Davanti alla Corte di Giustizia della Figc, non c'è stato nessun confronto all'americana tra Stefano Mauri e il suo accusatore Carlo Gervasoni, il pentito del calcioscommesse, principale accusatore del capitano della Lazio per le presunte com
Più loquace, l'avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile. «Il presidente ha avuto la necessità di fare a Gervasoni e a Mauri alcune domande per avere dei chiarimenti rispetto alle dichiarazioni che avevano fatto», spiega in merito alla posizione del biancoceleste, per cui la Corte Figc, presieduta da Gerardo Mastrandrea, aveva sospeso il giudizio sul centrocampista, già condannato dalla Disciplinare a 6 mesi per l'omessa denuncia della presunta combine di Lazio-Genoa, per svogere ulteriori approfondimenti.
«Non c'è niente di nuovo prosegue Gentile -, quello che era stato scritto è stato confermato. A cosa è servito incontro? Per vedere se Gervasoni si era dimenticato qualcosa o voleva aggiungere qualcosa in più. Non c'è niente di nuovo». La Lazio rischia qualcosa? «Credo di no, confermeranno probabilmente la decisione della Disciplinare». Il dispositivo dei giudici di secondo grado dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni anche se Gentile azzarda: «Ci hanno detto che adesso la Corte va in camera di Consiglio quindi può essere pure che decidano stasera. Aspettiamo la sentenza».
(ansa)