Venditti: "Spero tolgano l'inno, la romanità non c'è più". Poi la precisazione: "Solo una forte provocazione per spronare Pallotta e i dirigenti"

02/07/2013 alle 16:00.

Il cantante romano, Antonello Venditti, ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica. Queste le sue parole:

"Sinceramente l'inno della Roma mi piacerebbe se lo togliessero, perché non lo trovo più identificativo della Roma che conoscevo io."

L'affare di Paulinho?

"Paulinho è un giocatore di Baldini, ora voglio vedere che giocatori ha ."

(centro suono sport)

 

Il cantante ha parlato anche ad un'altra emittente romana: “Non posso certo toglierlo io l’inno della Roma. Ho solo detto che se gli americani dovessero prendere questa decisione l’inno resterà comunque nel cuore della gente. Io con questa nuova dirigenza ho pagato alcune mie amicizie. Mi hanno detto che faccio il male della Roma solo perchè parlo di calcio in una determinata radio. Io continuo a dire che il senso di romanità non c’è più ijn questa nuova Roma. Sono due anni che sono stato allontanato da Trigoria. hanno modificato il marchio quando la Roma nel mondo la conoscono più della Coca-Cola. Ora stanno chiedendo delle indicazioni e dei soldi ai tifosi per lo stadio che ancora non ci hanno fatto vedere nemmeno il progetto. Mi chiedo... Roma à, Roma squadra, dove va? Non possiamo essere ridotti così. Che ci sia più chiarezza da parte della Società. Zeman ha avuto ragione in tutto, tanto che anche Andreazzoli alla fine gli ha dato ragione. Zeman ha sbagliato con . Daniele è un campione, un valore assoluto della Roma, e bisogna metterlo a proprio agio. E’ un ragazzo sensibile ed ha bisogno di persone che lo capiscano e farlo tornare a giocare come sa, e come gioca in nazionale. Ora con si ricomincia da capo.”

(radio radio)

Infine, terzo intervento di Antonello Venditti che chiarisce le precedenti dichiarazioni dal proprio profilo : "Cari romani, romane, romanisti e romaniste di tutto il mondo, voglio rassicurarvi sulle mie parole e sul mio pensiero rispetto agli Inni per la nostra amata Roma! La mia voleva essere una forte provocazione per spronare il presidente ed i dirigenti a riportare l'AS Roma alla nostra cultura, rendendola più simile nei contenuti e nei risultati alla nostra grande storia di tifo calcistico, di sportivitá e di amore. Sempre orgoglioso di essere con voi, uno di voi....per sempre!  Gli Inni sono nel cuore e non appartengono più all'autore, ma ad ognuno di noi. Forza Roma"