Il ministro dello sport Graziano Delrio, intervistato dal telegiornale dell'emittente satellitare, si è pronunciato sulla legge sugli stadi. Queste le sue parole
Il ministro per gli Affari regionali e lo sport, Graziano Delrio, intervistato dal telegiornale dell'emittente satellitare, si è pronunciato sulla legge sugli stadi, responsabilità oggettiva e violenza negli stadi, per cui auspica il "pugno duro". Queste le sue parole:
"La legge sugli stadi è una delle priorità del governo, il Parlamento ha già assunto iniziative e io mi sono impegnato da subito a coordinare questa iniziativa parlamentare, che non riguarda solo gli stadi grandi, ma tutta l'impiantistica. I tempi sono molto ristretti, entro la fine dell'anno dobbiamo riuscire a concludere anche questo iter. Questo Paese -aggiunge il ministro- ha bisogno di promuovere cultura dello sport a tutti i livelli, in particolar modo a livello scolastico, noi faremo partire un grande programma scolastico di educazione motoria e di avviamento allo sport. Questa legge è prioritaria e ci diamo tempi molto stretti, entro la fine dell'anno dobbiamo riuscire a concludere questo iter, così come abbiamo sbloccato il credito sportivo che è uno degli elementi fondamentali per dare finanziamenti al mondo dello sport".
Poi sulla questione ultras e cori a sfondo razzista:
"C'è bisogno che queste persone non vadano allo stadio pensando di essere in una zona franca dove non c'è legalità o controllo, e con questi usare il pugno duro. Contestualmente non bisogna criminalizzare qualche coro ironico o di sbeffeggiamento, le due cose sono molto differenti. Cedo che ancora una volta non bisogna inventarsi grandi idee ma applicare quello che viene applicato in tutta Europa, cioè avere una chiara visione di quali sono i problemi, e i problemi sono limitati a poche centinaia di persone -sottolinea Delrio-, queste persone, che erano gli ultras o gli hooligans in altri paesi come Francia, Germania e Spagna, sono state colpite duramente, non bisogna fare scont". "La strada che ci hanno indicato i nostri partner europei è un polso molto duro per quei settori delle curve che pensano di trovare zone franche di legalità -prosegue il ministro dello Sport- e invece assolutamente diminuzione di controlli, favorire l'ingresso delle famiglie, delle donne, dei giovani agli stadi, riuscire a trovare un equilibrio davvero diverso rispetto a una regola che fa tutti uguali"
Sulla responsabilità oggettiva:
"C'è una responsabilità oggettiva nel momento in cui le tifoserie organizzate assumono certi atteggiamenti di cori razzisti o di intolleranza, io credo che la responsabilità oggettiva non debba diventare una colpa grave, ma debba diventare il senso di un lavoro comune da fare coi club per emarginare e colpire una schiera di violenti che si impossessa delle curve la domenica -prosegue Delrio-. Su questo tema c'è bisogno che tutti coloro che organizzano manifestazioni sportive diano un contributo molto serio, e molti presidenti lo hanno già fatto e lo stanno facendo. Si tratta però di dare anche qualche segnale molto forte: se per qualche settimana c'è una curva, o un settore della curva vuoto, non per questo si toglie lo spettacolo".
(skytg24)