Preferisce gli arbitri di porta alla tecnologia, definisce il razzismo ''un problema molto grave da stroncare'' con ogni mezzo, anche con lo stop alle partite. E in vista della prossima stagione ai calciatori chiede ''meno simulazioni e meno proteste''.
Nel calcio almeno sono arrivati i giudici d'area. ''E' stato un esperimento sicuramente positivo, tra l'altro l'Italia e' il primo Paese in Europa che ha fatto si' che venisse attuato subito in un campionato di alto livello. Sicuramente per noi e' piu' facile quando hai due persone dietro la porta che possono darti una mano, copri piu' zone del campo. Ma la decisione finale -sottolinea- spetta sempre all'arbitro centrale''. La Fifa sta sperimentando la tecnologia per i gol fantasma nella Confederations Cup. Il trentenne De Marco sceglie la linea dell'Uefa. ''Il calcio e' bello anche perche' le regole sono le stesse dalla serie A alla terza categoria, a me piace piu' adesso. Poi le regole le decide l'Ifab e se ci dovessero essere delle modifiche riguardanti la tecnologia noi saremmo come sempre pronti a metterle in pratica''. La Uefa ha anche adottato una politica di tolleranza zero contro il razzismo. ''E' un problema molto grave che va eliminato e gestito come in Milan-Roma'', dice riferendosi all'episodio avvenuto a San Siro, dove l'arbitro Gianluca Rocchi ha sospeso per qualche minuto l'incontro in seguito ai 'buuu' razzisti rivolti dai tifosi giallorossi ai giocatori di colore del Milan.
''Noi arbitri siamo favorevoli a qualsiasi cosa verra' fatta in futuro per stroncare questo fenomeno e cercheremo di attuarla nel miglior modo possibile''. E' giusto interrompere la partita? ''E' un problema troppo grave, quindi e' giustissimo farlo. Ci sono delle regole stabilite a livello europeo e degli step da seguire durante la partita nei casi di cori razzisti. Nel modo piu' assoluto bisogna metterle in pratica perche' il razzismo -ripete- e' una cosa da stroncare''. De Marco non assegna voti alla scorsa stagione degli arbitri che comunque descrive come ''assolutamente positiva e piu' che sufficiente. Poi bisogna chiedere ai vertici dell'Aia, ma credo che non ci siano dubbi a riguardo''. In campo, rispetto a qualche anno fa, la situazione ''e' migliorata''. ''C'e' molta collaborazione anche con i giocatori, ma bisogna mantenerla su questi livelli e se possibile migliorare. Meno simulazioni, meno proteste. Ce lo auguriamo tutti all'inizio di ogni stagione...''. Marcello Nicchi, il presidente dell'Aia, in passato aveva aperto alle interviste degli arbitri a fine partita. ''Se ne e' parlato spesso, non e' che noi non siamo favorevoli ma bisogna anche cercare i modi giusti. Per noi non ci sono problemi se ci viene chiesto di parlare, ma non per creare ulteriori polemiche. Se si puo' fare in un clima sereno perche' no? Altrimenti -conclude- meglio non parlare''.