Le autorità polacche stanno rilasciando alcuni dei 149 tifosi laziali fermati ieri dalla polizia a Varsavia. Si tratterebbe, al momento, di ventuno persone, ma il loro numero è destinato ad aumentare. Lo riferisce l'ambasciatore d'Italia in Polonia, Riccardo Guariglia
La maggior parte dei tifosi biancocelesti fermati, spiega ancora il diplomatico, «non ha commesso reati da codice penale» e «tutto sta avvenendo abbastanza velocemente». Guariglia spiega inoltre che l'ambasciata e il consolato d'Italia, presso i quali è stata istituita una 'unità di crisì per seguire l'evolversi della vicenda, «sono in grado fornire assistenza per il rimpatrio in caso di necessità».
Come si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale della S.S. Lazio, non c'è «ancora certezza sui numeri definitivi, ma sappiamo che 21 tifosi sono stati rilasciati nelle prime ore del pomeriggio odierno. Un numero minore di tifosi, sui quali pendeva l'aggravante di reati penali, è già stato liberato dietro patteggiamento e pagamento di una sanzione amministrativa. Tutti gli altri tifosi ancora reclusi e sui quali pendono capi d'accusa di minore entità saranno giudicati tra oggi e domani con rito accelerato».
Un primo gruppo di 21 tifosi laziali, dei 137 fermati ieri in Polonia, è stato già rinviato a giudizio oggi a Varsavia per gli incidenti avvenuti ieri prima di Legia-Lazio. Lo ha reso noto l'agenzia polacca Pap precisando che i reati contestati dovrebbero essere puniti secondo il codice polacco con contravvenzioni o ammende. Continua intanto, secondo la polizia di Varsavia, la procedura di definizione degli elementi di prove contro le altre persone fermate.