PERROTTA: "Roma è casa mia, spero lo diventi anche per Garcia. Il passato? Vorrei (ri)giocare quel 26 maggio. E quel battibecco con Vucinic nel 2010..." (AUDIO)

24/09/2013 alle 17:25.

MANA' SPORT - L'ex centrocampista dell'As Roma Simone Perrotta è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica romana. Queste le parole dell'ex calciatore giallorosso:

ASCOLTA L'AUDIO

Ora cosa fai, Simone?

Io ora faccio parte del consiglio federale da gennaio, in attesa di altri sviluppi

Il tuo futuro?

Stiamo parlando con la Roma. Vediamo quale possa essere la soluzione giusta

Cosa successe in quel famoso 2004, quando arrivasti?

Nel 2005 mi presero per sostituire , ma io avevo caratteristiche completamente diverse. Avevamo sfiorato lo scudetto, la situazione era difficile: io non avevo fatto una grande stagione, ma veramente fu dura...

La tua professionalità deve essere presa da esempio per i giovani

Grazie, davvero

Cosa significa un gol al derby?

Avevo una paura di sbagliarlo quel gol, lasciamo perdere

Quale partita vorresti rigiocare?

Io vorrei giocare quella del 26 maggio 2013 e quella del 25 aprile 2010...

Sul battibecco in campo con Vucinic

Un battibecco ha levato un po' di sicurezza. E' avvenuto tra due ragazzi che si volevano bene, è un rammarico grande quell'annata. Quando ci penso... ancora è una ferita aperta

E Ranieri come motivatore è stato secondo a pochi. Magari in quella partita poteva togliere uno dei due...

Eh, infatti mi ha tolto 10 minuti dopo l'intervallo

Che rapporto avevi con i Sensi?

Col presidente poco, lui era già malato quando sono arrivato. Mi disse a un mese dal mio arrivo: "Tu resterai tanti anni"...

 La maglia della Roma cosa rappresenta? 

Tanto. Qui i tifosi sono innamorati: altrove giocano per se stessi, qui è una questione epidermica. Sappiamo bene cosa vuol dire questa maglia per i tifosi, noi giochiamo per loro

 Sull'episodio della a Balotelli

 Ci vuole la forza di entrare nello spogliatoio e analizzarla nello spogliatoio. Capisco il prendersela con altri, ma non si deve fare: quello è anche amore, attaccamento alla squadra e voglia di non perdere, ma è comunque sbagliato addossare la colpa ad altri

  l'hai incrociato?

Sì, mi ha chiesto quanto sono rimasto a Roma. E mi ha detto che questa era casa mia. Spero diventi anche casa sua, gliel'ho detto