C'è chi l'ha interpretata come l'ennesimo capitolo di una guerra intestina, chi invece come un tentativo di conciliazione. Fatto sta che il giorno dopo la lettera inviata alla Lega di Serie A da 7 club (Juve, Inter, Fiorentina, Roma, Verona,
Ieri, sette club di Serie A avevano inviato una richiesta scritta alla Lega di Serie A chiedendo in sostanza, una revisione dei proventi per i diritti tv sul calcio per il prossimo triennio, quello che parte nel 2015. Argomento che de sempre vede interessi contrapposti (ma è anche riuscita a stringere alleanze sulla carta impensabili, vedi Juventus e Fiorentina): tra chi gode di grandi bacini di utenza e di tifosi - rientrano in questa categoria ad esempio Juventus, Inter e Roma - e chi, viceversa, non può contare su rendite di posizioni, dettate dalla storia calcistica e da milioni di tifosi. La lettera di ieri ripropone di fatto il muro contro muro che si era originato a gennaio all'atto della riconferma di Maurizio Beretta in Lega contro la candidatura Abodi sostenuta dalle nuove 'sette sorellè, propedeutico allo scontro vero e proprio che riguarda invece il ricco piatto dei diritti tv, materia da sempre 'bollentè tornata prepotentemente all'odg con l'avvio dell'iter di vendita dei diritti del triennio 2015-18: in ballo ci sono i due terzi del fatturato della A.
»Le proposte contenute nella lettera delle sette società mi sembrano costruttive e condivisibili - ha spiegato il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta - Su alcune di queste proposte, peraltro, la Lega è già al lavoro. Io personalmente sono convinto da sempre che i diritti tv rappresentino un tema così importante per la Lega di Serie A da richiedere la massima trasparenza, il massimo impegno e il massimo coinvolgimento da parte di tutti. Certamente - ha fatto sapere Beretta - questi temi saranno all'attenzione della prossima assemblea in programma a settembre«. il presidente dell'Inter, massimo Moratti, ha definito l'iniziativa messa in campo ieri come »una posizione per cercare di avere maggiore chiarezza e cogliere più opportunità. È un peccato che tante società siano fuori dalla conduzione della Lega, ma c'è rispetto reciproco pur avendo posizione diverse«.
(ansa)