Miccoli, reazioni alle intercettazioni shock. Il ministro D'Alia: "Va radiato" - Esposito (PDL): "Grave scherzarci" - Orlando (sindaco Palermo): "E' degno di rappresentare la città?"

22/06/2013 alle 17:18.

«Fabrizio Miccoli va radiato». Così il ministro della Funzione pubblica Gianpiero D'Alia commenta duramente le «vergognose» parole dell'ex capitano del Palermo su Giovanni Falcone.

  • «Miccoli non può continuare a giocare perchè ha tradito la fiducia di migliaia di tifosi che in lui, capitano del Palermo, hanno visto un esempio in cui identificarsi», aggiunge. «Per questa ragione, chiediamo alla Figc di intervenire pesantemente e di valutare la sua radiazione», conclude.



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  • «Degno di rappresentare Palermo?». Commentando le notizie relative a una indagine giudiziaria sul giocatore Fabrizio Miccoli, e in particolare sulle sue affermazioni che sono state intercettate, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ritiene che «chi utilizza certe espressioni dovrebbe chiedersi, come io chiedo, se sia mai stato degno di rappresentare la à di Palermo».



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  • «Non si può mai cogliere il tono di una conversazione leggendo la trascrizione di un'intercettazione. Eppure le parole che avrebbe proferito Miccoli nei confronti di un totem della legalità come Giovanni Falcone sono insopportabili e creano disgusto. Se anche fossero state dette per scherzo sono ugualmente inaccettabili perchè su temi così importanti non è possibile neppure scherzare. Ed è ancor più grave che chi ha l'ardire di dire certe frasi rappresenta un modello da seguire per migliaia di ragazzini». Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir.



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  • «Le intercettazioni telefoniche di Miccoli? Non posso dire nulla, perchè negli atti non risultano. Però, posso garantire che chiariremo tutto davanti ai magistrati. Posso ribadire solo che siamo a completa disposizione della Procura». Così Francesco Caliandro, procuratore sportivo e legale di fiducia di Fabrizio Miccoli, circa l'indagine che coinvolge l'attaccante. «Abbiamo già concordato un'audizione con i magistrati, a quel punto chiariremo tutto», ha aggiunto Caliandro.



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