GARCIA: "Cerco di calmare l'euforia, siamo solo all'inizio. Abbiamo bisogno di tornare in Champions"

02/10/2013 alle 23:54.

RMC - Ben integrato nel suo nuovo club e dopo aver dimostrato il suo valore, Rudi Garcia ha ammesso che è stato accolto con scetticismo a Roma. Ha fatto di tutto per conquistare la fiducia dei suoi giocatori e dei suoi nuovi tifosi nella capitale, riscuscendoci. Questa l'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni dell'emittente radiofonica francese

L'inizio della stagione da parte della sua squadra dovrebbe deliziarla...

Sì, ma al di là dei risultati che sono un buon inizio, è lo spirito della squadra che mi soddisfa. Questa è la cosa più importante. Abbiamo lavorato molto duramente per creare un gioco e una mentalità. Oggi, quando vedo la gioia negli occhi dei giocatori che ottengono risultati e la vicinanza del pubblico, credo che stiamo creando qualcosa

Come ha fatto ad ambientarsi così rapidamente?

Volevo imparare l'italiano in fretta, perchè pensavo fosse il modo migliore per ottenere rispetto nel paese cui si va a lavorare. Poi sono stato a lungo a colloquio con i giocatori per spiegargli la mia idea di gioco. Ho trovato una squadra molto criticata per il finale della scorsa stagione, quando ha perso la finale della Coppa Italia contro la Lazio. L'atmosfera era negativa. C'erano persino insulti, che non tollero. Ho iniziato da subito a proteggere i giocatori e a dare loro fiducia. Era la cosa più importante. Dico la verità quando dico che ho giocatori intelligenti oltre che di talento. Ognuno ovviamente, pensa immediatamente a , ma ne ho altri. Anche che è anche lui romano. Inoltre tutti quelli che sono arrivati si sono ambientati. La squadra ha cominciato ad avere carattere

Che rapporto hai con , l'idolo del club?

Semplice, è uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Come tutti i grandi giocatori è umile, uno che lavora per gli altri. Lui non ha perso un solo allenamento. Quest'estate si è presentato in ottima forma fisica, avendo lavorato anche durante le sue vacanze, non chiedendo nessun favoritismo, è un piacere lavorare con un giocatore del genere. Il sogno sarebbe vincere qualcosa con lui.

Sul terreno di gioco è un giocatore che ha molta libertà...

Francesco può giocare in tre posizioni in attacco, ma anche da playmaker. E' un giocatore di pallone. Gli piace toccarla. Abbiamo lavorato con lui per farlo giocare al meglio anche al servizio degli altri. E' uno di quei giocatori che possono trovare un compagno che si è fatto vedere in un decimo di secondo. E' molto importante per i giocatori che stanno intorno a lui sapere che possono contare su di lui.

Ti è dispiaciuto essere stato criticato da alcuni giocatori al tuo arrivo?

Non ho rimpianti da quando sono arrivato a Roma. Ho deciso di andare sempre avanti, di guardare il futuro. Questo è quello che ho detto ai giocatori, alla stampa e ai tifosi. Devono lasciarci lavorare, darci tempo e fiducia. Oggi è ancora eccessiva l'euforia che cerco di calmare. Non all'interno del club, perchè i giocatori mantengono i piedi per terra, ma da parte della stampa e dai tifosi. Questa è legittima, la comprendo, ma per ora questo è solo l'inizio. Spero che riusciremo ad arrivare in Europa. Sono due stagioni che il club non gioca le coppe, abbiamo bisogno di ritornarci.

Pensi di poter vincere in questa stagione?

Ci sono grandi squadre in Italia. Favorite sono e . L'inter ha iniziato bene e sabato con loro sarà una partita interessante, però è ancora troppo presto per una valutazione. Comunque quest'inizio ci da fiducia. Ci rendiamo conto di come molti giocatori hanno ritrovato il sorriso e la gioia nel giocare. Questo è fondamentale.

E' più facile allenare in Francia o in Italia?

Non è necessariamente diverso. La differenza principale è l'importanza mediatica. Rispetto a Lille, qui c'è un numero straordinario numero di tifosi. Le persone vivono, dormono e mangiano per il calcio. Sono appassionati e a volte possono anche essere eccessivi, in un modo o nell'altro.

Cosa ne pensi dell'inizio di stagione del Lille?

Guardo da lontano la Ligue 1. Non ho più legami francesi e un po' mi manca. Ho scambiato i miei appunti con il nuovo staff del Lille. I momenti più belli della mia carriera, li ho vissuti a Lille. Spero che possano fare la miglior stagione possibile.

 

 

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