «Nella passione per le macchine e per la terra da coltivare - ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi - è custodita tutta la modenesità di Umberto Panini, uno dei grandi protagonisti dello sviluppo di Modena e uno dei primi a capire che il futuro di questa realtà passa anche attraverso un recupero delle nostre radici, in una chiave moderna e innovativa. In un momento di dolore e di comprensibile smarrimento - ha concluso il primo cittadino di Modena - ci aiuta sapere che persone come lui hanno vissuto fino in fondo i propri sogni, li hanno realizzati ogni volta che è stato possibile, ma soprattutto non hanno mai smesso di coltivarne di nuovi, più belli e più grandi». Il presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, ha ricordato l'imprenditore scomparso sottolineando il suo «amore per la propria terra, il coraggio di intraprendere sfide difficili, la capacità di creare non solo lavoro e benessere, ma anche cultura, la tensione alla ricerca costante della qualità». I funerali si terranno lunedì 2 alle 11 nella chiesa della Parrocchia di Gesù Redentore a Modena.
(ansa)