Il presidente dell'assocalciatori Damiano Tommasi a margine di un convegno sulla giustizia sportiva in corso a Firenze, ha parlato del campionato e soprattutto della capolista Roma
Tommasi ha ribadito la necessita', anche dal punto di vista dell'assocalciatori, di arrivare a una riforma della giustizia sportiva: "Ha tempi diversi da quella ordinaria - ha sottolineato Tommasi -. Le esigenze delle competizioni a volte determinano decisioni che vengono prese in poco tempo. Quelle che sono le nostre riflessioni sono soprattutto legate al fatto che le squalifiche per un tesserato, visto che sono solitamente di tre o cinque anni, sono molto pesanti. Quando queste lasciano qualche dubbio o qualche incertezza sicuramente fanno riflettere, perche' la carriera di parecchi atleti viene condizionata molto, al di la' del comportamento del singolo, anche da squalifiche che poi magari, alla lunga, possono essere riviste, per qualsiasi motivo, come e' successo in alcuni casi".
Oltre a pensare a una riforma della giustizia sportiva, l'Aic sta conducendo anche una battaglia per l'abolizione del vincolo nei dilettanti. "Purtroppo ne stiamo discutendo molto meno di quello che volevamo - ha concluso Tommasi -. Andiamo avanti nella nostra battaglia, e' una scelta che abbiamo fatto. Da alcuni anni se ne sta parlando, ma non si e' mai affrontato il tema in maniera propositiva e costruttiva da parte delle istituzioni e non solo dello sport. Il vincolo a livello dilettantistico purtroppo ha provocato storture. Oggi su questo tema l'Italia, per cio' che riguarda il calcio, non e' in linea con il livello europeo visto che siamo solo noi e la Grecia ad avere un vincolo cosi' lungo. Per un ragazzo ma soprattutto per una famiglia, visto che si firma intorno ai 14 o 16 anni, dieci anni di vincolo sportivo per una societa' calcistica credo che sia una cosa fuori dal tempo. Ci sono modi migliori per tutelare sia l'attivita' a livello dilettantistico delle societa', sia la liberta' dei singoli atleti".